Ebbene si, lo dobbiamo dire, quando ci vuole ci vuole, finchè Emmerich se ne stava in mezzo agli alieni, o tra lo stargate etc etc etc, ha fatto film di intrattenimento godibili che riuscivano a divertire ma soprattutto a far riflettere, indimenticabile il finale di ID4 con Will Smith e Jeff Goldblum che fanno il culo agli alieni col virus da pc, ma ormai sono tempi lontani, ecco che Emmerich decide di cambiare genere, e tocca niente popo di meno che il grande bardo, e un possibile inganno su chi era veramente che ha scritto quei capolavori, da Romeo e Giulietta, a Otello, fino ad Amleto e via dicendo, risultato, una noia mortale.
Emmerich si muove come un elefante in una cristalleria, ha per le mani la creta della storia ma non sa plasmarla sotto le sue mani, quella creta rimane fredda, rigida, non si modella secondo il gusto del regista che qui si trova di fronte a un soggetto che non gli appartiene e si nota parecchio, ci sono lunghi campi di inquadrature, discorsi e dialoghi che avrebbero fatto meglio ad accorciare in modo da "snellire la storia", insomma quello che doveva essere un piccolo giallo che avrebbe dovuto incollare lo spettatore allo schermo, si rivela un polpettone mal riuscito, ricchissimo di costumi d'epoca, scenografie, che POMPANO la storia per renderla grandiosa, ma il succo, cioè la trama rimane fermo lì, e gli attori si muovono come marionette incapaci di dare spessore ai loro personaggi, insomma un film mal riuscito, che forse è stata un occasione mancata per Emmerich per dimostrare di sapere fare qualcosa di diverso da storie di fantascienza, di cui ovviamente si sente più a suo agio e sono assolutamente migliori di questo film, il giallo, rimane un giallo, lo spunto della vicenda su chi era Shakespeare, o chi c'era dietro termina in maniera anonima, senza pathos, quando dovrebbe far ribollire il sangue dello spettatore, o dare un po' d'azione, invece Emmerich ha scelto la via del romanticismo che non gli si addice affatto.
DA EVITARE.
Emmerich si muove come un elefante in una cristalleria, ha per le mani la creta della storia ma non sa plasmarla sotto le sue mani, quella creta rimane fredda, rigida, non si modella secondo il gusto del regista che qui si trova di fronte a un soggetto che non gli appartiene e si nota parecchio, ci sono lunghi campi di inquadrature, discorsi e dialoghi che avrebbero fatto meglio ad accorciare in modo da "snellire la storia", insomma quello che doveva essere un piccolo giallo che avrebbe dovuto incollare lo spettatore allo schermo, si rivela un polpettone mal riuscito, ricchissimo di costumi d'epoca, scenografie, che POMPANO la storia per renderla grandiosa, ma il succo, cioè la trama rimane fermo lì, e gli attori si muovono come marionette incapaci di dare spessore ai loro personaggi, insomma un film mal riuscito, che forse è stata un occasione mancata per Emmerich per dimostrare di sapere fare qualcosa di diverso da storie di fantascienza, di cui ovviamente si sente più a suo agio e sono assolutamente migliori di questo film, il giallo, rimane un giallo, lo spunto della vicenda su chi era Shakespeare, o chi c'era dietro termina in maniera anonima, senza pathos, quando dovrebbe far ribollire il sangue dello spettatore, o dare un po' d'azione, invece Emmerich ha scelto la via del romanticismo che non gli si addice affatto.
DA EVITARE.
per me è meglio dei film con gli alieni e i catastrofici di emmerich (stargate a parte).
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