Come vi avevo promesso quando è cominciata la rassegna dedicata al grande Fritz Lang, ecco il terzo capitolo della trilogia del sociale, quello finale.
Rispetto ai capitoli precedenti questo film è quello molto più vicino alla commedia.
Al centro una coppia, lui è un gangster che ha scontato la sua pena, lei una commessa, lavorano nello stesso negozio, quando anche lui capisce che la moglie ha dei precedenti penali e per la legge non possono stare insieme visto che sono in libertà vigilata ritrova i vecchi compagni per fare una rapina al negozio.
Sarà la moglie stessa a convincerlo a lasciar perdere la rapina perché a conti fatti non guadagneranno molto.
La donna è incinta e al marito non l'ha detto, sarà la nascita del bambino a rimettere a posto le cose e i due si sposeranno ufficialmente ricominciando una nuova vita.
Questo è il capitolo più tenero e toccante della trilogia, film bellissimo, girato in un bianco e nero lucido, non è affatto un film superficiale, è la storia di due persone che devono dimenticare il loro passato e ricominciare daccapo, ma è difficile confessarsi con la persona che ami.
Fritz Lang grazie alla sua regia acuta e brillante, questa volta evita il dramma, concentrandosi sulle emozioni e i sentimenti, e vince la sfida.
Trilogia davvero incredibile, che narra con sincerità assoluta le difficoltà umane a cui sono sottoposti i suoi protagonisti.
Film da vedere anche per capire lo sguardo di un autore austriaco, sulla realtà americana.
Se nei primi due capitoli ci trovavamo alle prese sempre con delle persone con dei precedenti penali, che devono fronteggiare numerosi problemi e lottare per dimostrare la loro innocenza, in questo stiamo dalle parti di due persone che cercano un loro posto nel mondo per ricominciare daccapo.
Interpretato da attori straordinari è un film assolutamente da vedere, anche per conoscere meglio uno dei mostri sacri della settima arte.
Buona Visione.
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