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Il Passato

E il libro dice...tu puoi chiudere con il passato, ma il passato non chiude con te.
No, tranquilli, non è la recensione di Magnolia, capolavoro di Paul Thomas Anderson, ma l'ultimo film di Asghar Farhadi, regista di Una Separazione e About Elly, visto proprio ieri sera.

Il film racconta di una famiglia allargata, in cui una moglie ospita l'ex consorte che ha firmato le carte per il divorzio proprio a casa sua, e sembra non riuscire a chiudere ancora con il marito, nel frattempo ha una relazione con un altro giovane, la cui moglie è in coma per aver tentato il suicidio, e la figlia adolescente non vuole che la madre si risposi.
C'è un castello di segreti e bugie intorno ai protagonisti, scheletri nell'armadio che vengono piano piano fuori dallo stesso armadio.
Ognuno di loro è come se non volesse mettere in esame la propria vita, e cerca di restare ancorato a ciò che per tanto tempo è stato nostro, o ci è familiare.
Ma è la paura di andare avanti l'unica costante di questo film straordinario, che ci riporta in scena uno degli autori recenti più interessanti del panorama cinematografico autoriale, o, in questo caso festivaliero.
Il film presentato a Cannes nel 2013, si è portato a casa il premio per la migliore attrice protagonista: Berenice Bejo che qui è davvero molto brava.
La cosa sorprendente è che l'autore riesce a creare un riconoscimento attraverso la caratterizzazione dei personaggi lampante, e diversamente da tanti autori famosi, è una cosa che difficilmente capita di vedere nel cinema odierno.

Il Passato racconta la storia di una donna che si trova davanti a un bivio, quale strada prenderà? Cosa sceglierà per la sua vita? L'ex marito che sotto sotto ama ancora ma non lo vuole ammettere, oppure si rifarà una vita con il suo nuovo compagno? Riuscirà ad avere un buon rapporto con la figlia adolescente piuttosto ribelle?
Ma, cosa più importante, riuscirà la famiglia a restare unita nonostante il divorzio?
Un film complesso e difficile, in cui è impossibile non immedesimarsi e non riconoscersi nei personaggi, soprattutto perchè Farhadi dimostra di saper inquadrare bene le emotività sia dei suoi personaggi che degli spettatori, se continua così il suo cinema ben presto otterrà ben altri riconoscimenti più consistenti; glielo auguro.
Difficile dimenticarsi di un film del genere, soprattutto se anche tu sei figlia di genitori divorziati.
E' dura dimenticarsi delle proprie radici, è dura dimenticarsi del proprio passato e ricominciare daccapo.
E se ve lo dico io ci dovete credere.
Voto: 8







Commenti

  1. Non è perfetto come 'Una separazione' ma è comunque un gran bel film, con una sceneggiatura magistrale: Farhadi è un cineasta che non delude mai.

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