Riguarda & Recensisci
Anche stasera c'è Riguarda & Recensisci, che come sapete è la rubrica che ripesca i film visti in precedenza e non ancora recensiti alla fabbrica, stasera fa uscire dal suo cappello un capolavoro del grande Luchino Visconti, con una altrettanto grande Anna Magnani e Walter Chiari.
E' un film immenso, dal sapore umano che racconta la rincorsa verso un sogno impossibile, per poter avere una vita migliore.
Quella corsa la compie Maddalena, che desidera per sua figlia, la piccola Maria, una vita migliore della sua.
Maddalena per raggiungere il suo scopo è capace di fare qualsiasi cosa, anche di dare cinquantamila lire, a un approfittatore che le dice di comprare un regalo per il produttore e sua moglie, per "ingraziarseli" facendo ottenere la parte alla bambina, lei glieli da, e come risultato lui si compra una lambretta, infischiandosene di tutti i sacrifici fatti da Maddalena, sia per raccogliere tutti quei soldi, che per l'illusione della stessa verso qualcosa che non raggiungerà mai
E' uno sguardo amaro e disilluso quello di Visconti verso il mondo del cinema, che promette sogni in cambio di illusioni, attraverso una vita migliore, raffigurata nella figura di Maddalena, popolana che fa una vita di stenti, facendo iniezioni ai vicini per arrotondare il magro stipendio di operaio del marito, appena alla radio sente che il regista Alessandro Blasetti cerca una bambina per il suo film, non esita un attimo e fa di tutto affinchè la bimba faccia il provino per il film.
Visconti è bravissimo a sottolineare la psicologia di una donna capace di fare la qualsiasi pur di uscire da una vita di stenti, e di dare alla figlia una vita migliore, ci crede, ma si illude, non vuole vedere la realtà illusoria di un mondo che crede possa regalare oro a chiunque, senza ovviamente fare sacrifici, nessuno ti da certo una parte o un ruolo in un film.
Maddalena i sacrifici li fa per sua figlia, una bambina che suo malgrado si trova coinvolta dentro il sogno di sua madre, forse non si trova neanche a suo agio, e forse neanche la vuole fare la parte nel film, ma è pur sempre un sogno e va rincorso a qualsiasi costo, ma c'è un limite al quale Maddalena non transinge, ovvero quello della perdita della dignità, può andare incontro a tutto, ma non alla perdita della dignità, sia sua, sia quella della sua bambina.
Un ritratto amaro che Visconti narra con la sua consueta sincerità facendo una amara critica verso il mondo del cinema che approfitta dell'innocenza dei bambini per poterli usare e poi buttare via.
C'è una scena amara nel film, quella dell'operatrice del montaggio che in passato ha fatto film, ma che poi è stata buttata nel dimenticatoio, che preannuncia ciò che poi succederà alla fine.
Non vi anticipo assolutamente nulla se ancora il film non l'avete visto per non rovinarvi la sorpresa, fattostà che questo è uno dei cento film da salvare della storia del cinema italiano, e va sicuramente visto e soprattutto recuperato, quanto meno anche conosciuto, perchè è di fondamentale importanza dato che Visconti è uno dei più importanti registi italiani della storia del cinema.
Alessandro Blasetti fa la parte del regista, e come tale, ha diretto diversi film, che spero di vedere con il tempo, e magari anche di recensire qui alla fabbrica.
Intanto consiglio la visione di questo capolavoro, è un film bellissimo io l'ho voluto ri-vedere per poterlo recensire questa sera, e farvelo conoscere se ancora non l'avete visto, se invece l'avete visto potete star tranquilli perchè è un opera cinematografica molto importante che sottolinea già sia le illusioni, che la scelta di prendere le cosidette "scorciatoie" delle raccomandazioni che già allora erano presenti in Italia.
In poche parole, un ritratto amaro dell'italia narrato da un grandissimo regista che ha fatto la storia del cinema.
La narrazione che usa Visconti, non vuole essere bonaria, ma anzi, è l'esatto opposto, è spietata, e non lascia scampo a nessuno dei protagonisti, come ad esempio la scena del provino di Maria, che non vi anticipo per non spoilerare, l'unico personaggio che cerca di fare ragionare Maddalena per riportarla alla realtà è il marito Spartaco, che già lui ha visto più in la del suo naso rispetto alla moglie, che sembra acciecata dalla sua illusione.
Il finale è tutto un programma, ma come sempre vi invito a visionare il film e non spoilero nulla per non rovinarvi la visione, sono sicura che amerete questo caposaldo del cinema italiano, così come ho imparato ad amarlo io.
In conclusione, questo film è davvero un film da salvare, da vedere e rivedere per mostrare il ritratto spietato di una italia che insegue le illusioni, di inseguire una vita migliore, senza però fare i conti con la realtà cinica e crudele di un mondo spietato come quello del cinema che Visconti narra senza falsi buonismi.
Magistrale.
