Penultimo appuntamento col cinema di Luchino Visconti, e stiamo parlando di un film considerato non propriamente riuscito, a volte capita comunque non è una tragedia.
Personalmente lo credo anche io che sia un film non all'altezza dei suoi lavori precedenti, ma dobbiamo considerare anche che è una storia diversa dalle altre.
Questo però non toglie nulla dal fatto che sia un buon film e che bene o male mi è piaciuto.
Marcello Mastroianni ci regala un personaggio incapace di provare emozioni di qualunque tipo, sia per la morte della madre, sia per l'uccisione senza motivo di un uomo.
Visconti però ci fa capire che la calura, a volte può avere effetti devastanti sulla psiche di un essere umano, Arthur ha commesso un omicidio perché offuscato dal sole che non lo ha fatto ragionare bene, questo ovviamente non viene detto durante il processo.
Ci si concentra ovviamente su altro, tanto per poter condannare un uomo, che per un istante ha perso il lume della ragione per via del caldo soffocante.
Si può essere, ma può anche essere che davvero non ci sia un motivo valido per commettere un omicidio, non è il caso di Arthur ovviamente.
Film tratto dall'omonimo romanzo di Albert Camus è considerato un opera minore di Visconti, le cui ambientazioni di quest'opera sono abbastanza sporche, e non c'è la consueta classe e sontuosità a cui ci ha abituati.
Resta comunque un film interessante, anche perché per una volta Visconti ha voluto mettersi alla prova con un soggetto completamente diverso dal suo solito, il che non è affatto male.
Però se in certi film la narrazione è valida per l'introspezione psicologica dei personaggi, in questo film risulta fuori luogo, se il film fosse stato meno narrativo ne avrebbe giovato.
Per un regista letterale come Visconti è impossibile non cercare l'introspezione anche in questo film, per questo secondo me lo ha appesantito un po', la cosa si salva quando avviene l'omicidio e c'è il processo, ecco che il film prende vita, anche grazie alla recitazione di Marcello Mastroianni, attore capace di interpretare qualsiasi ruolo che gli viene affidato.
E anche Luchino ha fatto bene a togliere un po' di introspezione al film, e ne ha giovato, almeno per un po'.
Resta comunque un esperimento interessante, e da un regista come Visconti, non possiamo chiedere di più.
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