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La signora della porta accanto

Continua il cinema di Truffaut alla fabrica dei sogni, eh ma ragazzi questo è un filmone, uno di quelli tosti, una passione bruciante e impossibile, la cui dicitura famosissima è nè con te, nè senza di te, da sottolineare l'amore impossibile e doloroso dei due protagonisti, una bravissima Fanny Ardant - allora compagna di Truffaut - e un sorprendente Gerard Depardieu.
Il destino ha voluto che Mathilde e Bernard, un tempo amanti, che si sono lasciati con rabbia e si sono amati con una grandissima passione, si ritrovano vicini di casa, Bernard con famiglia a carico, e Mathilde sposata con un uomo  più grande di lei, quando si reincontrano di nuovo la passione riesplode, viva, violenta, incontenibile, un amore di quelli che non si possono nascondere facilmente, ne tantomeno viverli facilmente, un amore divorante, impossibile, che porterà ben presto Mathilde vicino alla depressione.
La signora della porta accanto è un film difficile e complesso, su un rapporto d'amore doloroso e divorante, che cancella tutta la vita tranquilla che Bernard e Mathilde hanno costruito con i rispettivi compagni, e nonostante ciò vi è anche l'impossibilità di viverlo, il dolore, la rabbia, la gelosia, tutto concentrato in un grandissimo calderone che culmina nella scena in cui Bernard picchia selvaggiamente Mathilde, segno che la loro passione è uscita dal loro controllo, non possono contenerla più, non ci sarà un lieto fine, non ci saranno fiori, coccole e dolcezze, solo un amore divorante e distruttivo, che finirà di distruggere tutto.
La pellicola che è magistralmente diretta da un Truffaut che vuole mostrare diciamo una passione incazzata, questa volta, un amore che non può essere vissuto nè tantomeno non vissusto, cioè è una cosa che fa impazzire, e farà impazzire Mathilde, che si renderà conto che quell'amore che ha segnato indelebilmente la sua vita la distruggerà sia nell'animo che psicologicamente, e non c'è altra via da prendere se non quella di finire tutto quanto, nel modo più tragico possibile, perchè per lei è ormai impossibile vivere così. La bellezza del film sta che è parecchio lontano, da coccole, smancerie varie, è un piccolo noir, un pugno nello stomaco, che senza fronzoli varie fa riflettere sulla natura malsana avvolte dell'amore.
CAPOLAVORO.



Commenti

  1. i film di Truffaut sono praticamente tutti sfumature della parola Capolavoro.

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  2. puoi dirlo forte Robertino, avoglia se è così, e questo E' un signor capolavoro, adoro Truffaut ^^

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  3. Capolavoro, a dir poco. Fra tutti i film di Truffaut sicuramente questo è il più cupo e misterioso. Aleggia, per tutto il film, un'aria che ti mantiene il fiato sospeso fino ad arrivare a un finale prevedibile ma che in fondo non ti saresti mai aspettato. Credo che Truffaut non abbia mai finito un film in questo modo, anzi, ne sono sicuro. Fra tutte le sfaccettature dell'amore che lui ci ha dato, questa è forse la più cruenta, la più macabra, e forse la più reale. Certo è che, come sappiamo, l'amore per Truffaut non è mai stato qualcosa di facile e di sempre riuscito. Basta guardare film come "Le due inglesi" per capirlo. Ho colto solo un brivido, un accenno di speranza, in "La mia droga si chiama Julie".
    Brava Arwen che ha recensito questo capolavoro! Ti aspetto anche nel mio blog :D

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  4. eh si ci puoi giurare, si questo è il truffaut più doloroso, e più cupo, d'altronde lo dice anche la didascalia, nè con te, nè senza di te ^^

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