Passa ai contenuti principali

Mute

Si lo so, faccio passare tempo prima di recensire qualche film, ma l'importante è recensirlo, non quando farlo.
E stasera recensisco l'ultimo film di Duncan Jones, regista particolare da sempre apprezzato da queste parti fin dalla sua opera prima.
Questo film si presenta sin da subito come un ibrido, un mix tra fantascienza e thriller che non lascia spazio a facili congetture.
Per chi conosce lo stile di questo regista sa di cosa sto parlando, per chi non lo conosce vi invito sia a guardare questo film che a recuperare i suoi precedenti.

Devo ammettere però che non ho recensito Warcraft, uno di questi giorni lo rivedo.
Parlando di Mute, titolo che mi balla davanti agli occhi da febbraio di quest'anno che ho recuperato soltanto pochi giorni fa, con un bravissimo e sorprendente Alexander Skarsgard, che per la sua performance mi ha stupita.
La trama racconta di un giovane che non riesce a parlare a causa di un incidente accadutogli da bambino, lui è molto amico di una ragazza coi capelli blu, ma si capisce benissimo che tra i due c'è qualcosa in più di una semplice amicizia, egli la cerca dappertutto, dopo che si accorge che la ragazza è sparita.
Come farsi capire dalla gente se non riesci a parlare?
La complessità dell'ultimo lavoro di Duncan Jones sta proprio qui, ed è incredibilmente toccante la sua capacità di coinvolgere lo spettatore e di fargli provare tutti i sentimenti di un protagonista, che nonostante la sua menomazione, riesce persino a farsi rispettare, incazzandosi, e facendo a botte contro chi ha importunato la sua ragazza, fino al commovente finale che non vi anticipo.
Un altra bellissima sorpresa con un film in cui si respira finalmente aria di novità, dopo tutti i giocattoloni tutti effetti spaciali, e ci vuole ogni tanto un film che spacca il capello in quattro come Mute.
Posso dire che ormai Duncan Jones è uno dei registi a cui voglio molto bene.
E alla fabbrica ci sarà sempre posto per il suo cinema.
Commovente anche la dedica ai genitori prima dei titoli di coda.
Il figlio del duca bianco si candida ad essere un grande regista.






Commenti

  1. L'importante dopotutto di un film è se vederlo o meno, non quando... ;)
    Comunque il film decisaente mi interessa vedere, anche se non so appunto quando lo recuperero :)

    RispondiElimina

Posta un commento

Moderazione rimessa, NO SPAM