Il film è incentrato sulla figura di Kurt Gerstein, membro dell'istituto di igene delle Waffen-SS, rimane impressionato da ciò che succede nei campi di sterminio, ma le cose peggiorano quando si accorge che l'acqua viene depurata da uno speciale gas, lo Zyklon B, che viene usato per uccidere i deportati nei campi di sterminio, quando si accorge di questo, va subito a raccontarlo al papa per poter graziare le persone prigioniere nei campi di sterminio, ma si trova davanti un muro di gomma, le gerarchie cattoliche non sono disposte ad aiutare Gerstein, nè per graziarle, nè per altro, ci pensa una giovane donna, che lavora al campo con lui, e farà di tutto per salvare più vite possibili non facendo bere l'acqua contaminata ai detenuti, con lui si aggiunge anche un prete gesuita, che pur di difendere i suoi ideali si farebbe uccidere con gli ebrei.
E' un film duro, inquietante, un altro capitolo per raccontare il dramma dell'olocausto diretto da un autore, particolarmente critico nei confronti della chiesa cattolica, e non ha paura di mostrarlo nè di nasconderlo.
Costa Gavras dirige un film duro e polemico, ma che fa riflettere su una delle piaghe più drammatiche della storia dell'umanità, senza inutili sentimentalismi, o edulcorazioni, no, anche se la storia in parte è inventata e in parte no, se volete sapere chi era Gerstein Cliccate qui nel film è molto marcata la critica di Costa Gavras sulla chiesa cattolica, e sul suo disinteressamento nei confronti dell'olocausto commesso dai nazisti, tra le scene migliori cito senza dubbio quella di quando l'infermiera fa entrare i prigionieri nella stanza e non gli fa bere l'acqua avvelenata, dando loro l'acqua pulita, la lotta di queste due grandi persone, tutto per salvare vite umane, l'assoluta negligenza e il menefreghismo nei confronti delle vite umane che subiscono questo eccidio vergognoso, il coraggio di quel prete che urla a gran voce il rispetto per la vita umana, sono diretti in modo acuto, preciso, ed entrano nel cuore dello spettatore, Costa Gavras, di cui ho visto il bellissimo Music Box prova d'accusa in televisione dirige un altra opera amara, cruda, ma che colpisce nel profondo, un ideale seguito al primo film citato pocanzi? Perchè no, questa volta però prende come un pugno allo stomaco, la chiesa cattolica e la sua mancanza di rispetto in questo caso e di interessamento verso la vita umana.
MAGISTRALE
E' un film duro, inquietante, un altro capitolo per raccontare il dramma dell'olocausto diretto da un autore, particolarmente critico nei confronti della chiesa cattolica, e non ha paura di mostrarlo nè di nasconderlo.
Costa Gavras dirige un film duro e polemico, ma che fa riflettere su una delle piaghe più drammatiche della storia dell'umanità, senza inutili sentimentalismi, o edulcorazioni, no, anche se la storia in parte è inventata e in parte no, se volete sapere chi era Gerstein Cliccate qui nel film è molto marcata la critica di Costa Gavras sulla chiesa cattolica, e sul suo disinteressamento nei confronti dell'olocausto commesso dai nazisti, tra le scene migliori cito senza dubbio quella di quando l'infermiera fa entrare i prigionieri nella stanza e non gli fa bere l'acqua avvelenata, dando loro l'acqua pulita, la lotta di queste due grandi persone, tutto per salvare vite umane, l'assoluta negligenza e il menefreghismo nei confronti delle vite umane che subiscono questo eccidio vergognoso, il coraggio di quel prete che urla a gran voce il rispetto per la vita umana, sono diretti in modo acuto, preciso, ed entrano nel cuore dello spettatore, Costa Gavras, di cui ho visto il bellissimo Music Box prova d'accusa in televisione dirige un altra opera amara, cruda, ma che colpisce nel profondo, un ideale seguito al primo film citato pocanzi? Perchè no, questa volta però prende come un pugno allo stomaco, la chiesa cattolica e la sua mancanza di rispetto in questo caso e di interessamento verso la vita umana.
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