Cosa è giusto per un bambino?
Vivere felice come tutti i bambini, oppure rinunciare alla sua infanzia per entrare negli allori dei grandi geni riconosciuti al mondo?
E' questo l'interrogativo che è presente in questo film, diretto dal regista di 500 Giorni Insieme e che rappresenta uno spaccato della vita di una bambina che è un genio in matematica, da una parte però c'è la nonna, che si è resa responsabile della vita infelice della figlia, che si è suicidata, dall'altra uno zio che si prende cura della piccola e la fa crescere come tutti i bambini normali.
Il film è incentrato sulla battaglia legale tra i due, una nonna che non vede l'importanza di una crescita normale, anzi, fa molto peggio non la vuole vedere.
La sua ambizione è quella di ostentare che nella sua famiglia ci sono dei geni, e che nel mondo ad attenderli ci sono infinite possibilità, premi, ovazioni e via dicendo, assolutamente incapace anche di guardare in faccia la realtà che quella è una bambina, non un mostro da esibire nelle fiere di paese.
E' un genio in matematica? Ok, ma è anche una bambina, che deve crescere come tutti gli altri bambini, deve fare anche una cosa importantissima: vivere la sua vita.
Ed è proprio questo che sostiene lo zio, che è l'unica persona intelligente capace di guardare in faccia la realtà, e di rispettare il volere della sorella, che per l'ambizione materna alla fine si è suicidata.
Come ho trovato questo film?
Particolare senza dubbio; la cosa che mi ha colpita maggiormente è stata l'insegnante che sorpresa della scoperta che la bambina era un genio in matematica, sin da subito lo dice a quello che considera come un padre della piccola, lui ha deciso di crescere la bambina in modo sano rispetto a come avrebbe fatto sua nonna, lui alza le spalle perché nella vita non è quella la cosa importante, ma un altra: L'affetto, l'amore e soprattutto l'infanzia.
Perché negare l'infanzia a una bambina? Solo perché è un genio in matematica ha diritto come tutti a giocare, a studiare, e a vivere, non deve essere vittima di adulti incapaci di vedere le cose come stanno.
Per me ha rappresentato uno sguardo insolito e originali sulle persone cosidette dotate di un talento particolare che senza dubbio fa riflettere.
Fa riflettere anche la visione di una donna il cui ruolo di genitore è stato un totale fallimento pretendere di dare alla bambina cosa di cui la bambina non ha certamente bisogno, ma per la sua ambizione e per il suo scopo si rifiuta di guardare in faccia la realtà della vita perché lei ha già rinunciato a vivere, solo per la sua ostentazione che in famiglia sono tutti o quasi dei geni.
Lo zio intende però rispettare il volere della sorella, chi la spunterà?
Vi invito alla visione di questo film molto bello e tragico allo stesso tempo.
Vivere felice come tutti i bambini, oppure rinunciare alla sua infanzia per entrare negli allori dei grandi geni riconosciuti al mondo?
E' questo l'interrogativo che è presente in questo film, diretto dal regista di 500 Giorni Insieme e che rappresenta uno spaccato della vita di una bambina che è un genio in matematica, da una parte però c'è la nonna, che si è resa responsabile della vita infelice della figlia, che si è suicidata, dall'altra uno zio che si prende cura della piccola e la fa crescere come tutti i bambini normali.
Il film è incentrato sulla battaglia legale tra i due, una nonna che non vede l'importanza di una crescita normale, anzi, fa molto peggio non la vuole vedere.
La sua ambizione è quella di ostentare che nella sua famiglia ci sono dei geni, e che nel mondo ad attenderli ci sono infinite possibilità, premi, ovazioni e via dicendo, assolutamente incapace anche di guardare in faccia la realtà che quella è una bambina, non un mostro da esibire nelle fiere di paese.
E' un genio in matematica? Ok, ma è anche una bambina, che deve crescere come tutti gli altri bambini, deve fare anche una cosa importantissima: vivere la sua vita.
Ed è proprio questo che sostiene lo zio, che è l'unica persona intelligente capace di guardare in faccia la realtà, e di rispettare il volere della sorella, che per l'ambizione materna alla fine si è suicidata.
Come ho trovato questo film?
Particolare senza dubbio; la cosa che mi ha colpita maggiormente è stata l'insegnante che sorpresa della scoperta che la bambina era un genio in matematica, sin da subito lo dice a quello che considera come un padre della piccola, lui ha deciso di crescere la bambina in modo sano rispetto a come avrebbe fatto sua nonna, lui alza le spalle perché nella vita non è quella la cosa importante, ma un altra: L'affetto, l'amore e soprattutto l'infanzia.
Perché negare l'infanzia a una bambina? Solo perché è un genio in matematica ha diritto come tutti a giocare, a studiare, e a vivere, non deve essere vittima di adulti incapaci di vedere le cose come stanno.
Per me ha rappresentato uno sguardo insolito e originali sulle persone cosidette dotate di un talento particolare che senza dubbio fa riflettere.
Fa riflettere anche la visione di una donna il cui ruolo di genitore è stato un totale fallimento pretendere di dare alla bambina cosa di cui la bambina non ha certamente bisogno, ma per la sua ambizione e per il suo scopo si rifiuta di guardare in faccia la realtà della vita perché lei ha già rinunciato a vivere, solo per la sua ostentazione che in famiglia sono tutti o quasi dei geni.
Lo zio intende però rispettare il volere della sorella, chi la spunterà?
Vi invito alla visione di questo film molto bello e tragico allo stesso tempo.
Questo film mi incuriosisce parecchio sin dall'uscita!
RispondiEliminaDopo le difficoltà dei 2 The Amazing Spider-man, Marc Webb, con questa storia, potrebbe aver ritrovato quella voce unica e appassionante di "500 giorni insieme": incrocio le dita ;)
Un saluto,
Fede.
Ciao Fede, e ben tornata alla fabbrica, si ti piacerà perché è molto bello ^_^
Elimina