PREMESSA
Sono una delle poche persone che dopo la prima visione di questo film l'ha stroncato senza pensarci due volte, ma e poi ma, ho fatto passare un po' di tempo, perchè volevo essere psicologicamente pronta per affrontare la visione di quest'opera, che di per se è piuttosto disturbante ed estrema, ora comincia la mia recensione vera e propria.
RECENSIONE
Per apprezzare Antichrist dovete prima di tutto avere una serenità interiore, e affrontare con il cuore limpido e aperto questo film, che si presenta come un opera intensa ed emotivamente toccante, sin dall'incipt musicato dalle note di Handel, in cui i nostri due protagonisti senza nome scopano da Dio mentre il figlio lascia la culletta per salire sulla sedia e poi sul tavolino per raggiungere la finestra dove passerà a miglior vita, e qui ci siamo, si capisce subito dove Lars Von Trier va a parare, la mia non vuole essere nè una recensione che grida al capolavoro, nè una recensione (ormai) che grida alla boiata pazzesca, la mia recensione è il frutto di analisi verso un opera che si presenta come la più estrema e dolorosa di Lars Von Trier, ma è anche il frutto di un viaggio dei protagonisti ma soprattutto del mio viaggio per affrontare per la seconda volta un film che mi ha dato parecchio dolore prima, alla mia prima visione avrei strozzato volentieri Von Trier, dicevo ma perchè deve descrivere questo dolore al cinema? Perchè deve far soffrire lo spettatore? Le risposte le ho avute alla seconda visione, che ho affrontato pur tenendo conto sempre delle impressioni che mi ha dato la prima visione del film che non erano del tutto lusinghiere e avvolte anche immeritate, forse perchè non ero pronta per affrontarlo, ora sono più matura e vedo aldilà di tutto che è un opera di quelle che ti lasciano senza fiato, ogni particolare viene esposto alla visione dello spettatore, e non è affatto violenza gratuita come sostenevo prima, qui potete leggere anche un mio articolo sul film scritto di getto alla prima visione, di sicuro è un film bello tosto, o lo si ama o lo si odia non ci sono vie di mezzo, durante questa seconda visione ho avuto parecchie sensazioni, di come se il film stesso fosse la lettera silenziosa a una donna che ha fatto soffrire Von Trier, e di cui io come spettatrice osservavo in silenzio atterrita le gesta della donna protagonista del film, quasi come se fossi estranea, come se la storia non mi appartenesse, eppure ha messo in un certo senso a nudo una parte di me che non conoscevo, come se tutto il mondo che avvolgesse i protagonisti fosse una lenta ma inesorabile discesa agli inferi senza possibilità di perdono, senza possibilità di recupero, chi è l'antichrist del titolo? La donna? L'umanità? Oppure la natura stessa? E' una messa in scena ricchissima di scene bellissime e spaventose, che racchiudono un senso di esoterismo e surrealità che determinano il fato dei protagonisti, perchè prima di tutto Antichrist è un film surreale, bisogna capirlo e comprenderlo, non è certo come quei film che li prendi per come sono e ti diverti, perchè devi vivere insieme a loro perchè è Lars che te lo chiede, qualcuno dice che esprimere se stessi è il miglior modo di risolvere le malattie come la depressione, se questo è il modo in cui Von Trier si è espresso direi che è sulla via della guarigione, seconda cosa, che è un fatto in cui mi sono riconosciuta affrontare la morte di un figlio i cui i genitori vanno in questo eden mi ha in un certo senso risollevato, è stato come se quel bambino avesse constatato che il male viveva nei suoi genitori, per questo li ha lasciati per prendere una salvezza che non spettava a loro, il male allora sono i genitori stessi? Mah fattostà che è ricchissimo di spunti psicoanalitici e surreali non sempre facilmente recepibili a una prima visione che lasciano di stucco per la potenza dei significati nascosti, perchè prima di tutto Antichrist è un film ricco di significati nascosti; sono sempre dell'idea che Von Trier ha fatto di meglio, ma nella sua filmografia non ha raggiunto livelli così estremi, almeno tra i film che ho visto, devo ancora vedere Idioti quindi sono ancora nella fase di conoscenza più approfondita in materia.
