Sono riuscita a scrivere a stento questa recensione, in quanto per ora non sto bene e il blog non può restare senza cura, ma andiamo a noi: Colpa Delle stelle doveva essere la seconda recensione di ieri, ma colpa il mio stato di salute non sono riuscita a scriverla, lo sto facendo adesso all'orario di cui di solito scrivo recensioni, ed esce all'una come al solito, non fa niente, l'importante è che la scrivo e la pubblico.
Ok, sembra il solito film strappalacrime, e il plot certamente ha tutti i presupposti e i cosidetti clichè, c'è chi come l'amico Ford, che l'ha sonoramente bottigliato nel suo saloon, io non sono così cattiva, perchè a me il film non è dispiaciuto.
Certo, lungi da me dal definirlo un capolavoro, ma non è neanche questa robaccia che dicono...toccante senza dubbio, sfiora l'emozione, ma di poco, pochissimo - sinceramente parlando sono anni che ormai al cinema non piango più, sarà problema mio? - ma questo passa in secondo piano perchè il film si fa volere bene, molto bene direi.
E ritroviamo Shailene Woodley, che dopo Divergent torna con una storia drammatica di due ragazzi malati terminali di cancro che si innamorano, oddio adesso vi vedo terrorizzati davanti alla recensione che dite, ma cavolo ma questi due se dovevano ritrovare proprio adesso che so malati? Abbiate un po' di pietà non ce la faccio più a leggere questa recensione....ehy ehy ehy tranquilli...non siamo ai livelli di chili di cleenex, come Love Story oppure Voglia di tenerezza o anche Il paziente inglese, che se non ti fai una scorta di fazzolettini usa e getta rischi di trovarti la casa piena di lacrime hehehe, e menomale dico io, perchè riesce ad essere toccante senza eccessi di tragicità, e fin qui ci siamo, anche se alla fine un pochetto di emozione la da, sfiorata ma c'è.
Il film è tratto dal romanzo di John Green e già di per se è un punto a suo sfavore, Shailene Woodley interpreta hazel, malata di cancro ai polmoni che vive con una bomboletta d'ossigeno che si porta sempre dietro, si innamora ricambiata di Gus Waters, che vive con una gamba finta, perchè gli hanno diagnosticato un tumore alle ossa, insieme vanno in olanda alla ricerca di uno scrittore per convincerlo a finire il romanzo che lei preferisce, Un Afflizione imperiale, ma Peter Van Houten li tratta in malo modo sottolineando la loro situazione di malattia, e li allontana a malo modo; li raggiunge la sua segretaria dicendo che aveva organizzato lei il viaggio onde permettere a Van Houten di tornare a scrivere di nuovo.
Durante la visita alla casa di Anna Frank Gus e Hazel si scambiano un bacio, e al ritorno fanno l'amore perchè la madre di lei non c'era.
Al ritorno a casa scoprono che il tumore di Gus è tornato e si è diffuso in tutto il corpo, ormai è chiaro che non gli resta più molto tempo, così in un momento di lucidità organizza uno scherzoso prefunerale per sdrammatizzare il dolore ai suoi amici...ma il suo destino è segnato.
Al funerale ritrova lo scrittore, che le porge una lettera, all'inizio lei lo caccia a malo modo, ma poi legge la lettera e si accorge dell'ultimo gesto d'amore del suo Gus.
Potete dire quello che volete, è melenso, è stucchevole, è strapieno di stereotipi e luoghi comuni etc etc etc...ma a me sinceramente è piaciuto, primo perchè nonostante i difetti la visione scorre lieve, poi perchè non ti strappa il cuore per farti piangere, questo è sia un pregio che un difetto: pregio perchè è una storia molto semplice e leggera, difetto perchè in questa tipologia di film se non c'è la lacrima facile non c'è nulla, certo rispetto ad Alabama Monroe c'è un abisso, sono praticamente agli antipodi questi due film, ma va da se, si riesce a guardarlo.
Il regista certamente non fa un buon lavoro personalizzato per dirigere l'opera, infatti il film difetta di un sostanziale conforto con lo spettatore, perchè? Lo spettatore quando guarda il film lo deve vivere, assaporare ed emozionarsi, non deve guardarlo e avere il conforto, ma ricevere colpi in faccia e filmare una storia che trasudi sincerità, sotto questo punto di vista è un film furbetto, la cui storia segue - cambiando ovviamente qualche cosa - il romanzo originario, ma questo si sa, molti film tratti da libri hanno questo difetto congiunto, il film rimane il classico esempio di cinema adatto a tutti senza però andare al di sopra delle proprie possibilità.
