Passa ai contenuti principali

Lolita

                                                         Riguarda & Recensisci

Anche stasera c'è Riguarda & Recensisci che come sapete è la rubrica che ripesca i film visti in precedenza e non ancora recensiti alla fabbrica.
Oggi fa uscire dal suo cappello uno dei capolavori del grande Stanley Kubrick, era ora che alla fabbrica si prendesse in considerazione il più grande regista di sempre, a parte la rassegna dedicata a Welles che devo riprendere in modo da non trascurare niente.
Questa sera recensisco uno dei suoi film che preferisco.

Lolita è la prima versione cinematografica del romanzo di Vladimir Nabokov, e parlerò di questa versione, quella originale del 1962, non parlerò del remake di Lyne che con questo film, almeno secondo il mio parere non ha niente di che spartire.


Kubrick, decide di non rispettare la versione del romanzo di Nabokov, che sottolineo, questo film lo ha anche scritto, quindi il primo a non rispettarne letteralmente il romanzo è stato lo stesso autore, che già nell'incipt decide di andare in medias res, e tramite in flashback assistiamo alla morte di Clare Quilty - un bravissimo Peter Sellers, che per la prima volta lavora con il grandissimo Kubrick, tornerà a lavorarci nel suo successivo film Il Dottor Stranamore che prossimamente recensirò, sempre in Riguarda & Recensisci - per poi andare a ritroso esattamente 4 anni prima dove ha inizio la nostra storia.
Siamo ovviamente nel 1962, e rispetto ad oggi non si poteva di certo fare un film esplicito, perchè ovviamente avrebbe avuto problemi di censura e secondo me, avrebbe appesantito la storia negando il colpo d'ala che Kubrick ha saputo dare alla pellicola.
Nonostante ciò è innegabile la sua grandezza, ancora oggi che l'ho ri-visto per l'ennesima volta il maestro Kubrick è riuscito a sorprendermi con una storia che già allora ha fatto molto discutere il pubblico, e soprattutto ha fatto scalpore.
La storia scabrosa di questo professore di mezza età che perde la testa per una dodicenne è già di per se un argomento difficile e delicato da portare sullo schermo, Lolita riesce ad essere un classico del cinema, che nonostante siano passati ben 55 anni dalla sua uscita, risulta ancora oggi nuovo e vitale, grazie ad una regia praticamente perfetta e alla recitazione dei suoi attori principali in cui spiccano i due veterani Shelly Winters, bravissima nella sua goffagine di donna petulante, che cerca di vivere non in base alla sua età, ma facendo ancora la ragazzina, e James Mason, che incarna si il maturo professore, ma anche l'uomo medio pieno di difetti in cui noi ci possiamo identificare.
Sono personaggi tratteggiati dalla mente geniale di Kubrick e dalla penna di Nabokov, che vengono sottolineati in maniera magistrale, e che vivono una storia impossibile che sfiora la lucida follia...quale uomo si metterebbe con una dodicenne?
Se Kubrick, ha omesso il perchè Humbert Humbert decide di vivere quel malsano amore con Lolita, non spiegando come avviene nel romanzo quale è stata la causa di questa passione, e secondo me ha fatto bene, in modo da concentrare tutta l'attenzione su Lolita, che è il fulcro della storia.
La sua interprete, Sue Lyon, ha avuto una brevissima carriera, ma è rimasta per sempre Lolita, poi è scomparsa dalle scene, nel film comunque è perfetta in questo ruolo di ragazzina capricciosa, che gioca a fare la femme fatale grazie alle attenzioni del professore verso di lei.
Kubrick decide di fare una critica all'istituzione familiare sin dalle prime scene, in cui tutti sono presentati per le persone che sono, sia con pregi che con difetti, ma in primo piano c'è sempre quella "strana famiglia" il professore Humbert Humbert, madre gioviale e petulante Charlotte Haze, e la figlia Lolita, che spicca sin dalla sua apparizione, in cui Kubrick decide di presentarla come una ragazzina molto più matura della sua età, capace di sedurre e incantare e ingabbiare nella sua rete, nonostante sia così piccola.
Daltronde il ruolo di Lolita è così, e fanno veramente ridere le scene in cui Charlotte cerca di sedurre Humbert Humbert in cui lei è talmente ridicola da rasentare l'ilarità, ovviamente è il personaggio così e la Winters è bravissima nel suo ruolo di madre che vorrebbe accoppiarsi.
Ovviamente Humbert Humbert, ha occhi solo per Lolita, e trova fastidiose le attenzioni di Charlotte nei suoi confronti, nonostante ciò la sposa perchè così credendo possa stare accanto alla piccola Lolita.
Qui Kubrick e ovviamente Nabokov, costruiscono un triangolo destinato a risolversi nella manciata di poche scene, e sarà anche l'occasione di Charlotte di leggere il diario di suo marito, e scoprire la verità sui sentimenti nei suoi riguardi, in cui la descriva come una vacca e una mentecatta, tutto il contrario di come lei si immagina...poi ci sarà l'incidente, occasione unica che gli da l'illusione di poter finalmente vivere il suo amore con Lolita, amore, che non sarà facile vivere per via di Quilty che grazie a certi travestimenti lo segue dappertutto daccordo con Lolita.
Il loro girovagare on the road per gli stati uniti, non sarà di certo facile, perchè troveranno sempre persone che troveranno strana questa convivenza.
Il tutto è raccontato con freschezza e ispirazione da un Kubrick in stato di grazia, che riesce a dare una impronta di classicità a un film ormai immortale, certamente Lolita è un capolavoro, forse non assoluto ma un capolavoro lo è sicuramente, forse è un capolavoro imperfetto, ma poco importa, perchè l'impronta personale di Kubrick, che durante la lavorazione ha modificato lo script, è viva e si respira scena dopo scena, è inutile negarlo.
Do il massimo voto a questo film, se lo merita.
Voto: 10








Commenti