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Gelosia

 

Da cosa si riconosce un grande regista?
Dal modo in cui è capace di coinvolgere il pubblico nella storia da lui diretta.
Questo film sembra una tragedia shakesperiana, e un po' ci somiglia.



Trasposizione sullo schermo del romanzo Il Marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana narra la tragica storia di un marchese, che roso dalla gelosia uccide il marito della donna che ama, perché ha capito che tutto quello che hanno concordato e che doveva sembrare fasullo, una specie di copertura per insabbiare le voci della sua relazione con la servetta Agrippina di cui è perdutamente innamorato ma non può sposare per via del suo rango.
Quando si rende conto che quel matrimonio non è una farsa, allora uccide il marito di Agrippina, ad essere accusato del delitto è un uomo che ha precedenti penali, per questo viene condannato a trent'anni di prigione.
Il marchese però va in chiesa e confessa tutto al sacerdote, e così a ritroso, veniamo a conoscenza dell'infatuazione per questa giovane ragazza che si mette dentro per fare la cameriera, con il disappunto della sua cameriera che in pratica lo ha cresciuto, così accetta la giovane ragazza.
Ben presto però cominciano a circolare voci, voci, che la zia si rifiuta di accettare perché Agrippina non appartiene al suo rango e deve lasciarla.
Una soluzione la trova, ma sarà ovviamente quella sbagliata, e ben presto deve fare una scelta e sposare la giovane cugina Zosima, ma sarà un matrimonio infelice, segnato da quell'amore non vissuto, e che è stato celebrato per mettere a tacere le voci, ma il senso di colpa lo perseguita, e quando l'uomo che è stato accusato ingiustamente dell'omicidio del marito di Agrippina evade di prigione e viene ucciso dalla polizia, il marchese perde completamente la ragione e muore in un attacco di follia.
Un grandissimo film, ma d'altronde cosa possiamo aspettarci da Pietro Germi? Un regista capace di dirigere qualunque genere di film, e non perdere mai la sua impronta stilistica e le sue tematiche, dirige un film che è la tragedia di un uomo, devastato dalla passione, che per gelosia ne uccide un altro e per questo perde ogni cosa, anche il senso della ragione.
Bisogna mettere a tacere i pregiudizi, e vivere serenamente l'amore, perché altrimenti non si raggiunge mai la felicità.
Solo per mettere a tacere le voci del paese, e sposare una donna della sua stessa classe sociale, ecco che accadono tragedie che potevano essere evitate, se solo si fosse stati un po' comprensivi.
Pietro Germi torna in Sicilia con un grandissimo film, e lo fa nel modo più coinvolgente e potente possibile, mettendo alla berlina la divisione in classi degli esseri umani, con il suo solito stile critico che abbiamo conosciuto nei suoi precedenti capolavori.
Che altro dire?
Se amate Pietro Germi non potete perderlo.
Buona Visione.







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