Film che fotografa una violenza, simbolo di uno scontro tra la povertà, dei ragazzi di strada con la polizia, inizia con un pugno nello stomaco, con il pestaggio da parte della polizia di un giovane e la conseguente rivolta dei ragazzi dei quartiere parigino Banlieue, il ragazzo è ricoverato in fin di vita con la sorveglianza della polizia.
Mathieu Kassovitz dirige un opera dura, fotografata in bianco e nero per dare allo spettatore il senso di angoscia e imprimerlo nel profondo del suo animo, riuscendo persino a captare lo stato d'animo dei protagonisti, facendo si che anche lo spettatore si metta nei loro panni, e carpisca i loro sentimenti, la loro tristezza, il loro degrado, tutto quanto, protagonista è un allora giovanissimo Vincent Cassell, attore di grande talento, che in futuro interpreterà ruoli altrettanto complessi, lui interpreta Vinz, uno per cui essere teppista vuol dire essere tutto, e pretendere soprattutto sia il rispetto che essere qualcuno all'interno del quartiere, sarà la mina vagante di quello che succederà, crede inoltre che tutto deve essere conquistato con la violenza, gli altri suoi amici pur odiando il ghetto c'è chi ha imparato a conviverci, e c'è chi odia tutto quanto, e vorrebbe cambiare le carte in tavola, ma non ha i mezzi per farlo.
Un film immenso, doloroso, recitato da un cast in forma smagliante e diretto magistralmente da colui che sarà per molti film, il partner cinematografico di Vincent Cassell, e questa è la sua opera seconda, che nonostante ciò un opera intensa, sentita, la cui violenza è descritta in modo sottile ma forte, oddio non ci sono scene impressionanti, questo no, ma emotivamente, il che per un regista alle prime armi è già un punto a suo favore, ma attenzione non è una violenza fine a se stessa, ma una violenza che critica le azioni della polizia e li denuncia, un ritratto amaro di una gioventù, che non ha uno spiraglio di luce nel suo cammino, nè di speranza.
In conclusione, un film che è un piccolo cult da collezionare.
Mathieu Kassovitz dirige un opera dura, fotografata in bianco e nero per dare allo spettatore il senso di angoscia e imprimerlo nel profondo del suo animo, riuscendo persino a captare lo stato d'animo dei protagonisti, facendo si che anche lo spettatore si metta nei loro panni, e carpisca i loro sentimenti, la loro tristezza, il loro degrado, tutto quanto, protagonista è un allora giovanissimo Vincent Cassell, attore di grande talento, che in futuro interpreterà ruoli altrettanto complessi, lui interpreta Vinz, uno per cui essere teppista vuol dire essere tutto, e pretendere soprattutto sia il rispetto che essere qualcuno all'interno del quartiere, sarà la mina vagante di quello che succederà, crede inoltre che tutto deve essere conquistato con la violenza, gli altri suoi amici pur odiando il ghetto c'è chi ha imparato a conviverci, e c'è chi odia tutto quanto, e vorrebbe cambiare le carte in tavola, ma non ha i mezzi per farlo.
Un film immenso, doloroso, recitato da un cast in forma smagliante e diretto magistralmente da colui che sarà per molti film, il partner cinematografico di Vincent Cassell, e questa è la sua opera seconda, che nonostante ciò un opera intensa, sentita, la cui violenza è descritta in modo sottile ma forte, oddio non ci sono scene impressionanti, questo no, ma emotivamente, il che per un regista alle prime armi è già un punto a suo favore, ma attenzione non è una violenza fine a se stessa, ma una violenza che critica le azioni della polizia e li denuncia, un ritratto amaro di una gioventù, che non ha uno spiraglio di luce nel suo cammino, nè di speranza.
In conclusione, un film che è un piccolo cult da collezionare.
il Kassovitz pure, autoriale, con intensità e azione. film eccezionale che fu purtroppo anche anticipatore di fatti poi avvenuti
RispondiEliminaio l'ho trovata una pellicola immensa bravissimo Vincent Cassell, attore che ammiro molto :)
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