Voto: 10
Anche stasera c'è Riguarda & Recensisci, che come sapete è la rubrica che ripesca i film visti in precedenza e non ancora recensiti alla fabbrica, stasera fa uscire dal suo cappello un capolavoro del grande Luchino Visconti, con una altrettanto grande Anna Magnani e Walter Chiari.
E' un film immenso, dal sapore umano che racconta la rincorsa verso un sogno impossibile, per poter avere una vita migliore.
Quella corsa la compie Maddalena, che desidera per sua figlia, la piccola Maria, una vita migliore della sua.
Maddalena per raggiungere il suo scopo è capace di fare qualsiasi cosa, anche di dare cinquantamila lire, a un approfittatore che le dice di comprare un regalo per il produttore e sua moglie, per "ingraziarseli" facendo ottenere la parte alla bambina, lei glieli da, e come risultato lui si compra una lambretta, infischiandosene di tutti i sacrifici fatti da Maddalena, sia per raccogliere tutti quei soldi, che per l'illusione della stessa verso qualcosa che non raggiungerà mai
E' uno sguardo amaro e disilluso quello di Visconti verso il mondo del cinema, che promette sogni in cambio di illusioni, attraverso una vita migliore, raffigurata nella figura di Maddalena, popolana che fa una vita di stenti, facendo iniezioni ai vicini per arrotondare il magro stipendio di operaio del marito, appena alla radio sente che il regista Alessandro Blasetti cerca una bambina per il suo film, non esita un attimo e fa di tutto affinchè la bimba faccia il provino per il film.
Visconti è bravissimo a sottolineare la psicologia di una donna capace di fare la qualsiasi pur di uscire da una vita di stenti, e di dare alla figlia una vita migliore, ci crede, ma si illude, non vuole vedere la realtà illusoria di un mondo che crede possa regalare oro a chiunque, senza ovviamente fare sacrifici, nessuno ti da certo una parte o un ruolo in un film.
Maddalena i sacrifici li fa per sua figlia, una bambina che suo malgrado si trova coinvolta dentro il sogno di sua madre, forse non si trova neanche a suo agio, e forse neanche la vuole fare la parte nel film, ma è pur sempre un sogno e va rincorso a qualsiasi costo, ma c'è un limite al quale Maddalena non transinge, ovvero quello della perdita della dignità, può andare incontro a tutto, ma non alla perdita della dignità, sia sua, sia quella della sua bambina.
Un ritratto amaro che Visconti narra con la sua consueta sincerità facendo una amara critica verso il mondo del cinema che approfitta dell'innocenza dei bambini per poterli usare e poi buttare via.
C'è una scena amara nel film, quella dell'operatrice del montaggio che in passato ha fatto film, ma che poi è stata buttata nel dimenticatoio, che preannuncia ciò che poi succederà alla fine.
Non vi anticipo assolutamente nulla se ancora il film non l'avete visto per non rovinarvi la sorpresa, fattostà che questo è uno dei cento film da salvare della storia del cinema italiano, e va sicuramente visto e soprattutto recuperato, quanto meno anche conosciuto, perchè è di fondamentale importanza dato che Visconti è uno dei più importanti registi italiani della storia del cinema.
Alessandro Blasetti fa la parte del regista, e come tale, ha diretto diversi film, che spero di vedere con il tempo, e magari anche di recensire qui alla fabbrica.
Intanto consiglio la visione di questo capolavoro, è un film bellissimo io l'ho voluto ri-vedere per poterlo recensire questa sera, e farvelo conoscere se ancora non l'avete visto, se invece l'avete visto potete star tranquilli perchè è un opera cinematografica molto importante che sottolinea già sia le illusioni, che la scelta di prendere le cosidette "scorciatoie" delle raccomandazioni che già allora erano presenti in Italia.
In poche parole, un ritratto amaro dell'italia narrato da un grandissimo regista che ha fatto la storia del cinema.
La narrazione che usa Visconti, non vuole essere bonaria, ma anzi, è l'esatto opposto, è spietata, e non lascia scampo a nessuno dei protagonisti, come ad esempio la scena del provino di Maria, che non vi anticipo per non spoilerare, l'unico personaggio che cerca di fare ragionare Maddalena per riportarla alla realtà è il marito Spartaco, che già lui ha visto più in la del suo naso rispetto alla moglie, che sembra acciecata dalla sua illusione.
Il finale è tutto un programma, ma come sempre vi invito a visionare il film e non spoilero nulla per non rovinarvi la visione, sono sicura che amerete questo caposaldo del cinema italiano, così come ho imparato ad amarlo io.
In conclusione, questo film è davvero un film da salvare, da vedere e rivedere per mostrare il ritratto spietato di una italia che insegue le illusioni, di inseguire una vita migliore, senza però fare i conti con la realtà cinica e crudele di un mondo spietato come quello del cinema che Visconti narra senza falsi buonismi.
Magistrale.
Voto: 10
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