Al centro di questo film ci sono tre eventi fondamentali: L'amore, la nascita la morte.
Felix Van Groeningen dirige un film toccante che racchiude dentro di se il cerchio della vita, una coppia si innamora, nasce una bambina, la sorpresa per questa nuova vita, che dura fino a quando non si scopre il cancro, e allora corse all'ospedale, paura, timore si intrecciano in un senso che strazia lo spettatore dall'inizio alla fine, non ci sono artifici, non ci sono menzogne...è la vita.
I protagonisti sono Elise tatuatrice professionista, e Didier, con la passione per la musica Bluegrass e per l'america, tra loro è colpo di fulmine, la malattia della bambina la vivono in maniera diversa, lui è razionale, mentre lei cerca risposte dentro di se..
Ad unirli, oltre la passione per la musica è proprio la bambina, Maybelle.
Credo che sia difficile per chiunque descrivere il dolore per la perdita di un bambino, e il regista sceglie la strada che frammentizza in vari strati una storia di sentimenti forti, capaci di tramutarsi in dolore e restare dentro a lungo.
Non è facile dimenticare quando la bambina, che ha un uccellino in mano chiede al padre "dove va l'uccellino quando muore?" E capire che la piccola ha già capito tutto della sua destinazione.
Il regista è capace di tenerti per mano e di farti stare in silenzio, a guardare la storia facendo in modo che si rifiutano qualsiasi pregiudizio, e soprattutto qualsiasi preconcetto per salvare la vita alla bambina.
Allo stesso tempo il rapporto tra Elise e Didier cambia drasticamente non appena alla bambina le diagnosticano il cancro.
Non è un film da lacrime copiose, che scendono a fiotti, ma è un film capace di emozionarti in silenzio, di creare una specie di empatia in modo tale che lo spettatore si riconosce in questo vecchio cowboy belga, e nella sua bella tatuatrice, di sentirsi un po' loro, quante volte ci siamo innamorati nella nostra vita?
Quante volte abbiamo sognato, quante volte siamo stati felici?
Un concentrato di tutto questo racchiuso dentro un grande film capace di entrarti nel cuore.
E poi c'è la musica, tanta musica, che Elise e Didier cantano con la loro band coinvolgendo il pubblico.
Poi c'è anche l'ostinazione delle istituzioni, che devono dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, la presenza di Dio, entità assente che condanna più che comprendere l'uomo, e quella rabbia di Didier che esplode durante l'ultimo concerto insieme, ed elimina tutte le certezze come un castello di carte nel cielo.
Non aggiungo altro...dico soltanto guardatelo.
Voto: 8
Felix Van Groeningen dirige un film toccante che racchiude dentro di se il cerchio della vita, una coppia si innamora, nasce una bambina, la sorpresa per questa nuova vita, che dura fino a quando non si scopre il cancro, e allora corse all'ospedale, paura, timore si intrecciano in un senso che strazia lo spettatore dall'inizio alla fine, non ci sono artifici, non ci sono menzogne...è la vita.
I protagonisti sono Elise tatuatrice professionista, e Didier, con la passione per la musica Bluegrass e per l'america, tra loro è colpo di fulmine, la malattia della bambina la vivono in maniera diversa, lui è razionale, mentre lei cerca risposte dentro di se..
Ad unirli, oltre la passione per la musica è proprio la bambina, Maybelle.
Credo che sia difficile per chiunque descrivere il dolore per la perdita di un bambino, e il regista sceglie la strada che frammentizza in vari strati una storia di sentimenti forti, capaci di tramutarsi in dolore e restare dentro a lungo.
Non è facile dimenticare quando la bambina, che ha un uccellino in mano chiede al padre "dove va l'uccellino quando muore?" E capire che la piccola ha già capito tutto della sua destinazione.
Il regista è capace di tenerti per mano e di farti stare in silenzio, a guardare la storia facendo in modo che si rifiutano qualsiasi pregiudizio, e soprattutto qualsiasi preconcetto per salvare la vita alla bambina.
Allo stesso tempo il rapporto tra Elise e Didier cambia drasticamente non appena alla bambina le diagnosticano il cancro.
Non è un film da lacrime copiose, che scendono a fiotti, ma è un film capace di emozionarti in silenzio, di creare una specie di empatia in modo tale che lo spettatore si riconosce in questo vecchio cowboy belga, e nella sua bella tatuatrice, di sentirsi un po' loro, quante volte ci siamo innamorati nella nostra vita?
Quante volte abbiamo sognato, quante volte siamo stati felici?
Un concentrato di tutto questo racchiuso dentro un grande film capace di entrarti nel cuore.
E poi c'è la musica, tanta musica, che Elise e Didier cantano con la loro band coinvolgendo il pubblico.
Poi c'è anche l'ostinazione delle istituzioni, che devono dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, la presenza di Dio, entità assente che condanna più che comprendere l'uomo, e quella rabbia di Didier che esplode durante l'ultimo concerto insieme, ed elimina tutte le certezze come un castello di carte nel cielo.
Non aggiungo altro...dico soltanto guardatelo.
Voto: 8
bellissimo!
RispondiEliminasi condivido :)
Eliminadi Felix Van Groeningen ne visto tre in tutto, compreso questo, tutti film dal molto bello in su.
RispondiEliminail cinema belga da noi gira poco, ma merita moltissimo
si infatti ho deciso di cercare altri titoli dello stesso regista, questo film mi ha colpita molto e sono curiosa di vedere gli altri suoi titoli :)
EliminaDevo ancora recuperarlo, mi ispira moltissimo! lo guarderò!
RispondiEliminaTi piacerà :)
EliminaBoh, sarà che non l'ho capito ma io l'ho trovato terribile... un'atroce e gratuita speculazione del dolore, oltre che una fotocopia clamorosa di un altro film francese di qualche anno fa (La guerra è dichiarata). Forse dovrei rivederlo, ma non ce la faccio proprio. Ne parlerò presto anch'io.
RispondiEliminaBah come si dice, de gustibus, appena la scrivi verrò a leggerti, per quanto riguarda la guerra è dichiarata questo è molto simile, non identico...cmq si se lo vuoi rivedere fallo ^_^
EliminaL'ho visto al cinema ieri sera, in anteprima... A breve ne scriverò anch'io. Dico solo che è tanto bello quanto triste. Una mazzata clamorosa.
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