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The Green Inferno

Lo ammetto senza nessuna vergogna: non so nulla di questi cosidetti cannibal movies.
Non ho neanche visto Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato di cui questo film è un omaggio dichiarato a quel genere che è ormai diventato un cult.



L'opera in se non è decisamente il miglior film di Eli Roth, però è ammirabile il suo coraggio di ripercorrere un genere ai più ritenuto scottante.
Il film funziona, soprattutto per la capacità di Roth di esprimere il suo personale punto di vista esaltando il suo stile, il che non è poco.
Il cinema horror non diventa solo citazionista con lui, nè innovativo, ma potremmo dire che lo rinfresca? Siiiiii...vabè anche se qualcosa di nuovo non farebbe male eh?
Comunque sia, tralasciando i due Hostel, che hanno inventato un nuovo sottogenere di horror, il torture porn anche se devo dire che arriva in italia con due anni di ritardo...quindi ancora, ci sono problemi per questi film.
E' turculento? Beh diciamo che non è per i deboli di stomaco, se siete comunque impressionabili ve lo sconsiglio vivamente.
Certo anche io mi sono coperta gli occhi nelle scene più impressionanti...ebbene si, lo ammetto e vi giuro che non sono neanche rossa in faccia.
Film decisamente per stomaci forti, anche se la trama scorre piacevole e riesce ad intrattenere abbastanza bene.
Ma, non è il miglior film di Eli Roth, e non è neanche il suo capolavoro; considerando le tematiche del film uno potrebbe aspettarsi non un semplice omaggio a un sottogenere nato in italia, ma qualcosa di più innovativo di nuovo tra i tanti omaggi dichiarati da un regista cinefilo come Eli Roth.
Comunque sia forse il suo scopo non era decisamente l'innovazione, ma l'omaggio a Deodato e di questo in parte gliene do merito.
Senza infamia e senza lode.
Voto: 6 e 1/2



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