Lo devo dire, rispolverare e rivedere film si sta rivelando una ulteriore scusa per scoprire altri autori, e magari cominciare piccole rassegne, nate così per gioco, e finite per recensire tutta la filmografia, è successo proprio con Alejandro Amenabar e la rubrica Riguarda & Recensisci che ho approfittato dell'occasione, di vedere anche i film che non avevo ancora visto, risultato, sto per recensire tutti i suoi film.
Dare una ripassata generale per recensire può fare scoprire tante cose, e anche le più interessanti.
Primo perchè questo è un film che letteralmente cattura la tua attenzione.
Bellissima l'idea di raccontare la storia di una universitaria che sta facendo una tesi sulla violenza al cinema, concentrandosi sugli snuff movies.
Snuff movies, terminologia, riprendere veri atti di tortura e omicidi in pellicola per gente decisamente malata, è quello che accade all'università frequentata da Angela, che scopre il suo professore morto in una sala cinematografica dopo la visione di una cassetta di uno snuff movie, lei prende la cassetta e decide di scoprire cosa si cela dietro, scoprirà un giovane Bosco e un amico che le darà una mano e le dice di stare lontana da lui, anche se lei non lo ascolta in un primo momento creando un rapporto strano e simbiotico.
Angela rimane affascinata da Bosco tanto da credere che sia davvero una brava persona, ma gli aspetti angelici celano sempre qualcosa di oscuro.
Amenabar gioca con lo spettatore mettendolo di fronte a un divario morboso, trasformandoci tutti in voyeur, cosa nasconde quel video misterioso? E perchè il professore è morto?
Angela scoprirà che una ragazza è morta, e anche che non ci si può fidare neanche dell'inquietante e apparentemente retto professore che ha preso il posto del suo relatore.
Il gioco morboso del film, non vuole essere tenero, ma cerca in tutti i modi possibili di percepire nello spettatore non paura o ribrezzo per le scene di torture, infatti anche Angela rimane affascinata da quei filmati.
E lo spettatore? Si mette decisamente nel ruolo di Angela, che compie indagini personali per scoprire cosa si cela dietro quel filmato e smascherare il colpevole del delitto.
Amenabar tesse la sua trama facendo il classico gioco del gatto col topo, mettendo lo spettatore fuori strada non certo per prenderlo in giro, ma per sviare l'attenzione, e farlo immedesimare nella protagonista, infatti tutta la nostra attenzione è concentrata su Angela, percepiamo i suoi dubbi, le sue paure e anche i suoi timori, non capendo anche il perchè l'amico la mette in guardia, poi ovviamente ci sarà anche il classico colpo di scena che non ti aspetti e che smaschererà il colpevole con un finale sorprendentemente geniale e intelligente.
Non dico nulla per non rovinarvi la sorpresa, vi invito caldamente a guardare questo film.
Voto: 8
Dare una ripassata generale per recensire può fare scoprire tante cose, e anche le più interessanti.
Primo perchè questo è un film che letteralmente cattura la tua attenzione.
Bellissima l'idea di raccontare la storia di una universitaria che sta facendo una tesi sulla violenza al cinema, concentrandosi sugli snuff movies.
Snuff movies, terminologia, riprendere veri atti di tortura e omicidi in pellicola per gente decisamente malata, è quello che accade all'università frequentata da Angela, che scopre il suo professore morto in una sala cinematografica dopo la visione di una cassetta di uno snuff movie, lei prende la cassetta e decide di scoprire cosa si cela dietro, scoprirà un giovane Bosco e un amico che le darà una mano e le dice di stare lontana da lui, anche se lei non lo ascolta in un primo momento creando un rapporto strano e simbiotico.
Angela rimane affascinata da Bosco tanto da credere che sia davvero una brava persona, ma gli aspetti angelici celano sempre qualcosa di oscuro.
Amenabar gioca con lo spettatore mettendolo di fronte a un divario morboso, trasformandoci tutti in voyeur, cosa nasconde quel video misterioso? E perchè il professore è morto?
Angela scoprirà che una ragazza è morta, e anche che non ci si può fidare neanche dell'inquietante e apparentemente retto professore che ha preso il posto del suo relatore.
Il gioco morboso del film, non vuole essere tenero, ma cerca in tutti i modi possibili di percepire nello spettatore non paura o ribrezzo per le scene di torture, infatti anche Angela rimane affascinata da quei filmati.
E lo spettatore? Si mette decisamente nel ruolo di Angela, che compie indagini personali per scoprire cosa si cela dietro quel filmato e smascherare il colpevole del delitto.
Amenabar tesse la sua trama facendo il classico gioco del gatto col topo, mettendo lo spettatore fuori strada non certo per prenderlo in giro, ma per sviare l'attenzione, e farlo immedesimare nella protagonista, infatti tutta la nostra attenzione è concentrata su Angela, percepiamo i suoi dubbi, le sue paure e anche i suoi timori, non capendo anche il perchè l'amico la mette in guardia, poi ovviamente ci sarà anche il classico colpo di scena che non ti aspetti e che smaschererà il colpevole con un finale sorprendentemente geniale e intelligente.
Non dico nulla per non rovinarvi la sorpresa, vi invito caldamente a guardare questo film.
Voto: 8
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