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Boyhood

Se pensate che scriverò una recensione come coloro che hanno storto il naso vi sbagliate di grosso.
Non credo sia il capolavoro decantato da tutti, però devo dire che il film mi è piaciuto e parecchio pure.
Innanzitutto perchè si allontana dal modo in cui generalmente viene girato un film, che ricordiamolo è stato girato per 12 anni con gli stessi attori, di cui il protagonista Ellar Coltrane, quando sono cominciate le riprese aveva 6 anni, e il film riprende la vita di Mason e della sua famiglia sottolineando i cambiamenti dell'america, fino a quando questi non ha compiuto 18 anni.

Ora posso capire che magari un film del genere possa non piacere, ma cercherò di spiegare in maniera semplice e diretta il perchè è piaciuto a me.
Innanzitutto Linklater ha voluto dirigere un opera quasi priva di colonna sonora, incentrata sulle vite dei personaggi e con gli stessi attori, la stessa operazione l'ha fatta Truffaut ma girando la saga su Doinel utilizzando però lo stesso attore, qui invece ci sono gli stessi attori per un unico film la cui durata delle riprese è stata di 12 anni.
Un intera vita o quasi filmata, che riprende Mason e la sua famiglia, la madre che si sposa per tre volte con uomini sbagliati, la sorella scapestrata e il padre che mi sembra sia l'unica persona vicina a loro.
Una vita filmata e raccontata sullo schermo, un operazione insolita e interessante rispetto al cinema che esce in sala ultimamente, il che lo rende scorrevole nonostante la sua durata di quasi tre ore.
Avrei comunque voluto per esempio delle date che sottolineavano lo scorrere del tempo, non so il perchè sinceramente Linklater abbia scelto di montare il film tutto d'un fiato, perchè si nota Coltrane e gli altri cambiare da un età all'altra attraverso il battito di ciglia e uno schiocco di dita.
Altri autori avrebbero fatto film fiume in proposito, Richard Linklater invece si è concentrato in un film di quasi tre ore, per raccontare la vita di Mason di sua sorella e della sua famiglia, anche se il film è più concentrato sulla sua vita.
Lo scorrere del tempo, la vita condivisa con genitori divorziati, i nuovi mariti della madre, che è meglio perderli che trovarli, i problemi, la scuola, gli amici e tanto altro ancora.
Il progetto sulla carta risulta parecchio  interessante, ma forse Linklater dimentica di non fare sfogliare l'album dei ricordi agli spettatori, perchè il film pur essendo un operazione che si allontana dalle pellicole cosidette normali ha le sue pecche, si lo so, non vi piacerà quello che sto per scrivere, ma comunque lo devo esprimere.
Il film è fin troppo patinato, fin troppo romanzato, poco realistico dato la tematica con cui è fondato e questo è un difetto che sinceramente Linklater avrebbe dovuto evitare come la peste, la narrazione risulta scorrevole e per nulla appesantita, ma quanta poca realtà c'è nel film.
Non che il film dovrebbe essere pesante o barboso, soprattutto se l'intento era di narrare la realtà di una vita.
In passato altri registi hanno fatto la stessa operazione o quasi sottolineando il racconto in diverse fasi o in diversi film, come il già citato Truffaut, o addirittura altri che hanno girato il loro film per 25 anni incentrato su una persona.
Linklater si fa narratore di una storia che ti entra nel cuore si, che la si guarda con interesse e curiosità, ma con fin troppo poca realtà purtroppo; peccato perchè il film poteva essere molto di più di un semplice esperimento narrativo, ed ha tutte le qualità necessarie per essere molto più di quello che in realtà è.
Ma comunque rispetto alla qualità del cinema che c'è in sala è senza dubbio un film da tenere in considerazione, ripeto non un capolavoro ma un buon film, questo si.
Mi è piaciuto perchè sta accanto ai personaggi senza essere invasivo, anche con tutti i suoi difetti, si riesce a creare una sorta di empatia tra i personaggi e gli spettatori, ma il film è chiaramente un film, una storia inventata senza creare quella speciale alchimia con la realtà che ne avrebbe fatto un capolavoro, se solo Linklater avesse osato di più...
Per certi film ci vuole coraggio e osare per renderli intriganti e innovativi.
In conclusione, da vedere ma non aspettatevi poi tanto.
Voto: 7



Commenti

  1. per me invece è un capolavoro.
    o quasi...

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    1. si tratta comunque di un buon film, ce ne fossero film del genere che escono al cinema avremo salvato almeno in parte, la settima arte ^_^

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  2. Io non l'ho trovato affatto patinato, anzi... trovo che il suo punto di forza sia proprio la naturalezza, unita alla normalità della vita. Alla fine il messaggio di fondo è bellissimo: ogni vita, anche quella (apparentemente) più banale, è una bellissima storia che merita di essere raccontata :)

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    1. si in un certo senso condivido il tuo pensiero, in un altro ho avuto l'impressione di sfogliare un album di fotografie, ecco perchè l'ho definito patinato, comunque sia è uno dei migliori film di questa stagione cinematografica, non lo nego affatto ^_^

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