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Promised Land

Gus Van Sant torna al cinema, chi frequenta questi luoghi sa dell'ammirazione che ho per questo regista tanto da dedicargli l'anno scorso una rassegna.
Bene, Promised Land, doveva essere il primo film da regista di Matt Damon, ma per impegni presi non ha potuto occuparsene; ci ha pensato il suo amico Gus Van Sant.
E devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo film, anche se ammettiamolo non è il migliore di Van Sant, ma credo che questa cosa passi in secondo piano dato che la trama del film è molto coinvolgente.
Tutto si svolge in una piccola città, dove una lobby cerca di comprare terreno per una lobby del gas naturale, la Global e dovrà fare i conti con un ambientalista che gli metterà i bastoni tra le ruote.
Steve Butler - interpretato da un bravissimo Matt Damon - dovrà scontrarsi con l'attivista per poter comprare i terreni che gli abitanti sono decisi a non cedergli, nonostante tutto dovrà anche rendersi conto che le cose non sono mai come appaiono, e c'è qualcosa che non torna come farà a capire l'intricato imbroglio che si cela nella lobby in cui lavora?
Lo devo dire, un bel film che affronta con coraggio i diversi lati in cui una grande azienda usa come una doppia faccia per l'unico motivo importante, il denaro.
Steve è un giovane coraggioso che dapprima si mostra leale verso l'azienda tanto da difenderne gli interessi, ma quando scopre che l'azienda fa il doppio gioco - chi ha visto il film sa di cosa parlo, chi non l'ha visto è una chiave di lettura per capirlo - allora non ci sta.
Si può guadagnare dappertutto, ma a quale scopo se a pagarne sono i cittadini?
Un film che è un atto di denuncia sulle grosse aziende, che speculano sulla gente usando qualsiasi mezzo necessario per guadagnare.
Quando si dice che le lobby non guardano in faccia nessuno per guadagnare, questo film ne è un esempio lampante; è il capitalismo baby bisogna soltanto guadagnare anche se questo vuol dire prendere per i fondelli la gente.
Non è il miglior film di Van Sant, ma è decisamente un ottimo film, capace di sensibilizzare il pubblico facendogli aprire gli occhi su ciò che nascondono queste famose lobby di potere.
Il finale del film è allucinante, non dico nulla per non rovinarvi la sorpresa, ma vi assicuro che colpisce come un pugnale.
Gus Van Sant ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto grazie alla narrazione con cui ha scelto di girare questo film. Non vi spaventate se ha dei tempi morti, di solito quando si sceglie la narrazzione ci si concentra di più sui personaggi e sul loro punto di vista, beh con un film del genere non poteva essere altrimenti.
Brava come sempre Frances McDormand, attrice che apprezzo molto, qui interpreta la collega di Steve, che come lui non sa niente delle macchinazioni dell'azienda.
Un film sorprendente capace di parlare del lato oscuro delle lobby e urlarlo creando una sensibilizzazione totale con il pubblico, e di questi tempi è una cosa più unica che rara.
DA NON PERDERE.






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