Ed eccocci al film di almodòvar più passionale, che ricorda vagamente un altro film quel Légami di cui Liberto Rabal rende omaggio con la medesima pettinatura di Antonio Banderas, L'incipt del film è la nascita di Victor, (Rabal) in cui compare per la prima volta in un film di Pedro anche Penelope Cruz, che sarà una delle attrici feticcio del grande maestro spagnolo, nelle pellicole che rasenteranno il meglio da lui diretto in tutta la sua carriera da Tutto su Mia madre, Volver fino a Gli abbracci spezzati, un piccolo ruolo, che rappresenta molto, per la giovane attrice spagnola. La protagonista è la nostra Francesca Neri, nel ruolo di Helena Benedetti, la donna di cui Victor si innamora, i due litigano perchè lei non ha rispettato il loro accordo di vedersi quando si sono conosciuti e hanno consumato il primo rapporto sessuale in una discoteca, una scintilla che sarà destinata a divampare quando Victor viene arrestato e poi rilasciato sei anni dopo per aver sparato a David (Javier Bardem), Helena lo sposa devastata dai sensi di colpa, ma a nulla ci vuole per frenare i sentimenti che prova per Victor, che una volta rilasciato dal carcere ritorna alla vita normale e stringe una relazione con Clara (Angela Molina) moglie di Sancho, l'ex compagno di lavoro di David con cui in precedenza aveva una relazione, Clara è una moglie stanca di un marito ossessionato da lei, un uomo che non ama più e che si ostina a rimanere con lei soltanto per una questione di possesso non per amore, le vite di Victor e Helena sono legate strettamente a loro, in quanto Victor è stato in prigione non perchè ha sparato a David, ma perchè Sancho, che quella sera ha bevuto, ha scoperto che Clara voleva lasciarlo per David, e così ha approfittato per sparargli, facendo accusare un ragazzo più spaventato che effettivamente minaccioso, perchè se prima David nella colluttazzione con la polizia aveva calmato la situazione, Sancho, acceccato dall'alcool l'aveva peggiorata ulteriormente.
Un film passionale, sanguigno, ma questa volta girato con la maturità di un autore che è in grado di raccontare storie al suo pubblico conquistandoli con un melò ben diretto, e ben girato, con un cast che riesce benissimo a interpretare il proprio ruolo, senza sbavature.
Tutto procede bene fin quando Victor non esce di prigione e riesplode la scintilla tra i due, che travolgerà tutti quanti, a nulla servirà il cercare di salvare i rispettivi matrimoni, in questo credo che Pedro abbia imparato la lezione di Truffaut, che con il suo film La signora della porta accanto prossimamente alla fabrica dei sogni narra una storia simile anche se del tutto differente, in quel film loro due erano sposati, in questo la donna sposata è lei.
Un piccolo film che merita davvero una visione, anche perchè qui ci sono i primi sprazzi passionali che ritroveremo nel bellissimo Parla con lei in cui il maestro spagnolo dimostra di saper girare un opera matura, qui ci siamo quasi alla maturità, adesso arrivano i capolavori assoluti del grande maestro spagnolo, una specie di opera di mezzo tra lègami alle opere più mature e più drammatiche.
CULT.
Un film passionale, sanguigno, ma questa volta girato con la maturità di un autore che è in grado di raccontare storie al suo pubblico conquistandoli con un melò ben diretto, e ben girato, con un cast che riesce benissimo a interpretare il proprio ruolo, senza sbavature.
Tutto procede bene fin quando Victor non esce di prigione e riesplode la scintilla tra i due, che travolgerà tutti quanti, a nulla servirà il cercare di salvare i rispettivi matrimoni, in questo credo che Pedro abbia imparato la lezione di Truffaut, che con il suo film La signora della porta accanto prossimamente alla fabrica dei sogni narra una storia simile anche se del tutto differente, in quel film loro due erano sposati, in questo la donna sposata è lei.
Un piccolo film che merita davvero una visione, anche perchè qui ci sono i primi sprazzi passionali che ritroveremo nel bellissimo Parla con lei in cui il maestro spagnolo dimostra di saper girare un opera matura, qui ci siamo quasi alla maturità, adesso arrivano i capolavori assoluti del grande maestro spagnolo, una specie di opera di mezzo tra lègami alle opere più mature e più drammatiche.
CULT.
Eccolo qui! Bello bello bello!!! ;D
RispondiEliminal'hai visto questa volta eh? XD
RispondiEliminaSì, stavolta non devo dire SEGNO ahahah!
RispondiEliminaPerò l'ho visto qualche mese fa, quindi sono fresca di visione! :D
aspetto la tua rece allora, postami il link qui, così la leggo anch'io ^^
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