Passa ai contenuti principali

L'uomo dalla Croce

 



Torna finalmente alla fabbrica, la rassegna dedicata a Roberto Rossellini con l'ultimo capitolo della trilogia della guerra fascista, girato poco prima della fine del secondo conflitto mondiale.
Come gli altri due capitoli si tratta di un opera di propaganda che lascia intuire le potenzialità del grande regista che arriveranno nel capolavoro Roma Città Aperta, dove è finalmente libero di esprimersi ed è giustamente entrato nella storia del cinema.
Questo film non è affatto male, anche se non è un capolavoro, però lascia intuire cosa verrà non appena il fascismo fosse finito, è ambientato in russia, dove un gruppo di soldati è invitato a spostarsi in un altro campo.
Solo il cappellano rimane nel posto ad assistere un ferito, e deve difendersi dai continui attacchi russi.
Questo forse è il meno propagandistico dei film della trilogia della guerra fascista, ma di poco, perché poi arriverà l'altra trilogia, quella ben più famosa, quella della guerra antifascista.
Ispirato a una storia vera, è un film ricco di pathos, dove non si sa mai come andrà a finire, ma i protagonisti lottano fino allo stremo per tornare a casa.
Rossellini nonostante tutto, riesce a dirigere un film facendo attenzione a non urtare il regime, e raccogliendo un gruppo di attori non professionisti, che riescono a farti immergere nella storia.
Un bel film, anche se il meglio, arriverà in seguito, sia con la trilogia della guerra antifascista, sia con altri memorabili e indimenticabili film.
Da vedere solo per farsi una cultura del periodo, per conoscere meglio Rossellini, vi consiglio pellicole decisamente migliori.
Con Roberto Rossellini questa settimana non è ancora finita, lo ritroveremo tra sabato e domenica con un altro grandissimo film stavolta: Paisà, restate collegati amici.
Buona visione.



Commenti