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Diabel - Il Diavolo

 

Andrzej Zulawski non era un regista facile, ma un autore che richiede un amore senza mezze misure, o lo si ama, o lo si odia, o così o niente; e non è difficile capire il perché.
Diabel è un opera estrema e complessa, che richiede un vero e proprio tour de force allo spettatore.
Ci troviamo di fronte a una pellicola che continua il discorso terminato con La Terza Parte della Notte, ma che scava a fondo nella follia e soprattutto nel caos umano.
E' un film che ha avuto una vita difficile in Polonia, dove è stato censurato e addirittura accusato di blasfemia, voi lo sapete, io non mi faccio problemi a guardare i film, né tantomeno seguo i pareri bigotti della chiesa cattolica, io scelgo di guardare un film in base a ciò che intuisco, e capisco se mi può piacere o meno.
Sarà la visione a decretare se avevo ragione oppure no.
Andrzej Zulawski era un regista senza mezze misure i suoi film sono disturbanti e difficili, tanto da uscirne stremati dopo la visione, sempre se li si vede con l'umore a terra.
Per questo io consiglio vivamente di affrontare Zulawski quando sei di ottimo umore, altrimenti non ne esci più.
Diabel parla della polonia invasa dai prussiani, ora mi dite e dov'è tutta questa blasfemia, e le scene disturbanti?
Semplicemente è una storia in cui lo spettatore stesso si sente di entrare dentro il film (da qui dico, affrontare Zulawski quando state psicologicamente bene) e nel film accade di tutto, orge, omicidi, il caos assoluto, narrato da un regista che fa un ulteriore passo avanti nella sua carriera - il film è girato tutto con la macchina da presa in spalla, a volte si ha la sensazione che rincorra gli attori per filmarli - accentuando la drammaticità della storia.
Il protagonista è Jakob un uomo che vede la sua vita sgretolata, la famiglia distrutta, la madre è diventata una prostituta, la sorella che ha scopato con il padre prima che egli morisse, insomma un casino, ed è accompagnato da uno strano individuo, probabilmente il diavolo, che lo segue in un mondo  dove non esiste più la ragione, e si è in balia della follia umana.
Diciamo che Zulawski racconta l'apocalisse, infatti il film comincia con il diavolo stesso che entra in una cittadina, e che svolgerà la sua azione facendo da paciere a Jakob, che vede sia la sua famiglia che la sua patria andare in pezzi.
Per un film del genere non si dovrebbe nemmeno fare una recensione, certi film non vanno raccontati, vanno semplicemente visti, perché se io vedo qualcosa, potrebbe essere che un altra persona non vede ciò che ho visto io.
Questo non vuol dire che non sono in grado di dare un parere a un film, per quanto straordinario fosse, anzi, tutt'altro, il mio è una specie di disclaimer per farvi affrontare questo film, che, per quanto difficile, merita di essere visto, e assimilato.
Non affrontatelo se siete impreparati, altrimenti potreste odiarlo, e ve lo dico sinceramente.
Se non avete paura di affrontare il male del mondo, non deve essere un problema guardare questo grandissimo film.
Dopo questo film, Zulawski ha deciso di lasciare la Polonia, per trasferirsi in Francia e lavorare senza problemi.
Tornerà in Polonia dopo ventiquattro anni, per girare La Sciamana, che prossimamente recensirò.
Film immenso e apocalittico in tutti i sensi.
Buona Visione.






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