Mattie, un attore alcoolizzato rompe il suo rapporto con Annie, dopo un litigio in cui i due si rinfacciano i loro problemi, tra cui l'aborto di lei, che mette totalmente in crisi l'uomo, non appena la donna gli fa ascoltare la registrazione della telefonata in cui lui stesso le diceva di abortire, e così entra in crisi, urla, piange, beve, sniffa, insomma cade in un profondo stato di inquietudine e di rabbia da caduta verso gli inferi, il culmine arriva durante un party dal suo amico regista che lo filma mentre è in atteggiamenti intimi con una giovane donna, poi il nulla il blackout, come da titolo, che è successo a Mattie? Di colpo si trova accanto a una bionda, ripulito, fa una vita normale, ma qualcosa non quadra, è come se avesse perso la memoria, e si mette alla ricerca di Annie...sarà terribile il suo cammino per scoprire la verità.
Abel Ferrara, ambienta a Miami, il suo film più inquietante, ma che lascia di stucco grazie all'intensa interpretazione di Mattew Modine, attore che già conoscevo e che in questo film mi ha sorpresa, protagonista quasi assoluto, è un ruolo difficile e complesso, e lui dimostra una professionalità e un talento senza pari. La regia di Ferrara è vulcanica e surreale, non lascia nulla al caso, e segue Modine nella sua discesa, repentina salita e poi ripiomba in una discesa che non lascia vie di scampo o di fuga.
Il film è un autentico cult movie costruito come un gioco ad incastri in cui tutto è il contrario di tutto, e ogni persona è come la pedina di una partita a scacchi che avrà il suo culmine nel finale, dove le carte sono finalmente scoperte.
Film che è uno spaccato della vita del regista che racconta la fine del suo rapporto con Marla Hanson, che ha scritto pure la sceneggiatura.
DA NON PERDERE.
Abel Ferrara, ambienta a Miami, il suo film più inquietante, ma che lascia di stucco grazie all'intensa interpretazione di Mattew Modine, attore che già conoscevo e che in questo film mi ha sorpresa, protagonista quasi assoluto, è un ruolo difficile e complesso, e lui dimostra una professionalità e un talento senza pari. La regia di Ferrara è vulcanica e surreale, non lascia nulla al caso, e segue Modine nella sua discesa, repentina salita e poi ripiomba in una discesa che non lascia vie di scampo o di fuga.
Il film è un autentico cult movie costruito come un gioco ad incastri in cui tutto è il contrario di tutto, e ogni persona è come la pedina di una partita a scacchi che avrà il suo culmine nel finale, dove le carte sono finalmente scoperte.
Film che è uno spaccato della vita del regista che racconta la fine del suo rapporto con Marla Hanson, che ha scritto pure la sceneggiatura.
DA NON PERDERE.
Avevo letto che INLAND EMPIRE ricorda sotto vari aspetti questo film. Confermi?
RispondiEliminano no, assolutamente, sono due film differenti :)
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