Per ultimo, dico che il film mette in scena l'eterna lotta tra uomo e donna, nella supremazia verso l'altro individuo, non verso il comprendersi o avvicinarsi o anche esprimere quello che senti davvero nel tuo cuore, una lotta lacerante che culmina nell'ultima scena in cui Dafoe è circondato da donne senza volto, una scena ambigua ed enigmatica che mi ha lasciata impressionata confermando la mia prima ipotesi, quella della lettera silenziosa ad una donna, avrà forse capito questa donna che non è importante lottare ma cercare di capire oppure nell'ipotesi più semplice comunicare? Quante volte ci sono persone che vivono senza esprimere loro stessi e rifiutano di vivere una vita vera per una vita fasulla cercando la supremazia invece che l'amore? Io vedo il film come la sconfitta del rapporto di coppia, come l'inutilità del rapporto di coppia teso solo non a interagire e a condividere ma a sopraffare l'altro, io ho visto questo da Antichrist e voi che avete visto?
DA VEDERE PER RIFLETTERE SULL'AMBIGUITA' DELLA NATURA UMANA
Sono una delle poche persone che dopo la prima visione di questo film l'ha stroncato senza pensarci due volte, ma e poi ma, ho fatto passare un po' di tempo, perchè volevo essere psicologicamente pronta per affrontare la visione di quest'opera, che di per se è piuttosto disturbante ed estrema, ora comincia la mia recensione vera e propria.
RECENSIONE
Per apprezzare Antichrist dovete prima di tutto avere una serenità interiore, e affrontare con il cuore limpido e aperto questo film, che si presenta come un opera intensa ed emotivamente toccante, sin dall'incipt musicato dalle note di Handel, in cui i nostri due protagonisti senza nome scopano da Dio mentre il figlio lascia la culletta per salire sulla sedia e poi sul tavolino per raggiungere la finestra dove passerà a miglior vita, e qui ci siamo, si capisce subito dove Lars Von Trier va a parare, la mia non vuole essere nè una recensione che grida al capolavoro, nè una recensione (ormai) che grida alla boiata pazzesca, la mia recensione è il frutto di analisi verso un opera che si presenta come la più estrema e dolorosa di Lars Von Trier, ma è anche il frutto di un viaggio dei protagonisti ma soprattutto del mio viaggio per affrontare per la seconda volta un film che mi ha dato parecchio dolore prima, alla mia prima visione avrei strozzato volentieri Von Trier, dicevo ma perchè deve descrivere questo dolore al cinema? Perchè deve far soffrire lo spettatore? Le risposte le ho avute alla seconda visione, che ho affrontato pur tenendo conto sempre delle impressioni che mi ha dato la prima visione del film che non erano del tutto lusinghiere e avvolte anche immeritate, forse perchè non ero pronta per affrontarlo, ora sono più matura e vedo aldilà di tutto che è un opera di quelle che ti lasciano senza fiato, ogni particolare viene esposto alla visione dello spettatore, e non è affatto violenza gratuita come sostenevo prima, qui potete leggere anche un mio articolo sul film scritto di getto alla prima visione, di sicuro è un film bello tosto, o lo si ama o lo si odia non ci sono vie di mezzo, durante questa seconda visione ho avuto parecchie sensazioni, di come se il film stesso fosse la lettera silenziosa a una donna che ha fatto soffrire Von Trier, e di cui io come spettatrice osservavo in silenzio atterrita le gesta della donna protagonista del film, quasi come se fossi estranea, come se la storia non mi appartenesse, eppure ha messo in un certo senso a nudo una parte di me che non conoscevo, come se tutto il mondo che avvolgesse i protagonisti fosse una lenta ma inesorabile discesa agli inferi senza possibilità di perdono, senza possibilità di recupero, chi è l'antichrist del titolo? La donna? L'umanità? Oppure la natura stessa? E' una messa in scena ricchissima di scene bellissime e