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Drugstore Cowboy

Secondo lungometraggio diretto da Gus Van Sant, incentrato sul tema della droga, Bob e i suoi amici per procurarsi la roba, fanno furti nelle farmacie, prendendo qualsiasi cosa, la loro priorità nella vita è farsi la dose, lui è il capo di un gruppo di quattro amici, lontano dalla famiglia  e da tutti campano solo per farsi la dose giornaliera, sua moglie Dianne cha ama la droga molto più di lui sta con lui per questo motivo, tutto procede bene finchè Nadine non more di overdose dopo essere stata allontanata da Bob stesso durante un furto.
La percezione della vita di Bob cambia radicalmente e cerca di intraprendere la retta via, perchè ci sono tre strade da percorrere, la prima è morire di overdose, la seconda è continuare a drogarsi, la terza che è la più difficile, ricominciare a vivere allontanandosi da quel mondo.
Bob è il capo di una banda di 4 amici di cui si può dire che è la guida, tutti lo seguono, ma sono vittime di superstizioni che li portano a vivere continuamente con la paura che tutto possa andare a pezzi, e i pezzi cadranno non appena Bob sceglierà di non drogarsi più, Dianne se ne va con un suo amico, e l'altro lo abbandona, così Bob cercherà una via verso una nuova vita, e una salvezza da una situazione in cui vuole uscire a tutti i costi.
Un cult assoluto, Gus Van Sant dimostra di saper narrare un racconto lineare, partendo dalla fine, come un cerchio che si chiude, coaudiuvato da una sceneggiatura scritta tra gli altri da William Burroghs, che non è accreditato, e che compare anche nel ruolo di un prete, Drugstore Cowboy è un bellissimo film che racconta di rapporti sorretti dal filo fragile della tossicodipendenza e che vanno in frantumi dopo la morte di Nadine - una bravissima Heather Graham praticamente esordiente -  in cui il ragazzo prende coscienza di se, e si allontana dal gruppo per filare dritto, si trova un lavoro, una casa, e si sta disintossicando,  insomma ha una vita normale, l'unica persona che lo aiuta ad uscire da quel tunnel è un prete tossicodipendente in cura anche lui per uscire dalla droga, bravissimo Matt Dillon, che nonostante fosse giovanissimo riesce ad essere naturale e realistico, la regia di Van Sant è diretta, sincera, di un regista che sa cosa vuole raccontare e soprattutto come lo vuole raccontare, Drugstore Cowboy è un film che parla della vita, ma anche il ritratto amaro di una gioventù incapace di affrontarla come realmente è, e chi si allontana viene abbandonato.
Il film comincia con un flashforward e poi racconta a ritroso la storia di Bob e l'ascesa e la caduta dei rapporti con la moglie e i suoi amici.
IMMENSO.


Commenti

  1. Film splendido, il mio preferito "del cuore" di Van Sant.
    Cast perfetto, parentesi visionarie, orizzonti quasi da Frontiera western.

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  2. concordo, è un film maturo, Gus Van Sant dimostra di saper parlare al pubblico in maniera spiccia e sincera :)

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  3. Gli inizi di Gus Van Sant sono gustosissimi...questo è la sua seconda pellicola e, pur amandoli tutti i suoi film, penso che sia uno dei piùbelli..ancora un po grezzo ma tutto il regista
    http://dino-freezone.blogspot.it/2010/12/gust-van-sant-il-maestro-del-cinema.html

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