Ecco che ritorna il grande Pupi Avati, con una commedia romantica particolare: protagonisti Neri Marcorè nel ruolo di Nello, un timido insegnante, mandato dal padre a Bologna, negli anni venti per cercare moglie.
Sulla casa dove alloggia divide la stanza con Nino Nino D'angelo, con cui sembra andare molto daccordo, egli gli vuole presentare un amica della sua fidanzata non vedente, ma ecco che nell'ospedale incontra Angela, Vanessa Incontrada, che vuole solo qualcuno per uscire dall'istituto per ciechi.
La ragazza è di estrazione Borghese, e solo in apparenza sembra ricambiare l'amore per Nello, in realtà cerca un agognato ritorno alla società, per ritrovare il suo gruppo di amici e frequentarli come un tempo - compreso un fidanzato fedifrago - tuttavia, Nello apprezza il fatto che la ragazza sia cieca e non lo può vedere in quanto si vede di sgradevole aspetto, e chiede alla madonna la grazia affinchè non riacquisti mai la vista.
Quando però la ragazza parte per la svizzera per farsi operare, si innamora del dottore che ha eseguito l'operazione e una volta tornata, non riconosce Nello, fino a che non sente la sua voce...
Torna Pupi Avati, come ho detto all'inizio della rece, il maestro bolognese con una commedia romantica, a tratti surreale e stramba, sull'amore o un idea di amore che si creano i protagonisti.
Il personaggio di Nello, interpretato da un bravissimo Neri Marcorè, qui al suo primo film con Avati, incarna il loser tipico delle commedie del grande regista, timido e impacciato, si illude di aver ottenuto finalmente l'amore della giovane Angela Vanessa Incontrada, che in realtà lo usa per tornare nel bel mondo dal quale proviene, vivendo una storia a metà strada tra lo strano, e il bizzarro e dove non tutto è come appare.
Non si ride ma si riflette, sulla follia di un sentimento comunemente chiamato amore, e sulla pazzia che ci porta a sognare una realtà che esiste solo nella nostra testa.
Nello sarà matto? Non si sa, quello che so è sicuramente un piccolo ingenuo sognatore, che per la prima volta prova quella piccola pazza cosa chiamata amore...eeeh l'amour.
Film non eccelso ma decisamente curioso ed interessante, lo stile di Avati è presentissimo e si nota scena sopo scena, classico, bizzarro divertente e stralunato, ma cosa volete di più dalla vita?
Voto: 6 e 1/2
Sulla casa dove alloggia divide la stanza con Nino Nino D'angelo, con cui sembra andare molto daccordo, egli gli vuole presentare un amica della sua fidanzata non vedente, ma ecco che nell'ospedale incontra Angela, Vanessa Incontrada, che vuole solo qualcuno per uscire dall'istituto per ciechi.
La ragazza è di estrazione Borghese, e solo in apparenza sembra ricambiare l'amore per Nello, in realtà cerca un agognato ritorno alla società, per ritrovare il suo gruppo di amici e frequentarli come un tempo - compreso un fidanzato fedifrago - tuttavia, Nello apprezza il fatto che la ragazza sia cieca e non lo può vedere in quanto si vede di sgradevole aspetto, e chiede alla madonna la grazia affinchè non riacquisti mai la vista.
Quando però la ragazza parte per la svizzera per farsi operare, si innamora del dottore che ha eseguito l'operazione e una volta tornata, non riconosce Nello, fino a che non sente la sua voce...
Torna Pupi Avati, come ho detto all'inizio della rece, il maestro bolognese con una commedia romantica, a tratti surreale e stramba, sull'amore o un idea di amore che si creano i protagonisti.
Il personaggio di Nello, interpretato da un bravissimo Neri Marcorè, qui al suo primo film con Avati, incarna il loser tipico delle commedie del grande regista, timido e impacciato, si illude di aver ottenuto finalmente l'amore della giovane Angela Vanessa Incontrada, che in realtà lo usa per tornare nel bel mondo dal quale proviene, vivendo una storia a metà strada tra lo strano, e il bizzarro e dove non tutto è come appare.
Non si ride ma si riflette, sulla follia di un sentimento comunemente chiamato amore, e sulla pazzia che ci porta a sognare una realtà che esiste solo nella nostra testa.
Nello sarà matto? Non si sa, quello che so è sicuramente un piccolo ingenuo sognatore, che per la prima volta prova quella piccola pazza cosa chiamata amore...eeeh l'amour.
Film non eccelso ma decisamente curioso ed interessante, lo stile di Avati è presentissimo e si nota scena sopo scena, classico, bizzarro divertente e stralunato, ma cosa volete di più dalla vita?
Voto: 6 e 1/2
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