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12 Anni Schiavo

Ha ancora senso parlare di schiavitù nel terzo millennio?
Fatevi questa domanda e poi datevi una risposta, chiunque uomo sia schiavo di un altro, sia sotto le frustrate, sia in epoca contemporanea, quando i media dettano le regole del nostro quieto vivere e noi le seguiamo ciecamente, oppure siamo schiavi di un culto religioso che cancella la nostra libertà di pensiero, emozione, espressione o peggio ancora cancella il nostro libero arbitrio E' uno schiavo.
Ora la schiavitù è molto diversa da allora, ma bisogna andare alla radice per comprenderne il punto.
E lo fa Steve McQueen, che si è rivelato con il sorprendente Shame  ma qui va a fondo, se il film precedente raccontava una schiavitù sessuale, questo film spinge il pedale sulla piaga che ha colpito il popolo di colore: la piaga dello schiavismo, il lavoro nei campi di cotone, le frustrate, lo sfruttamento, l'essere trattati alla stregua non di esseri umani, ma come animali, bestie segregati a lavorare 10, o anche 15 ore al giorno Gratis, per ingrassare il patrimonio del padrone, e se ti ribellavi erano frustate, che facevano uscire la carne viva di fuori, allora non si scherzava.
La storia è ripresa dal libro di memorie di Solomon, un uomo libero che con l'inganno è stato costretto ad essere schiavo da dei furfanti.
 Solomon è bravissimo a suonare il violino, e dopo il lavoro i padroni lo prendono per allietare le loro feste, fino a quando non sfida uno dei padroni che lo obbliga a rifare uno steccato perchè non è abbastanza liscio, allora cominciano i problemi e Solomon è costretto a lasciare la fattoria, per finire nelle grinfie di un altro padrone ancora più rigido e duro di quello che aveva un tempo.
A quei tempi mai fidarsi di un bianco, ed è soprattutto il buon cuore e la fiducia di Solomon a metterlo nei guai, e per questo non rivedrà i suoi figli se non dopo dodici anni, trovandoli ormai cresciuti e con figli piccoli.
Steve McQueen, dirige il suo film più commovente e toccante, grazie al patrocinio di attori come Brad Pitt alla produzione, ha potuto girare questo film meraviglioso, lo confesso durante la visione ci sono stati momenti agghiaccianti, che avrei voluto urlare la mia indignazione contro quel padrone che frusta senza pietà la piccola schiava nera, che sotto sotto si scopa, e che da sempre ha accresciuto le ire della moglie.
Brad Pitt non produce solo il film, fa un piccolo ruolo di contorno, del proprietario contrario alla schiavitù, quello che poi libererà Solomon, unico bianco onesto in mezzo al grande calderone di bastardi che circondano la piantagione.
Michael Fassbender è bravissimo nel ruolo del padrone schiavista, sembra davvero uno di quei bastardi che sottomettevano i poveri neri, si è immedesimato talmente nella parte da far vedere al pubblico come erano trattati prima i neri, a quei tempi.
Bravissimi anche gli attori di colore, Chiwetel Ejiofor nel ruolo di Solomon, attore capace di commuore con una sola espressione, e il neo premio oscar come attrice non protagonista Lupita Niong'o.
Un film intenso e commovente, come non se ne vedevano da anni, sarà per questo che ha vinto come miglior film ai premi oscar? Va da se, che il premio se lo è meritato tutto, forse, e dico forse è un capolavoro, ma questo solo il tempo lo stabilirà.



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