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Mare Dentro

                                                                 Riguarda & Recensisci

Torna anche oggi Riguarda & Recensisci, rubrica della fabbrica dei sogni che ripesca i film visti in precedenza e non ancora recensiti, dopo lo special dedicato a François Truffaut, oggi recensisco un film che ho amato moltissimo e che dovevo recensire da moltissimi anni.
Ne ho approfittato oggi prima di un altro special, dedicato a David Lynch che comincierà domani con il film INLAND EMPIRE, per  proseguire per tutto il weekend coi film The Elephant Man e Dune.
Mare Dentro è la storia di un uomo Ramon Sanpedro, che a causa di un banale incidente diventa tetraplegico, e della sua lotta per ottenere l'eutanasia, lotta che durerà moltissimi anni, e che non gli viene riconosciuto il diritto di scelta per morire allora lo farà clandestinamente, subito dopo aver pubblicato il libro da cui il film è tratto.

Alejandro Amenabar è un regista che precedentemente avevo conosciuto col supercult imperdibile se amate il cinema labirintico come la sottoscritta Apri Gli Occhi, anche questo film verrà recensito molto presto alla fabbrica; che come volevasi dimostrare ho amato moltissimo.
Mare Dentro invece si colloca in quelle pellicole capaci di fare riflettere sul senso di dignità che viene privato ad un uomo che diventa dipendente da tutti.
Tutto per un banale tuffo dove si spezza il collo, o meglio le ossa del collo, e diventa completamente paralizzato.
Da quell'incidente diventa come un oggetto in balia dei familiari, che lo devono lavare, vestire, imboccare e via dicendo.
Lungo il suo percorso incontrerà due donne, una già malata e che sostiene la sua scelta per l'eutanasia, un altra che invece cerca di convincerlo a vivere nonostante tutto.
Il film diventa una riflessione sul senso della vita, e qui Amenabar dimostra di saperci fare con la narrazione di una storia attraverso la sua mdp, vedere per credere la scena di Nessun Dorma, dove Ramon vola letteralmente attraverso il mondo per poi abbracciare la donna che lo sostiene sulla spiaggia.
Una scena onirica che si sposa perfettamente con il senso di libertà negato del protagonista, interpretato da un grandissimo Javier Bardem, qui nel suo ruolo migliore dopo la parentesi di Prima Che Sia Notte e giustamente premiato con la coppa Volpi a Venezia.
Premio oscar anche per l'autore della pellicola, meritatissimo, soprattutto perchè ritengo che questo, sia il suo miglior film, il suo capolavoro insomma.
E ne ha tutti i presupposti.
In ogni caso è un film lancinante, che tratteggia il dolore del protagonista costretto a vivere coricato in un letto, il suo desiderio di poter volare, - come la scena descritta pocanzi - e di essere come gli altri, c'è la sua nostalgia, la sua rabbia il suo dolore, il suo passato e il suo futuro, che lui vede solo in un unica e comprensibile soluzione, ovvero la morte.
Un film capace di far riflettere anche sul pensiero limitato della chiesa cattolica, che chiede sempre di vivere, anzi, impone di vivere alle persone, anche se queste per poter vivere devono stare attaccate a una macchina, e non hanno possibilità di tornare come prima.
Mare Dentro è decisamente un film da collezionare, e soprattutto da vedere e rivedere, per poter sensibilizzare l'opinione pubblica sull'eutanasia, che molto spesso diventa un atto d'amore verso gli esseri umani che non possono tornare a vivere come prima, uomini e donne che non potranno più essere come prima, persone che non possono più vivere normalmente come tutti, a cui viene tolta la dignità di esseri umani, cosa molto importante per poter vivere.
Si prova empatia per Ramon, si comprende la sua scelta, le sue ragioni, tutto. Alla fine ti rimane un senso di tristezza che va oltre tutti i punti di vista, e capisci che le sue ragioni sono giuste, e che ogni essere umano abbia sia diritto alla vita, - ma una vita normale come tutti -  ma allo stesso tempo questo diritto non deve diventare un obbligo, altrimenti si va oltre l'umana comprensione, sia il diritto a smettere di vivere, quando ormai la tua vita non è altro che essere un oggetto in balia degli altri.
Una riflessione forse amara, ma completamente giustificata per quanto riguarda la dignità umana e il rispetto per le scelte.
Questo è un filmone con i controcazzi, un capolavoro di quelli che ti rimangono dentro e non se ne va più.
Mi rendo conto che ho fatto una signora recensione, il film l'ho appena finito di rivedere, giusto in tempo per poter scrivere la recensione alla fabbrica.
In conclusione Capolavorissimo, recuperatelo, perchè sono sicura che lo adorerete come ho fatto io.
Voto: 10

  

 

Commenti

  1. Un film davvero intenso che in qualche modo mi ha cambiato e soprattutto sconvolto positivamente, un film umano e vero di un buon regista ;)

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