Club Silencio
Special settimanale curato da Arwen Lynch
Questa settimana parlerò di David Cronenberg, genio indiscusso della settima arte, nonchè autore imprescindibile di un cinema fatto di ossessioni, spesso legate alle mutazioni fisiche e psicologiche, ossessioni presenti in quasi tutta la sua filmografia.
Di Cronenberg ne ho parlato parecchio alla fabbrica, curando una rassegna speciale dedicata al suo cinema, e dopo la rassegna, ci sono state le recensioni ai suoi due ultimi lavori, Cosmopolis e Maps To The Stars.
Questo di stasera non sarà uno special come tutti gli altri, ma qualcosa di più personale dato che praticamente ho visto e recensito tutti i suoi film, e ne ho parlato anche con un articolo speciale, prima che cominciasse questo special cinematografico.
Ho voluto fare un approfondimento ulteriore perchè è giusto parlarne, dato che si può dire lo sto facendo con gli autori che sto approfondendo, ho pensato di farlo anche con quelli che più amo.
Parlare di David Cronenberg, per me equivale a raccontarvi un mio percorso personale, cominciato prima ancora che entrassi in internet, con un po' di paura dato che prima non riuscivo a guardare gli horror più raccapriccianti, e Cronenberg mi ha aperto la strada verso la conoscenza di autori che ormai adoro e sono entrati da molto tempo nella cerchia dei miei registi preferiti, questi autori sono Lucio Fulci e George Andrew Romero, che non avrei preso se non mi fossi buttata con coraggio a conoscere il grande regista canadese, poi c'è anche l'amico Robydick ma questa è un altra storia.
Il primo film che ho visto è stato La Zona Morta, e la cosa che mi ha colpito e parlo di ogni suo film è che la storia colpisce subito, al primo colpo; è impossibile restare inermi al primo impatto con un suo film e accade questo, o lo ami, e cominci a cercare ogni suo titolo, o lo odi e lo mandi al diavolo.
Come tutti i registi di genere, molti lo hanno etichettato a quel genere di film, ma lui ha dimostrato parecchie volte che ha una visuale più aperta verso altre storie, verso altre ossessioni per così dire.
Poi sono arrivati eXistentz e Inseparabili, che mi hanno fatto apprezzare maggiormente questo grande regista.
Con Videodrome il discorso è diverso, a primo impatto l'ho trovato terrificante, mi ha fatto paura vedere una persona scarnificata e maciullata e ho avuto la pelle d'oca, è un film che ho dovuto rivedere dopo molto tempo per poterlo rivalutare, poi l'ho amato, ma tutto questo è niente in confronto a Brood che ho apprezzato moltissimo, forse con tutti gli horror che ho visto ormai credo che - quasi - non mi fa più paura nulla, ma mai dire mai.
Comunque sia, ora che siamo in gioco giochiamo, oggi prendo in esame il re del body horror, colui che praticamente ha inventato il genere e che - con un altro pezzo da novanta come Romero, che a differenza di Cronenberg ha seguito un suo percorso personale, restando legato alla trilogia degli zombie, ma ne parlerò con uno special, forse dopo natale. - ha segnato e rivoluzionato il modo di fare cinema di genere come comunemente viene chiamato e conosciuto.
Con l'apertura della fabbrica dei sogni, quando ho deciso di fare la rassegna, nata quasi per caso, ho voluto conoscere davvero il suo cinema, partendo dal presupposto di guardare un suo film con occhi completamente diversi di quando ho cominciato ad interessarmi a lui, sia quando ho visto i suoi titoli recenti che quando ho visto quelli storici, ovvero i suoi primi capolavori, capendo che qui stavo approfondendo un maestro, un autore che è ormai fonte di ispirazione per ogni regista horror che si rispetti e non solo, e troverete la sua filmografia completa, compreso l'ultimo film recensito proprio ieri.
Si dice che un appassionato di cinema non deve avere limiti e pregiudizi, ed è vero, perchè senza questi impedimenti si scoprono tantissime chicche, con Cronenberg l'horror non è mai banale, o un prodotto di intrattenimento come per esempio un Eli Roth, autore un po' sopravvalutato lo ammetto, ma che ha tratto parecchia ispirazione dal cinema di Fulci sicuramente.
Body horror si, ok, ma anche un autore capace di parlare d'altro, di rinnovarsi, lo dimostrano titoli come Spider, La promessa dell'assassino e a History of Violence.
Quando ha fatto un remake ha scelto di rifare L'esperimento del dottor K che devo cercare e vedere chiamandolo La Mosca, escludendo Inseparabili è forse il suo ultimo film body horror.
Se una persona mi chiedesse da quale film cominciare con Cronenberg io gli consiglierei forse A History of Violence e Spider, per poi fare tutti gli altri, fatelo se non lo conoscete, e poi ditemi cosa ne pensate okay?
Per non parlare di Crash, Il Pasto Nudo tratti dai romanzi di James Ballard il primo e di William S Burroghs il secondo, anche quando decide di tradurre un opera letteraria, sceglie film che toccano le sue tematiche, e adesso ha scritto pure un libro...il grande David Cronenberg non si ferma mai, si chiama Divorati e ovviamente le sue tematiche concettuali sono al centro della storia.
Bene, per questa settimana è tutto, la prossima che sarà l'ultima del primo ciclo di stagione, il nuovo ciclo di stagione ricomincerà l'ultima settimana di febbraio con altri approfondimenti, fino a primavera inoltrata, la prossima settimana parlerò di Lars Von Trier, e come sempre se volete partecipare scrivetemi alla mia email lafabricadeisogni@gmail.com vi abbraccio ^_^
Special settimanale curato da Arwen Lynch
Questa settimana parlerò di David Cronenberg, genio indiscusso della settima arte, nonchè autore imprescindibile di un cinema fatto di ossessioni, spesso legate alle mutazioni fisiche e psicologiche, ossessioni presenti in quasi tutta la sua filmografia.
