Anche oggi ci arrivo all'ultimo minuto, quando sono a casa non riesco a organizzarmi bene, comunque lasciamo perdere, parliamo del film, perché questa è la recensione di un film molto esilarante, soprattutto grazie alla presenza del principe De Curtis, che interpreta l'egiziano TotòKamen che dice di essere figlio di un semidio, e con abili trucchi dimostra di essere forzuto.
Ha come spalla il fedele Tarantenkamen che gli copre le spalle, ogni volta che rimanda il confronto con Maciste, che intende affrontarlo.
Il tutto si complicherà da un filtro magico che è stato dato a Maciste dalla faraona, per allontanarlo dalla figlia del marito.
Il tutto si risolverà con un inspiegabile forza che aiuta TotòKamen nel confronto con Maciste, che grazie a una botta in testa di un mattone gigantesco che porterà alla ragione l'eroe forzuto.
Diciamoci la verità, per quanto sappia far ridere, questo film è stato fatto per una sola ragione: picciuli, che tradotto in italiano vuol dire soldi.
Non so perché Totò abbia scelto di girarlo, ma rispetto ai film che ho visto che ha interpretato, alcuni con dei difetti, altri erano molto buoni, altri capolavori, ma questo non va aldilà della sufficienza.
Una sufficienza risicata che tradotto in parole povere, è un film senza infamia e senza lode, carino, per divertirsi ma niente di più.
Un attore come Totò, meritava copioni senza dubbio migliori di questo.
Ve l'ho detto, la ragione per aver girato questo film sono i picciuli, soldi, punto.
Se lo volete vedere va bene, tanto grazie a Totò, si ride lo stesso, e passate novanta minuti circa di sano divertimento, ma i suoi migliori film restano altri.
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