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Tra le nuvole

Dopo l'exploit di Juno che ha rivelato il talento curioso e particolare di Jason Reitman, ecco finalmente sbarcare alla fabbrica l'opera numero 3, protagonisti stavolta sono George Clooney, Vera Famiga e Anna Kendrick ci condurranno in un viaggio dove si conoscono gli ingranaggi delle aziende per poter tagliare teste, ovvero licenziare il personale.
Il protagonista è Ryan Bingham, il migliore tagliatore di teste della sua azienda, vola tra un posto all'altro per fare il lavoro sporco che i padroni delle altre aziende evitano di fare, è un asso nel suo lavoro, e  non ha rivali, ma un giorno arriva una collega più giovane che ha in mente un idea rivoluzionaria, usare il web al posto di pagare viaggi sfarzosi e si risparmia tempo  e denaro, all'inizio non trova simpatico questo cambiamento, ma piano piano inizia a instaurarsi un rapporto di stima arrivando pure a sostenerla, quando la ragazza si trova in difficoltà con i superiori, nel frattempo si invaghisce di una collega intraprendente con cui inizia una relazione, ma è davvero tutto così perfetto?
Prendendo spunto dal romanzo omonimo di Walter Kim che ha scritto nel 2001, ecco che Jason Reitman   non smentisce il suo talento dirigendo una pellicola curiosa e intrigante, allontanandosi da Juno riuscendo a dirigere una pellicola con un team diverso ma restando fedele a se stesso riuscendo ad evitare confronti con la pellicola precedente, cosa che ho trovato alquanto intelligente ed ecco che dirige un opera fresca, onesta, e sincera, che rende personalissima con una storia più adulta e matura.
Non posso ancora dire che Jason Reitman è un autore, ma posso sostenere che ha tutte le carte in regola per diventarlo, spero che non si perda in un bicchier d'acqua come poi fanno alcuni, che poi spesso e volentieri vengono citati come autori di moda.
Il trio di attori dimostra affiatamento e bravura riuscendo a risultare simpatici, quando si rischia di non esserlo non in maniera forzata, ma piuttosto cercando di entrare in modo sincero e avvolte spudorato nel cuore delle persone, come fossero vecchi amici, conosciamo la loro vita, i loro sogni, i loro pensieri, un po' come è successo con la sua opera prima, personalizzare i protagonisti e riuscendo a creare empatia è uno dei pregi per cui ho iniziato a seguire Jason Reitman.
DA NON PERDERE.



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