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Tom at the Farm

Xavier Dolan è ancora molto giovane, nonostante tutto, anche per il fatto di sapersi destreggiare con la macchina da presa, ma a questo film manca qualcosa.
Se la regia e la recitazione, riescono a rendere l'idea della storia che si sta raccontando sullo schermo, vi sono alcune lacune, che allontanano il film da essere un grande lavoro: per esempio lo sviluppo dei personaggi, avvolte risulta piuttosto poco fluido e superficiale, e uno script che alla fine non è molto esaltante.


Abbiamo il protagonista, Tom, giovane copywrighter che raggiunge la fattoria del ragazzo che amava Guillaime  ma nessuno lo conosce, nè sanno che il ragazzo era omosessuale.
Poi comincia uno strano gioco con fratello del ragazzo, l'unico a sapere dell'omosessualità di suo fratello, che gli impone il silenzio su questa storia, e lo sfida a un crudele gioco psicologico.

 Film tratto dall'omonima opera teatrale di Michel Marc Bouchard, non riesce mai a decollare, perdendosi nella dimensione catartica, in cui si trova imprigionato Tom, interpretato dallo stesso regista dell'opera, risulta parecchio superficiale.
A peggiorare il tutto c'è inoltre la non originalità del progetto, in cui si deve scontrare a forza maggiore con l'opera teatrale di cui è tratta.
Xavier Dolan (forse), non si azzarda ad andare oltre le sue possibilità, nonostante l'ispirazione, cerca di semplificarsi il compito, non riuscendo ad acchiappare l'attenzione del pubblico, ed è un peccato perchè il film aveva infinite potenzialità di migliore riuscita.
Lo stesso finale si perde in un bicchier d'acqua, e non buca chiaramente lo schermo, ciò che effettivamente lo spettatore si aspetta da lui.
Dolan deve ancora crescere come autore, ma è ammirevole il suo coraggio di esporsi, anche se non fino in fondo.
Il finale poteva essere girato diversamente e il film ne avrebbe acquistato maggior prestigio, ma tuttavia è proprio qui che casca l'asino, poteva essere sviluppato con maggiore appiglio, e una attenzione in cui si dimostrava capace di guardare oltre gli stereotipi, di cui il film ne è pieno zeppo, in poche parole non è capace di prendere una posizione sull'omosessualità, sembra che voglia accontentare un po' tutti i punti di vista, invece se ci fosse stata una critica al vetriolo sarebbe stato migliore, molto migliore.
Voto: 7-


Commenti

  1. "Dolan deve ancora crescere come autore"... Non hai mai visto i suoi film precedenti? Semmai, per lui questo è un cambio direzionale di quella che finora è stata la sua "poetica d'autore", o almeno un tentativo. Ma parlare di immaturità nel canadese, dopo che costui ha girato un capolavoro qual'è "Laurence Anyways", beh... Direi che dovresti approfondire sulla sua filmografia.

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    1. beh in effetti questo è il suo primo film che vedo, grazie comunque del consiglio :)

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