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L'aldilà, e tu vivrai nel terrore

Come disse l'amico Robydick, nel suo blog, che ormai frequento e sono praticamente di casa dato che gli mando pure le recensioni nella sua recensione de L'aldilà Fulciano, di cui è un fan del regista, il genere di film è un genere che piace a molti, e tra quei molti oltre a Robydick, mi sono aggiunta anche io, questo è il secondo film che vedo di Fulci e mi ha sorpresa molto, è abbastanza splatter, un film per stomaci forti vi avviso, però ne vale la pena di vederlo, Lisa una giovane ragazza eredita un antico albergo e lo vuole restaurare per portarlo in uso, ma durante i lavori di restauro, cominciano a venire degli strani incidenti, perchè? Cosa è successo di tanto inquietante in quell'albergo? Le risposte non si fanno attendere molto, anche grazie all'arrivo di una ragazza cieca, che cammina sempre accanto a un cane, che la invita ad andare via, a non aprire quell'albergo, ma Lisa non ascolta la ragazza cieca, e quando cambierà  idea sarà ormai troppo tardi, ma che cosa è successo in quell'albergo di tanto sinistro? Cosa è accaduto di tanto inquietante? Nell'incipt virato di seppia si può ricostruire l'inquietante passato dell'albergo, che è una delle sette porte dell'inferno, che è stata aperta nel lontano 1927 grazie all'omicidio di un pittore che era in realtà il guardiano della porta per mano di una folla inferocita perchè era sospettato di praticare la magia nera, questo avvenimento ha segnato l'apertura della porta dell'inferno, l'apertura dell'albergo causerà eventi inquietanti, come la rianimazione dei morti, che invadono il mondo dei vivi e che i vivi devono praticamente scappare per potersi salvare la vita, ma non c'è e non ci sarà via di scampo, molte persone moriranno, e sarà una catena di delitti che scatenerà un effetto domino, che intrappolerà tutti quanti.
Terzo e ultimo capitolo della trilogia della morte, che è uno dei migliori film di Fulci, uno dei migliori horror, procede la scoperta del cinema di genere italiano, di cui Fulci è un degno esponente, dirige un Horror con la H maiuscola, di quelli che ormai noi delle nuove generazioni ci sognamo di vedere al cinema, un capolavoro, tanto inquietante, quanto splatter, davvero disturbanti le scene di cavatura di occhi, o la scena dei ragni, e la scena che da inizio al film, Fulci non si risparmia e dirige una pellicola che riesce a tenere alta la tensione e a impaurire lo spettatore, centrando intensamente il bersaglio.
Ci troviamo di fronte a una vera e propria opera d'arte cinematografica, e per chi ama il cinema di genere non è roba da poco, l'aldilà è un capolavoro proprio perchè riesce a calare lo spettatore nel terrore, come dice il titolo del film e tu vivrai nel terrore, e il terrore lo si vive, dall'inizio alla fine, senza possibilità di ritrovare la luce nulla.
CAPOLAVORO.





Commenti

  1. il problema, dopo che si vedono film come questo, è guardare gli altri horror! ma ce ne sono eh, magari non in Italia, ma ci sono...

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  2. si si, poi gli horror li adoro è un genere di film che prima mi impauriva, ma ora non posso fare a meno di guardare ^^

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  3. Ricordo benissimo la locandina, che mi è passata davanti in diverse occasioni e mi copì, ma non ho mai avuto modo di vederlo.
    Se dici che è un capolavoro, mi fido e vedrò di recuperarlo. :)

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