Torna The Politician e sugli schermi di casa Lynch è subito cult, avendo ormai Netflix, l'ho vista praticamente tutta lì, dunque, come è andata la visione del secondo capitolo delle avventure dell'ambizioso politico Payton Hobart? Mi sarà piaciuta?
Perché The Politician è una serie molto intelligente (grazie Ryan Murphy, Brad Falchuck e Ian Brennan, i geni che si celavano dietro Glee, serie amatissima in casa Lynch) se la prima serie come ho letto da qualche parte, si ispirava al cinema di Wes Anderson, questa se ne discosta, dimostrando di possedere una impronta assolutamente personale, e va subito al punto.
Stavolta Payton Hobart deve affrontare la vera politica, e scontrarsi con una veterana che viene eletta senatrice sempre, ma le idee di Payton sono nuove e vincenti, e la sua grande amica Infinity farà un gesto plateale che servirà per dimostrare chi è il vero vincitore alle elezioni, ma stavolta a venire messo alla berlina non sono più i colpi bassi, ma ciò che si reputa una esagerazione come l'appropriazione culturale, su una foto di Payton travestito per halloween da Geronimo, oppure l'esagerata ideologia dell'ecologia, e dei modi in cui bisogna rispettare il nostro ambiente, però non messa nel modo giusto, per sensibilizzare, ma ossessivamente, e senza un fondamento di verità.
Naturalmente, anche la seconda stagione (che a casa mia è un fenomeno, come un altra serie, stavolta cartoon, che sto vedendo e mi sta divertendo un mondo BoJack Horseman che la prox settimana recensirò) è promossa a pieni voti, come potrebbe non esserlo dato che dietro ci sono i miei showrunners preferiti?
Ormai le loro serie o film, li seguo a scatola chiusa, perché già lo so, che mi piaceranno un mondo.
Dalla vostra affezionatissima Arwen Lynch, BUONA VISIONE.
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