Speciale Exploitation
Il viaggio nel cinema d'exploitation non si ferma certo a un solo genere cinematografico, per fortuna, e come ogni sabato continua il viaggio della fabbrica dei sogni verso questo tipo di cinema underground, spesso dimenticato se non addirittura sottoconsiderato come b-movie, e questa settimana ho il piacere di parlarvi di un film del cosidetto filone mondo-movie, che non è altro che un sottogenere al cinema d'exploitation.
Si tratta per di più di documentari che parlano di territori inesplorati, con immagini cruenti, e vengono anche chiamati Shockumentary, gli inventori di questo genere cinematografico sono Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi.
Come sempre ispirata dal grandissimo blog dell'amico Robydick a cui si deve la conoscenza di gran parte di cinema italiano anni settanta di cui ho parlato in precedenza, ho letto la recensione proprio di questo film scritta da Napoleone Wilson, e da quella recensione ho voluto vedere questo tipo di film, a cominciare proprio da Africa Addio, che racconta l'africa alla fine del colonialismo.
Volevo assolutamente guardare un film di questo genere, e dopo aver parlato la settimana scorsa di altro genere di exploitation, ho deciso questa settimana di parlare di questo tipo di film.
Le immagini sono molto forti, quasi evocative, il tutto costruito con una voce fuori campo che narra letteralmente lo scorrere di queste e di come il colonialismo abbia lasciato l'africa nelle condizioni di guerriglia in cui si trovava durante le riprese.
Di per se è un documentario di non facile fruizione, ci vuole molta attenzione durante la visione, ma vi assicuro che ne vale davvero la pena, perchè le riprese sono senza alcun dubbio grandiose e riescono ad ipnotizzare lo spettatore, in quanto alla lunghezza il film dura abbastanza, oltre le due ore, ma le immagini sono bellissime compresa la colonna sonora curata da Riz Ortolani che le accompagna in maniera decisamente grandiosa.
Come ha detto Napoleone, il film è stato girato in tre anni, e ha causato problemi con la legge a Jacopetti, che addirittura è stato accusato di omicidio per aver girato la scena di un esecuzione di cui poi ha chiaramente provato che si trattava di una ricostruzione non di un fatto filmato vero.
Comunquesia devo dirvi la verità, ero fortemente interessata alla visione di questo genere di cinema, prima perchè avendo letto la rece dall'amico Robydick mi è venuta la curiosità, poi ho visto alcune immagini su youtube che mi sono piaciute tantissimo, allora mi ci sono buttata come faccio spesso con i film che voglio vedere.
Risultato, decisamente è qualcosa di insolito a vedersi ma molto molto interessante, un film forse anche scomodo, che all'estero è stato addirittura sforbiciato per eliminare le parti non in linea con l'immagine immacolata di alcuni stati, fortunatamente l'ho visto nella versione intera.
Dimenticate i documentari pieni di buoni sentimenti, di bellezze artistiche e naturali, questo documentario vuole essere un fottuto pugno nello stomaco allo spettatore, si ci sono anche quelle, ma vuole essere principalmente politicamente scorretto, e ci riesce in pieno ad esserlo.
Si parla addirittura di Appartheid, in sud africa.
Quindi ha qualcosa di storico che senza dubbio merita una visione, perchè l'esplorazione dell'africa così come viene raccontata da Jacopetti e Prosperi è qualcosa di sensazionale e unico, che deve essere conosciuto e soprattutto visto.
Sono contenta di aver visto questo documentario, peccato che in Italia non sia molto considerato, menomale che ci sono i liberi blog che parlano di questo cinema molto interessante che soprattutto in Giappone e in America ha un nutrito gruppo di fans che considerano questi documentari autentiche opere di culto.
Menomale che ci sono autori come Lustig che hanno fatto uscire questi film immettendoli nel mercato facendo in modo che altri appassionati vengano a conoscenza di questi straordinari documentari.
