Primo film diretto da Van Sant, praticamente introvabile in italiano, si tratta di un film girato in bianco e nero, che parla di un giovane americano che ha relazioni con due uomini, un messicano e un americano, che sfociano nella notte brutta del titolo, appunto una mala notte, si notano già i tratti distintivi che saranno il marchio di fabbrica di Van Sant, che si svilupperanno meglio nel suo cinema futuro, come la fotografia marcata e oscura, le tematiche omosessuali, e una storia assolutamente fuori dagli schemi.
Si tratta di un film da festival indipendente, e non sarà l'unico, dato che per la maggioranza della sua carriera ha bazzicato il cinema indipendente, con attori praticamente sconosciuti, o anche non professionisti, cosa penso io?
Innanzitutto mi ha colpito la freschezza di questo film, e soprattutto la voglia di colpire il pubblico con un film diverso, piccolo, più sfuggente, ma comunque da apprezzare.
Non è da tutti i giorni dirigere una opera prima così limpida e disarmante, talmente libera è l'ispirazione del suo autore da sentirne la freschezza mentre la si guarda, ma allo stesso tempo ci si stupisce di come un giovane autore riesca a parlare al pubblico in maniera diretta, senza fronzoli e soprattutto in assoluta libertà.
Un piccolo grande cult assolutamente da vedere e da possedere, ve lo dico, non è stato facile troarlo, ho cercato di beccarlo in italiano, ma l'ho trovato coi sottotitoli in spagnolo, il massimo che si può trovare è questo, e visto che mi mancava solo questo film per concludere la rassegna a Van Sant ho spaccato il capello in quattro e l'ho visto.
Bellissima la fotografia del film che è girato in bianco e nero, ma ha delle scene girate a colori, se la recitazione è un po' messa di secondo piano, è la regia di Van Sant la protagonista assoluta del film, nulla da dire con le interpretazioni dei giovani attori, che vengono diretti da Van Sant in maniera fresca e immediata, è la sua regia che risalta il film perchè è spigliata, giovane di chi sa cosa sta girando e come lo vuole raccontare, che altro dire se non andate a vederlo?
Si tratta di un film da festival indipendente, e non sarà l'unico, dato che per la maggioranza della sua carriera ha bazzicato il cinema indipendente, con attori praticamente sconosciuti, o anche non professionisti, cosa penso io?
Innanzitutto mi ha colpito la freschezza di questo film, e soprattutto la voglia di colpire il pubblico con un film diverso, piccolo, più sfuggente, ma comunque da apprezzare.
Non è da tutti i giorni dirigere una opera prima così limpida e disarmante, talmente libera è l'ispirazione del suo autore da sentirne la freschezza mentre la si guarda, ma allo stesso tempo ci si stupisce di come un giovane autore riesca a parlare al pubblico in maniera diretta, senza fronzoli e soprattutto in assoluta libertà.
Un piccolo grande cult assolutamente da vedere e da possedere, ve lo dico, non è stato facile troarlo, ho cercato di beccarlo in italiano, ma l'ho trovato coi sottotitoli in spagnolo, il massimo che si può trovare è questo, e visto che mi mancava solo questo film per concludere la rassegna a Van Sant ho spaccato il capello in quattro e l'ho visto.
Bellissima la fotografia del film che è girato in bianco e nero, ma ha delle scene girate a colori, se la recitazione è un po' messa di secondo piano, è la regia di Van Sant la protagonista assoluta del film, nulla da dire con le interpretazioni dei giovani attori, che vengono diretti da Van Sant in maniera fresca e immediata, è la sua regia che risalta il film perchè è spigliata, giovane di chi sa cosa sta girando e come lo vuole raccontare, che altro dire se non andate a vederlo?
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