Passa ai contenuti principali

Upstream Color

Il film comincia con dei ragazzini che giocano con dei vermiciattoli, per poi prendere una direzione differente, sembra che ci sia un collegamento tra i due bambini e ciò che sarà il confluire della storia...
Tutto parte da una giovane donna, Kris che viene letteralmente drogata da uno sconosciuto che le inietta uno di quei vermetti che abbiamo visto all'inizio del film, riducendola a un ebete incapace di volontà propria, fino a svuotarle letteralmente il conto corrente e a farle perdere la memoria e l'identità, ma la sua strada si incrocerà con quella di Jeff, che ha subito la stessa cosa, insieme dovranno ricostruire il loro passato e la loro vita, cancellata dalla loro memoria.

Un film incentrato sul minimalismo, avvolte può sembrare lento, e la visione può risultare pesante, ma è tutto costruito apposta per sottolineare il viaggio di due persone verso la ricostruzione della loro vita, il regista costruisce la trama in modo psicologico - il film infatti è molto psicologico - come un giallo, in cui le tessere del puzzle arrivano piano piano a costruire tutto il quadro.
All'inizio vorresti davvero passare ad altro, ma poi ti accorgi che il silenzio, vale più di mille parole e di mille azioni messe insieme, non è un film come tutti gli altri, e non mi sorprende affatto che ancora non sia stato distribuito in italia...riusciremo a vederlo pure da noi?
Eppure c'è qualcosa di straordinario in questo film, il suo crescendo è interiore, ha la capacità di smorzare gli animi dello spettatore, non è il classico film di fantascienza, è un opera che si evolve piano piano, man mano che va avanti, in un crescendo di coinvolgimento e immedesimazione che difficilmente ho visto al cinema, e stiamo parlando di un film indipendente dopo tutto, un opera lontana dai canoni del cinema tradizionale.
Shane Carruth sa maneggiare bene la storia, e la sua regia è sempre presente, costantemente, avvolte può risultare opprimente, ammetto che sono venuta a conoscenza di questo film grazie all'amico Bradipo che ringrazio per avermelo fatto conoscere, e che questo è il primissimo film di Carruth che vedo, ovviamente Primer prossimamente sarà anche presente sia nel mio schermo che qui alla fabbrica.
Un film che mi ha sorpreso, come potete immaginare, positivamente, e se amate il cinema psicologico, privo di effetti speciali, ma capace di aprire una breccia dentro, allora fa per voi, ma se non amate le introspezioni psicologiche allora passate ad altro, io l'ho apprezzato e anche molto.
Voto: 7





Commenti

  1. Veramente suggestivo, piaciuto molto anche a me :) Un film sensoriale che punta tutto sull'azzeccato connubio suono/immagine. Uno stile che per certi aspetti mi ha ricordato l'altrettanto ottimale "Another Earth"!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Another Earth l'ho visto ed è piaciuto molto anche a me, si il film è molto suggestivo, ed è proprio questa la sua forza ^_^

      Elimina

Posta un commento

Moderazione rimessa, NO SPAM