Voto: 7
e ora per la gioia di voi tutti, ecco il filmato che ho visto su youtube ^_^
Il viaggio nel cinema d'exploitation non si ferma certo a un solo genere cinematografico, per fortuna, e come ogni sabato continua il viaggio della fabbrica dei sogni verso questo tipo di cinema underground, spesso dimenticato se non addirittura sottoconsiderato come b-movie, e questa settimana ho il piacere di parlarvi di un film del cosidetto filone mondo-movie, che non è altro che un sottogenere al cinema d'exploitation.
Si tratta per di più di documentari che parlano di territori inesplorati, con immagini cruenti, e vengono anche chiamati Shockumentary, gli inventori di questo genere cinematografico sono Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi.
Come sempre ispirata dal grandissimo blog dell'amico Robydick a cui si deve la conoscenza di gran parte di cinema italiano anni settanta di cui ho parlato in precedenza, ho letto la recensione proprio di questo film scritta da Napoleone Wilson, e da quella recensione ho voluto vedere questo tipo di film, a cominciare proprio da Africa Addio, che racconta l'africa alla fine del colonialismo.
Volevo assolutamente guardare un film di questo genere, e dopo aver parlato la settimana scorsa di altro genere di exploitation, ho deciso questa settimana di parlare di questo tipo di film.
Le immagini sono molto forti, quasi evocative, il tutto costruito con una voce fuori campo che narra letteralmente lo scorrere di queste e di come il colonialismo abbia lasciato l'africa nelle condizioni di guerriglia in cui si trovava durante le riprese.
Di per se è un documentario di non facile fruizione, ci vuole molta attenzione durante la visione, ma vi assicuro che ne vale davvero la pena, perchè le riprese sono senza alcun dubbio grandiose e riescono ad ipnotizzare lo spettatore, in quanto alla lunghezza il film dura abbastanza, oltre le due ore, ma le immagini sono bellissime compresa la colonna sonora curata da Riz Ortolani che le accompagna in maniera decisamente grandiosa.
Come ha detto Napoleone, il film è stato girato in tre anni, e ha causato problemi con la legge a Jacopetti, che addirittura è stato accusato di omicidio per aver girato la scena di un esecuzione di cui poi ha chiaramente provato che si trattava di una ricostruzione non di un fatto filmato vero.
Comunquesia devo dirvi la verità, ero fortemente interessata alla visione di questo genere di cinema, prima perchè avendo letto la rece dall'amico Robydick mi è venuta la curiosità, poi ho visto alcune immagini su youtube che mi sono piaciute tantissimo, allora mi ci sono buttata come faccio spesso con i film che voglio vedere.
Risultato, decisamente è qualcosa di insolito a vedersi ma molto molto interessante, un film forse anche scomodo, che all'estero è stato addirittura sforbiciato per eliminare le parti non in linea con l'immagine immacolata di alcuni stati, fortunatamente l'ho visto nella versione intera.
Dimenticate i documentari pieni di buoni sentimenti, di bellezze artistiche e naturali, questo documentario vuole essere un fottuto pugno nello stomaco allo spettatore, si ci sono anche quelle, ma vuole essere principalmente politicamente scorretto, e ci riesce in pieno ad esserlo.
Si parla addirittura di Appartheid, in sud africa.
Quindi ha qualcosa di storico che senza dubbio merita una visione, perchè l'esplorazione dell'africa così come viene raccontata da Jacopetti e Prosperi è qualcosa di sensazionale e unico, che deve essere conosciuto e soprattutto visto.
Sono contenta di aver visto questo documentario, peccato che in Italia non sia molto considerato, menomale che ci sono i liberi blog che parlano di questo cinema molto interessante che soprattutto in Giappone e in America ha un nutrito gruppo di fans che considerano questi documentari autentiche opere di culto.
Menomale che ci sono autori come Lustig che hanno fatto uscire questi film immettendoli nel mercato facendo in modo che altri appassionati vengano a conoscenza di questi straordinari documentari.
Voto: 7
e ora per la gioia di voi tutti, ecco il filmato che ho visto su youtube ^_^
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