Brava come sempre Laura Dern, nel ruolo della madre di Hazel.
Voto: 7
Ok, sembra il solito film strappalacrime, e il plot certamente ha tutti i presupposti e i cosidetti clichè, c'è chi come l'amico Ford, che l'ha sonoramente bottigliato nel suo saloon, io non sono così cattiva, perchè a me il film non è dispiaciuto.
Certo, lungi da me dal definirlo un capolavoro, ma non è neanche questa robaccia che dicono...toccante senza dubbio, sfiora l'emozione, ma di poco, pochissimo - sinceramente parlando sono anni che ormai al cinema non piango più, sarà problema mio? - ma questo passa in secondo piano perchè il film si fa volere bene, molto bene direi.
E ritroviamo Shailene Woodley, che dopo Divergent torna con una storia drammatica di due ragazzi malati terminali di cancro che si innamorano, oddio adesso vi vedo terrorizzati davanti alla recensione che dite, ma cavolo ma questi due se dovevano ritrovare proprio adesso che so malati? Abbiate un po' di pietà non ce la faccio più a leggere questa recensione....ehy ehy ehy tranquilli...non siamo ai livelli di chili di cleenex, come Love Story oppure Voglia di tenerezza o anche Il paziente inglese, che se non ti fai una scorta di fazzolettini usa e getta rischi di trovarti la casa piena di lacrime hehehe, e menomale dico io, perchè riesce ad essere toccante senza eccessi di tragicità, e fin qui ci siamo, anche se alla fine un pochetto di emozione la da, sfiorata ma c'è.
Il film è tratto dal romanzo di John Green e già di per se è un punto a suo sfavore, Shailene Woodley interpreta hazel, malata di cancro ai polmoni che vive con una bomboletta d'ossigeno che si porta sempre dietro, si innamora ricambiata di Gus Waters, che vive con una gamba finta, perchè gli hanno diagnosticato un tumore alle ossa, insieme vanno in olanda alla ricerca di uno scrittore per convincerlo a finire il romanzo che lei preferisce, Un Afflizione imperiale, ma Peter Van Houten li tratta in malo modo sottolineando la loro situazione di malattia, e li allontana a malo modo; li raggiunge la sua segretaria dicendo che aveva organizzato lei il viaggio onde permettere a Van Houten di tornare a scrivere di nuovo.
Durante la visita alla casa di Anna Frank Gus e Hazel si scambiano un bacio, e al ritorno fanno l'amore perchè la madre di lei non c'era.
Al ritorno a casa scoprono che il tumore di Gus è tornato e si è diffuso in tutto il corpo, ormai è chiaro che non gli resta più molto tempo, così in un momento di lucidità organizza uno scherzoso prefunerale per sdrammatizzare il dolore ai suoi amici...ma il suo destino è segnato.
Al funerale ritrova lo scrittore, che le porge una lettera, all'inizio lei lo caccia a malo modo, ma poi legge la lettera e si accorge dell'ultimo gesto d'amore del suo Gus.
Potete dire quello che volete, è melenso, è stucchevole, è strapieno di stereotipi e luoghi comuni etc etc etc...ma a me sinceramente è piaciuto, primo perchè nonostante i difetti la visione scorre lieve, poi perchè non ti strappa il cuore per farti piangere, questo è sia un pregio che un difetto: pregio perchè è una storia molto semplice e leggera, difetto perchè in questa tipologia di film se non c'è la lacrima facile non c'è nulla, certo rispetto ad Alabama Monroe c'è un abisso, sono praticamente agli antipodi questi due film, ma va da se, si riesce a guardarlo.
Il regista certamente non fa un buon lavoro personalizzato per dirigere l'opera, infatti il film difetta di un sostanziale conforto con lo spettatore, perchè? Lo spettatore quando guarda il film lo deve vivere, assaporare ed emozionarsi, non deve guardarlo e avere il conforto, ma ricevere colpi in faccia e filmare una storia che trasudi sincerità, sotto questo punto di vista è un film furbetto, la cui storia segue - cambiando ovviamente qualche cosa - il romanzo originario, ma questo si sa, molti film tratti da libri hanno questo difetto congiunto, il film rimane il classico esempio di cinema adatto a tutti senza però andare al di sopra delle proprie possibilità.
Brava come sempre Laura Dern, nel ruolo della madre di Hazel.
Voto: 7
bellissimo!
RispondiEliminasi come film non è niente male :)
EliminaMi ha lasciato davvero freddo e irritato, ti dirò...
RispondiEliminaVa bene xD
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