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Le regole del caos

Sabine de Barra, giovane paesaggista riceve l'incarico  di realizzare per Luigi XVII un giardino nella nuova residenza di Versailles, e dovrà lavorare fianco a fianco con Andrè de Notre con cui instaura una relazione sentimentale che tocca le ferite del passato di entrambi, ma sarà il piccolo caos di Sabine la chiave per realizzare il magnifico giardino per il re sole.

Una storia d'amore diversa dalle altre, un film che sa toccare i sentimenti del pubblico in maniera discreta, senza avere la presunzione di far prendere pacchi di fazzoletti.
E' un amore che nasce dalle ferite dei due protagonisti, ognuno si confronta con i propri demoni che fuoriescono non appena cominciano a provare qualcosa l'uno per l'altro.
Il talento di Sabine, in un primo momento è guardato con scetticismo, ma poi, quando cominciano a fidarsi di lei, si esprimerà tutto con la realizzazione di un bellissimo giardino, che esprimerà tutto ciò che sente per Andrè.
Una piccola rivoluzione sentimentale, capace di sorprendere come il bellissimo giardino realizzato dai due protagonisti.
L'ultimo film di Alan Rickman prosegue su un binario della raffinatezza, e della cura dei dettagli, dai costumi alle scenografie, fino alla recitazione e alla regia, curatissima del film.
Qui davvero ha dato il meglio di se Alan Rickman senza tralasciare nulla al caso.
Per alcuni il film potrebbe risultare noioso ma non lo è, primo perchè conquista con la sua semplicità, poi perchè è stato girato in maniera ispirata, quindi è impossibile non rimanerne colpiti.
A me è piaciuto, e credo che se lo guardiate piacerà anche a voi.
Voto: 7 e 1/2


Commenti

  1. Carino ma sinceramente mi aspettavo di meglio e soprattutto un po' più di coraggio da parte dell'adorato Rickman, che aveva fatto faville da regista con L'ospite d'inverno.

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