Una storia di redenzione con protagonista uno spietato assassino?
Mi garba mi garba, certo che se l'assassino si presenta con le vesti di Jason Statham e che cerca di ripulirsi dopo aver conosciuto una suora dal passato triste per amore di sua figlia, non può passare inosservato non trovate?
Ebbene ora lo dico, questo film mi è piaciuto.
I motivi sono molteplici, tralasciando i soliti luoghi comuni sui film d'azione che vogliono ammiratori solo gente dal testosterone alto, questo film è capace di accontentare un po' tutti; e quella storia d'amore non degustata ma sfiorata, con quella dolce suorina che lo capisce fino in fondo a farne un film davvero unico e sorprendente: l'umanizzazione del personaggio è descritta davvero alla grande, non a caso alla regia abbiamo un esordiente che ha scritto la sceneggiatura di quel capolavoro di film che è La Promessa dell'assassino, quindi prima di vederlo fate due più due, e capirete cosa voglio dire.
Steven Knight esordisce alla regia, e presenta un protagonista che se all'inizio può sembrare un freddo e spietato assassino, piano piano ce lo fa avvicinare grazie alla messa in luce della sua umanità.
Lo scopriamo come uomo, come padre, che vuole riavvicinarsi alla sua bambina, e che non vede l'ora di finirla con sparatorie e cazzate varie, la sua è una vita che non intende più portare avanti, basta con omicidi, basta con la violenza, vorrebbe una vita normale?
Lo spunto è proprio quello, e Knight lo presenta per quello che è: La figura della suora sarà quella che lo porterà verso la luce di una nuova vita.
Scoprirà grazie al suo passato che anche lei ha qualcosa che nasconde infondo al suo cuore, e che ha scelto la vita della preghiera per salvarsi la vita.
Quindi in un certo senso sono due facce della stessa medaglia che si avvicinano, si sfiorano senza mai toccarsi del tutto, che possa nascere qualcosa in più delle semplici preghiere? Forse una nuova vita?
Il regista sceglie la via dell'empatia e dell'identificazione, facendo bene attenzione a sottolineare i due mondi contrastanti in cui i due protagonisti si muovono, dando loro il libero arbitrio nelle scelte della loro vita senza obbligare a fare salti di qualità o modificare i mondi da cui provengono.
Sfiorare, toccarsi per dare redenzione e nient'altro? La parabola in sostanza sta tutta qui.
Quella suora sembra più un angelo che una giudicatrice: lo devo dire E' il mio mito.
E scusate se tutto questo è poco.
Alla fine questo assassino difenderà per diverse volte la suora e la casa che gestisce con la sua congrega da chi? Da quegli spietati assassini da cui lui sta scappando.
Perchè quando avviene una redenzione, il marcio che ha fatto parte della tua vita viene a chiedere sempre un prezzo da pagare.
Voto: 7
Mi garba mi garba, certo che se l'assassino si presenta con le vesti di Jason Statham e che cerca di ripulirsi dopo aver conosciuto una suora dal passato triste per amore di sua figlia, non può passare inosservato non trovate?
Ebbene ora lo dico, questo film mi è piaciuto.
I motivi sono molteplici, tralasciando i soliti luoghi comuni sui film d'azione che vogliono ammiratori solo gente dal testosterone alto, questo film è capace di accontentare un po' tutti; e quella storia d'amore non degustata ma sfiorata, con quella dolce suorina che lo capisce fino in fondo a farne un film davvero unico e sorprendente: l'umanizzazione del personaggio è descritta davvero alla grande, non a caso alla regia abbiamo un esordiente che ha scritto la sceneggiatura di quel capolavoro di film che è La Promessa dell'assassino, quindi prima di vederlo fate due più due, e capirete cosa voglio dire.
Steven Knight esordisce alla regia, e presenta un protagonista che se all'inizio può sembrare un freddo e spietato assassino, piano piano ce lo fa avvicinare grazie alla messa in luce della sua umanità.
Lo scopriamo come uomo, come padre, che vuole riavvicinarsi alla sua bambina, e che non vede l'ora di finirla con sparatorie e cazzate varie, la sua è una vita che non intende più portare avanti, basta con omicidi, basta con la violenza, vorrebbe una vita normale?
Lo spunto è proprio quello, e Knight lo presenta per quello che è: La figura della suora sarà quella che lo porterà verso la luce di una nuova vita.
Scoprirà grazie al suo passato che anche lei ha qualcosa che nasconde infondo al suo cuore, e che ha scelto la vita della preghiera per salvarsi la vita.
Quindi in un certo senso sono due facce della stessa medaglia che si avvicinano, si sfiorano senza mai toccarsi del tutto, che possa nascere qualcosa in più delle semplici preghiere? Forse una nuova vita?
Il regista sceglie la via dell'empatia e dell'identificazione, facendo bene attenzione a sottolineare i due mondi contrastanti in cui i due protagonisti si muovono, dando loro il libero arbitrio nelle scelte della loro vita senza obbligare a fare salti di qualità o modificare i mondi da cui provengono.
Sfiorare, toccarsi per dare redenzione e nient'altro? La parabola in sostanza sta tutta qui.
Quella suora sembra più un angelo che una giudicatrice: lo devo dire E' il mio mito.
E scusate se tutto questo è poco.
Alla fine questo assassino difenderà per diverse volte la suora e la casa che gestisce con la sua congrega da chi? Da quegli spietati assassini da cui lui sta scappando.
Perchè quando avviene una redenzione, il marcio che ha fatto parte della tua vita viene a chiedere sempre un prezzo da pagare.
Voto: 7
ce l'ho in lista da un po' :)
RispondiEliminaallora appena lo guardi poi dimmi se ti è piaciuto :)
Eliminaper me cocente delusione, Statham mi piace da matti, ma sto film è inaffrontabile, noiosissimo e certi dialoghi e situazioni al limite dell'imbarazzante, i duetti con la suora prioprio non si potevano vedere
RispondiEliminacome si dice de gustibus, a me non è dispiaciuto, di Statham ultimamente ho visto I mercenari lì è ultrafico :)
Eliminaeh eh i Mercenari sia l'1 che il 2 sono una figata cosmica, ho già la bava alla bocca per il 3 ;-)
EliminaIo a giorni vedo il secondo :)
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