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Dolls

 

Si, lo so, sto facendo una vera e propria overdose di cinema orientale, me ne rendo conto, siccome oggi è il compleanno della fabbrica, non potevo non preparare una sorpresa per festeggiare i 15 anni del mio blog, e che sorpresa potevo preparare se non recensire film del mio cinema preferito in assoluto?

15 anni sono un evento importante per un blog, e non potevo scegliere titoli migliori per celebrarlo.
Quindi oggi parlo di uno dei capolavori del grande Beat Takeshi uno dei suoi capolavori: Dolls che ha partecipato a Venezia poco più di vent'anni fa.
La prima volta che l'ho visto non mi ha convinta molto, ma come dico sempre io, i rewatching servono eccome se servono.
La seconda è quella che me lo ha fatto amare definitivamente.
Film bellissimo e particolare, si tratta di un capolavoro, e negare una cosa del genere significa non aver capito nulla dei sentimenti e soprattutto dell'amore.
Il film comincia in un teatro, e attraverso le marionette, per poi narrare tre storie d'amore, la prima che poi lega le altre due, è la storia di due giovani, lui è spinto dalla famiglia a sposare la figlia del suo capo, quando la ragazza tenta il suicidio lui lascia ogni cosa per raggingerla, e vagare insieme a lei legato a una corda rossa, non prima di avere la constatazione che lei è ormai come una bambina.
La seconda storia riguarda un capo yakuza che non ha mai dimenticato il suo amore perduto, che come ogni sabato lo aspetta per consumare il pranzo insieme.
La terza storia riguarda una stellina jpop e un ragazzo suo fan che ha un incidente e si ritira dalla musica, lui si acceca e...
E' inutile spiegarvi tutto, questo film bisogna guardarlo e soprattutto viverlo, le mie parole potrebbero soltanto incuriosirvi, ma se vi dico tutto tolgo la magia di uno dei capolavori del grande Takeshi Kitano e non sarebbe la stessa cosa che guardarlo o viverlo.
Capolavoro immenso, che racconta l'amore in maniera lucida e sincera, come solo un grandissimo regista sa fare.
Perderlo sarebbe un peccato.
Buona Visione.





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