Ed ecco l'appuntamento del sabato col cinema D'exploitation, non l'ho affatto dimenticato, e infatti è tornato anche questo sabato con un classico di Mario Bava, un film quasi hitchcockiano, in cui niente è come sembra, e i sospetti volano via, al colpo di scena finale che non ti aspetti.
Adesso ne parlo.
La Ragazza che Sapeva Troppo, è un film d'ispirazione chiaramente hitchcockiana, sin dal titolo, ma che mostra chiaramente una storia che fin dall'inizio non è assolutamente come appare.
I protagonisti sono al centro del mistero legato all'omicidio di una giovane, ma Nora si trova al centro di una matassa da sbrogliare.
Come mai tutti le dicono che non ha visto niente e dice così perché si drogava?
E come mai la misteriosa vicina la invita a casa sua?
Proprio a casa di quell'amica, conosce l'esistenza di un serial killer che uccide le vittime in ordine alfabetico...e piano piano anche attraverso i ricordi, capisce che quello a cui ha assistito non è stata la sua immaginazione, ma un delitto vero e proprio.
L'unico a crederle è un medico che l'ha presa in cura, di cui sarà testimone dell'accaduto.
Altro grande film di Mario Bava, girato tutto in bianco e nero, un classico del giallo all'italiana, che sorprende per la sua capacità di saper interagire col pubblico.
Non sto parlando di facili congetture, ma di un giallo che ti da l'opportunità di farti un idea sul possibile assassino - per tutto il tempo io ho creduto fosse il dottore - fino alla sorpresa finale.
Giuro che quella porta chiusa a chiave mi ha dato i brividi, volevo anche io entrare la dentro e sapere cosa vi fosse nascosto.
Bellissimo, un grande film, Mario Bava riesce a sorprendere sempre, invito tutti gli amici a guardarlo, sono sicura che non se ne pentiranno.
Un giallo in cui non ci sono molti spargimenti di sangue, ma che sa tenerti incollato alla poltrona dall'inizio alla fine.
Evviva il cinema di genere italiano, quello vero però ;)
Adesso ne parlo.
La Ragazza che Sapeva Troppo, è un film d'ispirazione chiaramente hitchcockiana, sin dal titolo, ma che mostra chiaramente una storia che fin dall'inizio non è assolutamente come appare.
I protagonisti sono al centro del mistero legato all'omicidio di una giovane, ma Nora si trova al centro di una matassa da sbrogliare.
Come mai tutti le dicono che non ha visto niente e dice così perché si drogava?
E come mai la misteriosa vicina la invita a casa sua?
Proprio a casa di quell'amica, conosce l'esistenza di un serial killer che uccide le vittime in ordine alfabetico...e piano piano anche attraverso i ricordi, capisce che quello a cui ha assistito non è stata la sua immaginazione, ma un delitto vero e proprio.
L'unico a crederle è un medico che l'ha presa in cura, di cui sarà testimone dell'accaduto.
Altro grande film di Mario Bava, girato tutto in bianco e nero, un classico del giallo all'italiana, che sorprende per la sua capacità di saper interagire col pubblico.
Non sto parlando di facili congetture, ma di un giallo che ti da l'opportunità di farti un idea sul possibile assassino - per tutto il tempo io ho creduto fosse il dottore - fino alla sorpresa finale.
Giuro che quella porta chiusa a chiave mi ha dato i brividi, volevo anche io entrare la dentro e sapere cosa vi fosse nascosto.
Bellissimo, un grande film, Mario Bava riesce a sorprendere sempre, invito tutti gli amici a guardarlo, sono sicura che non se ne pentiranno.
Un giallo in cui non ci sono molti spargimenti di sangue, ma che sa tenerti incollato alla poltrona dall'inizio alla fine.
Evviva il cinema di genere italiano, quello vero però ;)
I grandi gialli italiani.
RispondiEliminaSerena domenica.
stupendi direi xD
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