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Club Silencio - Stagione 2 - Puntata 9 - Marco Ferreri

Club Silencio
Special Settimanale curato da Arwen Lynch
Questa settimana si parla del  regista Marco Ferreri, dissacrante, scandaloso, polemico e dimenticato

Il suo è un cinema d'essai, ingiustamente dimenticato, che però ha fatto la storia del cinema, ed è giusto parlarne e farlo conoscere alle nuove generazioni.
Spesso i suoi film sono polemici verso la società, e mette l'uomo in primo piano davanti ai cambiamenti che avvengono nel mondo intorno a lui, e con astuzia e polemica critica tutto quello che non approva.
Molti suoi film sono diventati ormai dei classici per appassionati cultori di un cinema d'autore, anche se in pochi se lo ricordano, è giusto sottolineare l'importanza storica che ha dato al nostro cinema.
E' un peccato che un regista come lui sia ormai relegato alla conoscenza di pochi appassionati cinefili, molte delle sue opere sono schiette, sincere, e anche pungenti verso la società, critiche verso l'uomo e le sue abitudini, verso il conformismo, e il consumismo, mi ricordo il bellissimo La Grande Abbuffata una chiara e concisa critica al consumismo e fischiatissimo - ancora mi chiedo il perchè - a Cannes.
O anche La Donna Scimmia un analisi spietata sulla cattiveria umana verso chi è diverso dagli altri con due grandissimi Ugo Tognazzi - suo attore feticcio - e Annie Girardot.
La cosa che mi ha incuriosita del cinema di Ferreri, è la sua fortissima impronta come regista in ogni suo film, non  è stato un regista che ha voluto dare il contentino al pubblico per guadagnarsi la pagnotta, no, è stato anzi, un autore di una sincerità disarmante, da rasentare il disgusto spesso nello spettatore, infatti il suo cinema o lo si prende per quello che è, o lo si lascia perdere.





Amato a frasi alterne soprattutto dai critici, che dal pubblico, è stato uno dei registi italiani più controcorrenti, e stiamo parlando di un epoca ormai lontana, quando in Italia il cinema era davvero cinema, non i filmetti che fanno oggi, - a parte qualche sporadico caso nessuno può essere considerato un suo vero e proprio erede - eppure ogni suo film ha una forza personalissima che pulsa e vibra ancora oggi, nonostante io mi sia avvicinata al suo cinema quest'anno dopo aver rispolverato La Carne, film che ho rivalutato bene o male, anche se non è uno dei suoi migliori, gli preferisco i sovracitati La Donna Scimmia e La Grande Abbuffata, ma c'è anche Nitrato D'argento, il suo ultimo capolavoro, si perchè si parla di capolavoro, potremmo definirlo un commiato al cinema dato che l'anno dopo il grande Marco Ferreri è passato a miglior vita, ma ha lasciato una eredità grandissima, chissà se riusciremmo ad avere se non un erede ma un degno regista capace di continuare ciò che lui ha cominciato...mah!
Ancora non ho visto molti film, ma di quelli che ho visto mi è lasciato un ricordo nitidissimo e acuto, e mi è difficile dimenticare, cosa rara di questi tempi.
Si deve spolverare il cinema del passato ogni tanto, perchè quello fa parte della storia, ed è proprio bello farlo con autori dimenticati, spesso non presi in considerazione da un pubblico mai sazio di filmetti senza nessuna anima.
E per concludere, ogni cinefilo dovrebbe guardare e possedere i suoi film, perchè è importante riscoprire il cinema dimenticato, perchè spesso e volentieri si scoprono delle gemme incastonate che sono dei veri e propri capolavori, fatele uscire dalla tomba, guardateli, recensiteli, divulgate la loro opera e fatela conoscere al pubblico, piccolo o grande poco importa, sia quel che sia è importante riesumare dalla tomba i film.
E per questa settimana è tutto, la prossima sarà dedicata a David Cronenberg e al suo grande cinema. Per chi vuole partecipare può semplicemente dire la sua spedendomi il suo parere a lafabricadeisogni@gmail.com a sabato prossimo.

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