spaventose, che racchiudono un senso di esoterismo e surrealità che determinano il fato dei protagonisti, perchè prima di tutto Antichrist è un film surreale, bisogna capirlo e comprenderlo, non è certo come quei film che li prendi per come sono e ti diverti, perchè devi vivere insieme a loro perchè è Lars che te lo chiede, qualcuno dice che esprimere se stessi è il miglior modo di risolvere le malattie come la depressione, se questo è il modo in cui Von Trier si è espresso direi che è sulla via della guarigione, seconda cosa, che è un fatto in cui mi sono riconosciuta affrontare la morte di un figlio i cui i genitori vanno in questo eden mi ha in un certo senso risollevato, è stato come se quel bambino avesse constatato che il male viveva nei suoi genitori, per questo li ha lasciati per prendere una salvezza che non spettava a loro, il male allora sono i genitori stessi? Mah fattostà che è ricchissimo di spunti psicoanalitici e surreali non sempre facilmente recepibili a una prima visione che lasciano di stucco per la potenza dei significati nascosti, perchè prima di tutto Antichrist è un film ricco di significati nascosti; sono sempre dell'idea che Von Trier ha fatto di meglio, ma nella sua filmografia non ha raggiunto livelli così estremi, almeno tra i film che ho visto, devo ancora vedere Idioti quindi sono ancora nella fase di conoscenza più approfondita in materia.
Per ultimo, dico che il film mette in scena l'eterna lotta tra uomo e donna, nella supremazia verso l'altro individuo, non verso il comprendersi o avvicinarsi o anche esprimere quello che senti davvero nel tuo cuore, una lotta lacerante che culmina nell'ultima scena in cui Dafoe è circondato da donne senza volto, una scena ambigua ed enigmatica che mi ha lasciata impressionata confermando la mia prima ipotesi, quella della lettera silenziosa ad una donna, avrà forse capito questa donna che non è importante lottare ma cercare di capire oppure nell'ipotesi più semplice comunicare? Quante volte ci sono persone che vivono senza esprimere loro stessi e rifiutano di vivere una vita vera per una vita fasulla cercando la supremazia invece che l'amore? Io vedo il film come la sconfitta del rapporto di coppia, come l'inutilità del rapporto di coppia teso solo non a interagire e a condividere ma a sopraffare l'altro, io ho visto questo da Antichrist e voi che avete visto?
DA VEDERE PER RIFLETTERE SULL'AMBIGUITA' DELLA NATURA UMANA
Io continuo a pensare che sia un vero e proprio abominio.
RispondiEliminaIl peggio mai realizzato da Von Trier.
Io di Von Trier ho visto solo questo film, e mi è piaciuto. Sia a livello di atmosfere, che a livello di tematiche. Uno di quei film che in qualche modo segnano lo spettatore. Per me continua a essere un ricordo positivo, prima o poi ne parlerò anche io sul mio blog. :)
RispondiEliminaCiao,
Gianluca
si è un film che scuote, che da i brividi, che fa osservare, non sono molti i film di questo genere, non è e non sarà mai il mio von trier preferito, ma è comunque un opera da guardare consiglio di guardarlo con la vostra compagna o moglie perchè veramente mette l'eterno conflitto dei sessi, ed è una cosa allucinante :)
RispondiEliminatra i film di von trier è quello che mi è piaciuto di meno, però resta una prima sequenza eccellente, e qualche idea abbozzata ma non troppo riuscita qua e là..
RispondiEliminanon so se avrei il coraggio di avventurarmi in una seconda visione :)
il peggiore di Von Trier nel complesso, ma qualche sprazzo di genialità c'è sempre!
RispondiEliminami manca una seconda visione, ma la prima fu a scene spesso ripetute. come la penso lo sai... condivido abbastanza l'analisi. rimango convinto sia più la rappresentazione di una rivalsa del mondo femminile per gli orrori che subisce dalla notte dei tempi
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