Di Cronenberg ne ho parlato parecchio alla fabbrica, curando una rassegna speciale dedicata al suo cinema, e dopo la rassegna, ci sono state le recensioni ai suoi due ultimi lavori, Cosmopolis e Maps To The Stars.
Questo di stasera non sarà uno special come tutti gli altri, ma qualcosa di più personale dato che praticamente ho visto e recensito tutti i suoi film, e ne ho parlato anche con un articolo speciale, prima che cominciasse questo special cinematografico.
Ho voluto fare un approfondimento ulteriore perchè è giusto parlarne, dato che si può dire lo sto facendo con gli autori che sto approfondendo, ho pensato di farlo anche con quelli che più amo.
Parlare di David Cronenberg, per me equivale a raccontarvi un mio percorso personale, cominciato prima ancora che entrassi in internet, con un po' di paura dato che prima non riuscivo a guardare gli horror più raccapriccianti, e Cronenberg mi ha aperto la strada verso la conoscenza di autori che ormai adoro e sono entrati da molto tempo nella cerchia dei miei registi preferiti, questi autori sono Lucio Fulci e George Andrew Romero, che non avrei preso se non mi fossi buttata con coraggio a conoscere il grande regista canadese, poi c'è anche l'amico Robydick ma questa è un altra storia.
Il primo film che ho visto è stato La Zona Morta, e la cosa che mi ha colpito e parlo di ogni suo film è che la storia colpisce subito, al primo colpo; è impossibile restare inermi al primo impatto con un suo film e accade questo, o lo ami, e cominci a cercare ogni suo titolo, o lo odi e lo mandi al diavolo.
Come tutti i registi di genere, molti lo hanno etichettato a quel genere di film, ma lui ha dimostrato parecchie volte che ha una visuale più aperta verso altre storie, verso altre ossessioni per così dire.
Poi sono arrivati eXistentz e Inseparabili, che mi hanno fatto apprezzare maggiormente questo grande regista.
Con Videodrome il discorso è diverso, a primo impatto l'ho trovato terrificante, mi ha fatto paura vedere una persona scarnificata e maciullata e ho avuto la pelle d'oca, è un film che ho dovuto rivedere dopo molto tempo per poterlo rivalutare, poi l'ho amato, ma tutto questo è niente in confronto a Brood che ho apprezzato moltissimo, forse con tutti gli horror che ho visto ormai credo che - quasi - non mi fa più paura nulla, ma mai dire mai.
Comunque sia, ora che siamo in gioco giochiamo, oggi prendo in esame il re del body horror, colui che praticamente ha inventato il genere e che - con un altro pezzo da novanta come Romero, che a differenza di Cronenberg ha seguito un suo percorso personale, restando legato alla trilogia degli zombie, ma ne parlerò con uno special, forse dopo natale. - ha segnato e rivoluzionato il modo di fare cinema di genere come comunemente viene chiamato e conosciuto.
Con l'apertura della fabbrica dei sogni, quando ho deciso di fare la rassegna, nata quasi per caso, ho voluto conoscere davvero il suo cinema, partendo dal presupposto di guardare un suo film con occhi completamente diversi di quando ho cominciato ad interessarmi a lui, sia quando ho visto i suoi titoli recenti che quando ho visto quelli storici, ovvero i suoi primi capolavori, capendo che qui stavo approfondendo un maestro, un autore che è ormai fonte di ispirazione per ogni regista horror che si rispetti e non solo, e troverete la sua filmografia completa, compreso l'ultimo film recensito proprio ieri.
Si dice che un appassionato di cinema non deve avere limiti e pregiudizi, ed è vero, perchè senza questi impedimenti si scoprono tantissime chicche, con Cronenberg l'horror non è mai banale, o un prodotto di intrattenimento come per esempio un Eli Roth, autore un po' sopravvalutato lo ammetto, ma che ha tratto parecchia ispirazione dal cinema di Fulci sicuramente.
Body horror si, ok, ma anche un autore capace di parlare d'altro, di rinnovarsi, lo dimostrano titoli come Spider, La promessa dell'assassino e a History of Violence.
Quando ha fatto un remake ha scelto di rifare L'esperimento del dottor K che devo cercare e vedere chiamandolo La Mosca, escludendo Inseparabili è forse il suo ultimo film body horror.
Se una persona mi chiedesse da quale film cominciare con Cronenberg io gli consiglierei forse A History of Violence e Spider, per poi fare tutti gli altri, fatelo se non lo conoscete, e poi ditemi cosa ne pensate okay?
Per non parlare di Crash, Il Pasto Nudo tratti dai romanzi di James Ballard il primo e di William S Burroghs il secondo, anche quando decide di tradurre un opera letteraria, sceglie film che toccano le sue tematiche, e adesso ha scritto pure un libro...il grande David Cronenberg non si ferma mai, si chiama Divorati e ovviamente le sue tematiche concettuali sono al centro della storia.
Bene, per questa settimana è tutto, la prossima che sarà l'ultima del primo ciclo di stagione, il nuovo ciclo di stagione ricomincerà l'ultima settimana di febbraio con altri approfondimenti, fino a primavera inoltrata, la prossima settimana parlerò di Lars Von Trier, e come sempre se volete partecipare scrivetemi alla mia email lafabricadeisogni@gmail.com vi abbraccio ^_^
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