Riguarda & Recensisci
E siamo giunti anche allo special dedicato ai mitici - per la sottoscritta ovviamente - fratelli Coen, della rubrica ormai quotidiana alla fabbrica dei sogni Riguarda & Recensisci, sapete le modalità ormai con cui si svolge questa rubrica, ovvero il ripescaggio di film precedentemente visti e non ancora recensiti nel blog.
E la scelta di titoli continua, - ho praticamente scelto film per tutta l'estate fino ad agosto, - ma non vi anticipo nulla perchè i titoli verranno resi noti, ogni domenica, settimana dopo settimana.
Ma andiamo al film, l'ultimo titolo diretto dai fratellini di Minneapolis, sapete che sono una grande estimatrice del loro cinema, avendo fatto una rassegna mai completata e che ora, domani che è domenica, e lunedì verranno completate le recensioni alla loro intera filmografia.
La cosa che balza subito all'occhio è che ci troviamo di fronte a un film decisamente differente del loro solito, un po' sottotono, anche se sottotono è una parola grossa parlando del loro modo di fare cinema.
Comunquesia, questa è la seconda volta che lo guardo, la prima è stata l'anno scorso e già allora sono rimasta un po' perplessa.
Preciso che, il film di per se non è male, una regia curata nei minimi particolari, una recitazione anch'essa interessante, costumi e scenografie particolarmente curati e via dicendo.
In tutto questo però manca qualcosa, forse il problema principale è la sceneggiatura, la storia in se non ha quella cattiveria tipica del loro stile.
Peccato perchè poteva nascere un altro capolavoro come ad esempio Mr Hula Hoop o anche Prima ti sposo e Poi Ti Rovino, per non parlare anche di Burn after Reading, che sono a differenza di Ave Cesare stilisticamente taglienti, hanno una cattiveria pungente che salta subito all'occhio.
Nonostante Ave Cesare sia una opera cinematografica piuttosto interessante, infarcita da scene stilisticamente eleganti, che saltano subito all'occhio, come la danza dei marinai, oppure il pezzo con Scarlett Johansson in stile Ester Williams.
Una cosa di buono comunque c'è, fanno un chiaro omaggio alla vecchia hollywood, anche se una critica al mondo dorato del cinema avrebbe fatto guadagnare alla pellicola parecchi punti in più.
Tutto è concentrato sulla figura di un produttore impersonato da Josh Brolin, che deve fare in modo che tutto fili liscio e che non escano scandali dal suo ufficio, nel frattempo il protagonista del peplum che sta girando George Clooney, al quarto film insieme ai Coen, viene rapito, da un gruppo di comunisti, che chiedono un riscatto al produttore per rilasciarlo.
La cosa inconsueta per il cinema dei fratellini, è che l'ostaggio comincia a conoscere coloro che lo hanno capito, e riesce a capire le loro motivazioni del loro gesto, cercando una comprensione della vita che vedrà il suo culmine nel confronto con il produttore che cerca di strattonarlo quando l'attore stesso parla di cominusmo e gli fa capire di non essere d'accordo con l'industria cinematografica capitalista.
Ma allora voi vi chiedereste mi è piaciuto questo film?
Diciamo una via di mezzo? No, tranquilli, non è certamente un occasione sprecata, forse hanno voluto fare un film diverso dal loro solito, ed è comprensibile, visto ormai la loro veneranda età, scherzi apparte, nonostante tutto il film mi è piaciuto dai, voglio dare un punto a loro favore per il loro cinema, che nonostante tutto è sempre tra i miei favoriti.
I Coen, sono nel mio olimpo da tempo ormai, anche se la recensione deve essere obiettiva, io con loro non ci riesco ad esserla, perchè bastano certe scene che ti incantano e la seria critica va a farsi benedire.
Ovviamente sto parlando da fan, non da critica.
In conclusione, un film meno arrabbiato e più consone al grande pubblico, che ogni tanto non fa mai male.
Voi dite che i fratellini sono diventati buoni?
Io spero che ritornino cattivi, perchè quando escono fuori la loro perfidia sono capaci di fare miracoli.
