Continua lo speciale per completare alla fabbrica la filmografia del regista livornese Paolo Virzì, con il film Ferie D'agosto.
A differenza di La Bella Vita dove metteva in scena la crisi della classe operaia, Ferie D'agosto è una satira pungente sull'Italia e soprattutto gli italiani degli anni novanta.
E' l'italietta di Berlusconi che Virzì spietatamente critica ma non solo, nel film mette in scena due famiglie che affittano due casa vicine per passare le ferie estive in agosto.
I primi sono sboroni, volgari e ignoranti - e votano a destra - mentre i secondi sono più pacifici e civili e passano l'estate come una normale famiglia in vacanza - e votano a sinistra - ma è chiaro che anche se si comportano bene, in quella famiglia c'è una specie di tristezza latente.
Il neo è un vucumprà di colore, che viene a casa della prima famiglia, quella sborona, per ritirare i soldi e il capofamiglia gli da di meno.
E' chiaro che è una persona razzista, chiaro come alla luce del sole, per non farsi mancare niente, si mette a sgridare l'altra famiglia perché canta in estate e lui non può dormire, poi spara al vucumprà...e vi lascio immaginare che non finirà tanto bene.
E' il ritratto della società italiana degli anni novanta, quella menefreghista rappresentata da Ennio Fantastichini, che mantiene la famiglia del cognato, e quella più civile, capitanata da Silvio Orlando.
Magistrale l'incontro/scontro di idee fasciste e comuniste delle due fazioni.
Virzì non fa sconti a nessuno, non sta da nessuna delle parti, ma le rappresenta in maniera lucida e critica anche alla bravura di un cast di attori italiani tra cui spiccano Sabrina Ferilli, Ennio Fantastichini, Silvio Orlando e Laura Morante.
Un film duro e a tratti spietato nel criticare la società italiana di cui queste famiglie rappresentano l'esatta nemesi e metafora di una nazione che si stava imbastardendo per colpa anche della politica, sia di destra, che di sinistra.
Un film ancora oggi attuale e sincero nel parlare dell'Italia e gli italiani che sembra girato diversi giorni fa tanto per fare un esempio.
Virzì con questa opera seconda alza l'asticella, non si limita solo a criticare gli italiani degli anni novanta, ma li rappresenta con i loro pregi e i loro difetti, di quello che vorrebbero fare, ma che non hanno le palle a farlo, si vede la scena di Fantastichini che dice alla Ferilli, che interpreta la sorella di sua mglie, che vorrebbe stare con lei, fortuna che lei rifiuta la sua proposta, anche per rispetto a suo marito, l'altra famiglia invece i due coniugi non hanno un dialogo, e devono trovare la forza di parlare e rimettere a posto il loro matrimonio per continuare, ce la faranno?
Un film sincero, una commedia all'italiana che parla degli italiani agli italiani, un ottima opera seconda che merita di essere vista.
Buona Visione.
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