La principessa Diana d'inghilterra, muore in un incidente stradale, e i giorni che seguomo la morte della principessa del popolo sono narrati da Stephen Frears, in maniera acuta, anche polemica, nei confronti di quelli che la circondavano, ovvero, la famiglia reale, in particolar modo il film è incentrato sulla figura autoritaria e rigida della regina Elisabetta, che ha sempre sofferto la popolarità di Diana che è sempre stata maggiore rispetto alla sua.
Helen Mirren, veste i panni di Elisabetta, una donna ligia al dovere che la sua figura di regnante impone, è incapace di parlare al popolo, di dargli calore, e lo si nota nella settimana che precedono i funerali di Lady D, in cui i membri della famiglia reale si chiudono ispiegabilmente in un mutismo incomprensibile, sbarrando i dialoghi maggiormente con il popolo e con la stampa e con gli organi istituzionali, con tutti, la vita per loro scorre come se non fosse accaduto niente, ma il popolo piange la sua principessa, più di quanto piangerebbe la sua regina, e lo stato di inadeguatezza che Elisabetta mostra è impressionante.
Helen Mirren, che non a caso, ha vinto l'oscar per questa sua interpretazione, è un orologino, interpreta Elisabetta trasformandosi in lei completamente, è sorprendente quanto questa attrice riesca ad esprimere con pochi gesti la psicologia di una donna incapace di comunicare col popolo, ma più di comunicare è incapace di farsi amare dal suo popolo, immersa nel gelo del suo ruolo di regina, fa delle scelte impopolari, per il semplice fatto che non è riuscita ad entrare nel cuore del popolo come ha fatto Diana, e Frears, da autentico autore quale è capisce che deve raccontare i caratteri di due donne, così differenti, la prima Diana, solare ed espansiva, l'altra Elisabetta, fredda e incomunicativa, immersa nel suo ruolo di regina, ed è sorprendente come la sua regia riesca a raccontarle, è un mondo dove vigono le etichette, i ruoli, e i riti, e non concede nulla alla solarità, all'amore come un autentico leader dovrebbe fare, sono le regole di corte, che Elisabetta manda avanti nonostante siano passati anni e il terzo millennio è vicino - il film è ambientato nel 1997 anno della morte della principessa - Frears dirige un opera matura che con coraggio narra una monarchia imbacuccata in regole vecchie, e incapace di mostrare un briciolo di semplice umanità al popolo, infatti mentre c'è amarezza e tristezza per la morte della principessa, la corte reale, va a fare una settimana in campagna rifiutandosi di parlare con la stampa di tutto il mondo.
E qui rischio di ripetermi, ma ne vale la pena, il film è sorprendente, un autentico gioiellino da vedere, menzione speciale la merita senza dubbio Helen Mirren, che da al suo personaggio rigore e severità.
DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
Helen Mirren, veste i panni di Elisabetta, una donna ligia al dovere che la sua figura di regnante impone, è incapace di parlare al popolo, di dargli calore, e lo si nota nella settimana che precedono i funerali di Lady D, in cui i membri della famiglia reale si chiudono ispiegabilmente in un mutismo incomprensibile, sbarrando i dialoghi maggiormente con il popolo e con la stampa e con gli organi istituzionali, con tutti, la vita per loro scorre come se non fosse accaduto niente, ma il popolo piange la sua principessa, più di quanto piangerebbe la sua regina, e lo stato di inadeguatezza che Elisabetta mostra è impressionante.
Helen Mirren, che non a caso, ha vinto l'oscar per questa sua interpretazione, è un orologino, interpreta Elisabetta trasformandosi in lei completamente, è sorprendente quanto questa attrice riesca ad esprimere con pochi gesti la psicologia di una donna incapace di comunicare col popolo, ma più di comunicare è incapace di farsi amare dal suo popolo, immersa nel gelo del suo ruolo di regina, fa delle scelte impopolari, per il semplice fatto che non è riuscita ad entrare nel cuore del popolo come ha fatto Diana, e Frears, da autentico autore quale è capisce che deve raccontare i caratteri di due donne, così differenti, la prima Diana, solare ed espansiva, l'altra Elisabetta, fredda e incomunicativa, immersa nel suo ruolo di regina, ed è sorprendente come la sua regia riesca a raccontarle, è un mondo dove vigono le etichette, i ruoli, e i riti, e non concede nulla alla solarità, all'amore come un autentico leader dovrebbe fare, sono le regole di corte, che Elisabetta manda avanti nonostante siano passati anni e il terzo millennio è vicino - il film è ambientato nel 1997 anno della morte della principessa - Frears dirige un opera matura che con coraggio narra una monarchia imbacuccata in regole vecchie, e incapace di mostrare un briciolo di semplice umanità al popolo, infatti mentre c'è amarezza e tristezza per la morte della principessa, la corte reale, va a fare una settimana in campagna rifiutandosi di parlare con la stampa di tutto il mondo.
E qui rischio di ripetermi, ma ne vale la pena, il film è sorprendente, un autentico gioiellino da vedere, menzione speciale la merita senza dubbio Helen Mirren, che da al suo personaggio rigore e severità.
DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
Commenti
Posta un commento
Moderazione rimessa, NO SPAM