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Totò, Peppino e la Dolce Vita


 Chiara parodia del Capolavoro di Federico Fellini, senza però riuscire ad avere nè il respiro poetico, né l'immortalità.
E' chiaramente un film che si regge sul talento comico del nostro arcinoto principe Antonio De Curtis e del suo compare, Peppino De Filippo, che come autentici mattatori, riescono laddove Sergio Corbucci fallisce: ovvero loro sono capaci col talento di tenere il film in pugno, mentre il regista si limita a filmarli senza dare una chiara impronta personale alla storia.
Peccato perché se fosse riuscito  anche lui, a tenere in pugno il film, adesso parleremo non di una pellicola divertente si, ma solo per merito dei due attori protagonisti, ma di un capolavoro.
E' chiaro che Totò se gli davi qualsiasi ruolo, lui lo faceva suo e lo personalizzava, ma se un regista - e lui ha lavorato con parecchi registi che hanno saputo valorizzarlo anche - non riesce a valorizzarlo, e si limita a filmarlo, non si riesce a fargli esprimere il suo meglio.
Il film ovviamente non è un capolavoro, ma riesce a divertire e fare il suo lavoro, e per chi non ha molte pretese, fa passare poco meno di novanta minuti di pura allegria.
E considerando che è un film di sessantadue anni (che purtroppo se li porta tutti) possiamo soltanto inchinarci non davanti al regista, ma ai nostri mattatori.
Loro reggono il film per tutto il tempo, e interpretano due fratelli napoletani, che si lasciano sedurre dai piaceri della dolce vita, prima passano la notte in un night club - la scena più divertente del film - poi partecipano a una seduta spiritica orgiastica, e alla fine...
Sapete benissimo come la penso sullo spoiler, film carino, ma certamente Totò e anche Peppino hanno fatto di meglio, se cercate un film di pura evasione potete guardarlo, per me resta un opera senza infamia e senza lode.
Se cercate un capolavoro interpretato dal principe, vi posso suggerire altri film.

Ratings ⭐⭐1/2





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