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Novecento

 

Un film epocale in tutti i sensi, una saga familiare che è anche un colossal, oggi film così non se ne fanno più, anche perché oggi non ci sono mostri sacri che sono entrati nella storia del cinema e l'hanno fatta.


Negli anni settanta c'erano più possibilità rispetto ai nostri giorni.

La storia è incentrata attraverso l'amicizia di due uomini, Olmo, figlio di contadini, e Alfredo figlio del proprietario terriero.
Un amicizia che va avanti attraverso gli eventi che hanno sconvolto l'Italia, dalla morte di Verdi, che segna la nascita dei nostri protagonisti, alla prima guerra mondiale, dove vanno a combattere, per poi passare attraverso il fascismo, alle lotte di classe, e alle lotte comuniste svolte dai contadini.
La prima volta che ho visto questo film avevo 22 anni, ero una ragazzina, e già mi colpì profondamente, aspettavo un altro film del regista parmense, Io Ballo da Sola, per questo lo volli vedere, anche per capire che tipo di cinema faceva, la seconda diversi anni fa, e la terza proprio tra ieri e oggi, sono cinque ore di film che ho saputo dividere equamente per poterlo recensire in tempo per voi qui alla fabbrica.
Bertolucci mette in scena una storia, dove l'amicizia di due uomini appartenenti a classi diverse, si fonde con la storia d'Italia, e soprattutto con la storia delle loro famiglie.
Finché c'era il nonno, l'azienda di famiglia era fiorente, appena il nonno si toglie la vita, e il padre di Alfredo si prende tutto falsificando il testamento, le cose peggiorano, non mancano gli scontri con i suoi contadini e le rivolte ribelli, e non manca il crudele fattore Attila interpretato da un mefistofelico Donald Sutherland che seminerà terrore nella azienda in cui lavora e anche in città, essendo fascista.
Il film comincia proprio il 25 aprile del 1945, con il linciaggio di Attila e la sua compagna interpretata dalla pasoliniana Laura Betti, per poi andare a ritroso nel tempo, narrando l'inizio di una amicizia che durerà per tutta la vita.
Sullo sfondo la storia d'Italia del novecento...
Film lunghissimo e potentissimo, non si rimane illesi dopo la visione, è un film che ti lascia a bocca aperta, per coinvolgimento e per una regia magistrale, dove un giovanissimo Bernardo Bertolucci dimostra di essere un autore con la A maiuscola.
Il film è stato girato dopo il grande successo seguito dallo scandalo del film Ultimo Tango a Parigi, con un cast internazionale che comprende Gerard Depardieu, Robert De Niro, Donald Sutherland e Dominique Sanda oltre alla nostra attrice più brava Stefania Sandrelli e Alida Valli.
Nonostante siano passati oltre quarant'anni, mantiene ancora la sua forza capace di colpire lo spettatore positivamente.
Un affresco che narra le vicissitudini di due famiglie, capace anche di far riflettere sulla divisione tra classi sociali, e sulle lotte per la sopravvivenza, sugli idealismi e tanto altro ancora.
Il finale del film (che non rivelo), segnerà il destino dei due amici, che seguiranno il termine della vita uguale ai loro cari.
Non dico altro, ho già spoilerato abbastanza, anche se mi sono limitata a suggerirvelo.
Un grandissimo film, questo senza ombra di dubbio, un film che parla della mia Italia, di amicizia, di povertà di sopraffazione, di crudeltà, di guerra in maniera tanto magistrale da rasentare la perfezione, e scusate se è poco.
Per me, un capolavoro, questo è poco ma sicuro, uno di quei film che bisogna vedere prima di morire.
Ed Ecco recensito per voi un altro film del grande Bernardo Bertolucci, e prossimamente ne arriveranno altri.
Buona Visione, se avete pazienza, altrimenti lo dividete per due giorni che è la stessa cosa.

Film inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare







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