Voto: 7
E siamo giunti anche allo special dedicato ai mitici - per la sottoscritta ovviamente - fratelli Coen, della rubrica ormai quotidiana alla fabbrica dei sogni Riguarda & Recensisci, sapete le modalità ormai con cui si svolge questa rubrica, ovvero il ripescaggio di film precedentemente visti e non ancora recensiti nel blog.
E la scelta di titoli continua, - ho praticamente scelto film per tutta l'estate fino ad agosto, - ma non vi anticipo nulla perchè i titoli verranno resi noti, ogni domenica, settimana dopo settimana.
Ma andiamo al film, l'ultimo titolo diretto dai fratellini di Minneapolis, sapete che sono una grande estimatrice del loro cinema, avendo fatto una rassegna mai completata e che ora, domani che è domenica, e lunedì verranno completate le recensioni alla loro intera filmografia.
La cosa che balza subito all'occhio è che ci troviamo di fronte a un film decisamente differente del loro solito, un po' sottotono, anche se sottotono è una parola grossa parlando del loro modo di fare cinema.
Comunquesia, questa è la seconda volta che lo guardo, la prima è stata l'anno scorso e già allora sono rimasta un po' perplessa.
Preciso che, il film di per se non è male, una regia curata nei minimi particolari, una recitazione anch'essa interessante, costumi e scenografie particolarmente curati e via dicendo.
In tutto questo però manca qualcosa, forse il problema principale è la sceneggiatura, la storia in se non ha quella cattiveria tipica del loro stile.
Peccato perchè poteva nascere un altro capolavoro come ad esempio Mr Hula Hoop o anche Prima ti sposo e Poi Ti Rovino, per non parlare anche di Burn after Reading, che sono a differenza di Ave Cesare stilisticamente taglienti, hanno una cattiveria pungente che salta subito all'occhio.
Nonostante Ave Cesare sia una opera cinematografica piuttosto interessante, infarcita da scene stilisticamente eleganti, che saltano subito all'occhio, come la danza dei marinai, oppure il pezzo con Scarlett Johansson in stile Ester Williams.
Una cosa di buono comunque c'è, fanno un chiaro omaggio alla vecchia hollywood, anche se una critica al mondo dorato del cinema avrebbe fatto guadagnare alla pellicola parecchi punti in più.
Tutto è concentrato sulla figura di un produttore impersonato da Josh Brolin, che deve fare in modo che tutto fili liscio e che non escano scandali dal suo ufficio, nel frattempo il protagonista del peplum che sta girando George Clooney, al quarto film insieme ai Coen, viene rapito, da un gruppo di comunisti, che chiedono un riscatto al produttore per rilasciarlo.
La cosa inconsueta per il cinema dei fratellini, è che l'ostaggio comincia a conoscere coloro che lo hanno capito, e riesce a capire le loro motivazioni del loro gesto, cercando una comprensione della vita che vedrà il suo culmine nel confronto con il produttore che cerca di strattonarlo quando l'attore stesso parla di cominusmo e gli fa capire di non essere d'accordo con l'industria cinematografica capitalista.
Ma allora voi vi chiedereste mi è piaciuto questo film?
Diciamo una via di mezzo? No, tranquilli, non è certamente un occasione sprecata, forse hanno voluto fare un film diverso dal loro solito, ed è comprensibile, visto ormai la loro veneranda età, scherzi apparte, nonostante tutto il film mi è piaciuto dai, voglio dare un punto a loro favore per il loro cinema, che nonostante tutto è sempre tra i miei favoriti.
I Coen, sono nel mio olimpo da tempo ormai, anche se la recensione deve essere obiettiva, io con loro non ci riesco ad esserla, perchè bastano certe scene che ti incantano e la seria critica va a farsi benedire.
Ovviamente sto parlando da fan, non da critica.
In conclusione, un film meno arrabbiato e più consone al grande pubblico, che ogni tanto non fa mai male.
Voi dite che i fratellini sono diventati buoni?
Io spero che ritornino cattivi, perchè quando escono fuori la loro perfidia sono capaci di fare miracoli.
Voto: 7
La cosa buffa è che tutta la cattiveria viene racchiusa nel trailer, ma nel complesso è un film divertente nonostante sia a tratti dispersivo.
RispondiEliminasi è vero ^_^
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