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Starship Troopers

Siete pronti coi caricatori?
Bene, perché il nostro Paul Verhoeven torna alla fantascienza, portando sullo schermo il romanzo Fanteria dello Spazio di Robert A Heinlen.

Leggenda vuole che il regista abbia considerato il romanzo da cui questo film è adattato come di estrema destra, e non ha tutti i torti.
La Fanteria dei soldati sembra davvero che siano dentro un partito di estrema destra, le truppe protonaziste, assomigliano molto a quei regimi, in cui la libertà personale viene contattata dalla federazione, che mostra le notizie del mondo civilizzato.
Un gruppo di amici - uno degli espedienti molto presenti nel cinema di Verhoeven - si arruola in fanteria, ben presto dopo il duro allenamento, devono affrontare la minacia dallo spazio: degli aracnidi enormi, vogliono invadere la terra, non gli resta che unirsi agli altri soldati per sonfiggerli, nel frattempo Johnny Rico, capisce che la sua fidanzata ha interesse per un altro soldato, con cui si esercita per diventare pilota, mentre non si accorge che un altra soldatessa si è arruolata per stargli vicino perché è innamorata di lui.
Paul Verhoeven stavolta mi ha sorpresa, dopo lo scivolone di Showgirls, tenta di riottenere il successo con il genere cinematografico, nel quale ha messo piede in america, come dice l'amico Cassidy, il film non è andato benissimo; costato cento milioni di dollari, ne ha incassati in sala la metà, il resto lo hanno fatto le care vecchie videocassette.
Però, nonostante l'insuccesso parziale in sala, il film è spettacolare, coinvolgente, e intrigante, apparte le solite accuse di fascismo a Verhoeven, che in questo film proprio non ci stanno, dato che è intriso di una acuta satira.
Stavolta ha voluto dirigere un film nel miglior modo possibile, cambiando ovviamente sceneggiatore, raggiungendo una qualità stilistica alle sue tematiche che colpisce, nulla è lasciato al caso, la narrazione è persino più curata della sua precedente opera.
Stavolta ha diretto un ottimo film, peccato per l'insuccesso perché secondo me è uno di quei film che avrebbe meritato maggiore attenzione.
Ci fa entrare dentro il cuore dei protagonisti, anche se la trama non è originalissima, ma poco importa, quello che è fondamentale viene sottolineato dalla bravura di Verhoeven, che dimostra ancora una volta di saperci fare, ed ha completa fiducia in se stesso.
L'ho trovato persino più attuale adesso che vent'anni fa, quando è uscito.
Sono questi film - che adesso Hollywood non sa più fare - le opere da tenere d'occhio.
Anche se in apparenza sembra il più fracassone tra i film che ha fatto - e in parte lo è senza dubbio - dentro c'è del cinema, di quelli fatti veramente col cuore, che difficilmente attecchiscono a primo colpo, però restano senza dubbio nel tempo.
Domani parlerò di un altro film, se non avete paura di diventare invisibili, vi aspetto qui domani mattina come al solito...perché si recensisce L'uomo senza Ombra



Commenti

  1. Non mi stancherò mai di vederlo e rivederlo, se tutti i film ad alto budget avessero il sale in zucca di questo film, il cinema sarebbe ancora migliore. La satira di Verhoeven non è stata capita quasi da nessuno, ma questo è il perfetto bilanciamento tra intrattenimento e argomentazioni anche serie, gran film! Cheers

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  2. Il film mi è piaciuto molto, ma io sono anche tra i cultori del romanzo di Heinlein e se la trama del film non sembra originalissima è perché non è stata portata sullo schermo la vera analisi sociale del romanzo

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  3. A proposito di estrema destra, la città di provenienza dei protagonisti era Buenos Aires (dove la pelle è bianca e spesso i capelli sono biondi) anche nel romanzo?
    Cioè era impossibile spostare tutto a Chicago o ad Atlanta (dove è praticamente impossibile un reparto di fanteria senza coloured)? Devo dedurre che Verhoeven è proprio razzista?

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    1. bè spesso questi gruppi selezionano le persone, forse voleva solo puntualizzare la cosa

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  4. Questo, credimi, è uno di quei film che porterei sempre con me su un'isola deserta! Uno dei titoli più sottovalutati della storia, eppure un film straordinario, cammuffato da b-movie e invece politicamente scorrettissimo e ben più intelligente di quanto appaia. Verhoeven al suo meglio. Le accuse di razzismo sono assurde: non bisogna avere il Q.I. di Einstein per capire che è una gigantesca pariodia (e quindi una presa in giro) di tutti i regimi totalitari... insomma, esattamente il contrario! Per me è un capolavoro!

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    1. Condivido, c'è molta satira in questo film, ma è stato frainteso come dice giustamente Cassidy xD

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