Ecco un piccolo film che sa di poesia, una bella boccata d'aria fresca ogni tanto ci vuole nel grande calderone dell'industria cinematografica, L'ospite inatteso è proprio uno di quei film che ti conquistano con semplicità, senza bisogno di rafforzamenti, o altre diavolerie, la storia è abbastanza semplice, e narra di un professore ormai annoiato e senza alcuno stimolo, va a New York per una presentazione del libro di una collega a malavoglia, perchè la collega è incinta e la gravidanza è difficile quindi si trova a letto per nove mesi, così al suo posto va Walter, che si trova nel suo appartamento due giovani, con problemi di permesso di soggiorno, i due giovani sono Tarek, che suona il tamburo in un complesso Jazz, e la sua ragazza, l'africana Zainab, disegnatrice di gioielli, dopo l'iniziale sorpresa i tre costruiscono un rapporto d'amicizia facendo ritrovare il gusto per la vita al professore e cambiando in un certo senso la sua vita e la percezione che aveva su di essa, finchè per una banalità, Tarek viene arrestato perchè creduto terrorista...
un film leggero, suadente, capace di coinvolgere lo spettatore e anche di divertirlo, e soprattutto di farlo riflettere, sull'umanità e sugli imprevisti della vita che spesso ci portano a conoscere persone capaci di farci ritrovare, il gusto per la vita e anche di farci conoscere passioni nascoste che non credevamo potessero esistere, è quello che succede a Walter quando suona il tamburo con Tarek, poi il tono si fa drammatico, soprattutto quando Tarek verrà arrestato e rispedito dove era venuto, la cosa che conquista di questo film è il valore dell'amicizia che McCarthy sintetizza, facendo capire che tutti gli uomini infondo sono uguali, basta essere più disponibili e porgere la mano all'amicizia verso gli stranieri, e sarà proprio questa amicizia a cambiare la vita di Walter in meglio, nonostante non sia riuscito a liberare l'amico, memorabile la scena in cui suona da solo il tamburo dentro la stazione del metrò e le persone lo osservano estrefatte, il messaggio del film è la tolleranza, che dona il valore dell'amicizia, molto spesso ritenuto superficiale, si siamo incapaci di guardare infondo a noi, Walter lo fa e si ritrova cambiato in meglio, consce anche il valore dell'altruismo, ce ne vorrebbero diversi film del genere, in conclusione, un piccolo grande film da non perdere assolutamente.
un film leggero, suadente, capace di coinvolgere lo spettatore e anche di divertirlo, e soprattutto di farlo riflettere, sull'umanità e sugli imprevisti della vita che spesso ci portano a conoscere persone capaci di farci ritrovare, il gusto per la vita e anche di farci conoscere passioni nascoste che non credevamo potessero esistere, è quello che succede a Walter quando suona il tamburo con Tarek, poi il tono si fa drammatico, soprattutto quando Tarek verrà arrestato e rispedito dove era venuto, la cosa che conquista di questo film è il valore dell'amicizia che McCarthy sintetizza, facendo capire che tutti gli uomini infondo sono uguali, basta essere più disponibili e porgere la mano all'amicizia verso gli stranieri, e sarà proprio questa amicizia a cambiare la vita di Walter in meglio, nonostante non sia riuscito a liberare l'amico, memorabile la scena in cui suona da solo il tamburo dentro la stazione del metrò e le persone lo osservano estrefatte, il messaggio del film è la tolleranza, che dona il valore dell'amicizia, molto spesso ritenuto superficiale, si siamo incapaci di guardare infondo a noi, Walter lo fa e si ritrova cambiato in meglio, consce anche il valore dell'altruismo, ce ne vorrebbero diversi film del genere, in conclusione, un piccolo grande film da non perdere assolutamente.
molto carino! e l'attrice palestinese, Hiam Abbas, devi ammirarla anche in questo film: Il giardino di limoni
RispondiEliminasi l'ho visto ecco dove l'ho vista grazie robertino, prossimamente troverai la rece alla fabrica ^^
RispondiEliminaHai fotografato bene lo spirito di questo film, piccolo eppure grande.
RispondiEliminaeh già XD
RispondiEliminaIndovina...
RispondiEliminaMe lo segno :D