Un altro film di Paolo Sorrentino?
Or bene SI, ho deciso di recensire i film che mancavano alla fabbrica, e questa settimana è il turno di L'amico di Famiglia, uscito nei cinema nel 2006.
Trama: Geremia è un sarto, basso, brutto e con la gobba, porta sempre un braccio ingessato per finta e tiene in mano un sacchetto, lavora come sarto ma è una copertura per la sua reale attività: L'usura.
Geremia è anche un uomo solo, a causa del sudore che gli da un odore repellente, insomma l'avete capito, non è il classico uomo che ha tante donne, ma sono proprio le donne la sua ossessione.
Adora le ragazze molto giovani e sarà proprio una di loro a fargli perdere la testa e a fregarlo per modo di dire.
Come fregare chi frega le persone?
La ruota della vita gira sempre e va dappertutto, se fai del male agli altri, prima o poi gli altri fanno del male a te, è il karma che fa il giro e arriva sempre dappertutto.
Se tu fai il cravattaro, e se le persone a cui presti i soldi si ritrovano con un debito più grande di quello che effettivamente hanno stipulato, è far del male alle persone.
L'avidità umana, è il tema centrale di un film, capace di far riflettere e indignare.
Le persone che chiedono aiuto a Geremia sono incapaci di vivere come persone semplici, vogliono vivere nel lusso, fare la bella vita, e dimostrare agli altri che sono benestanti, quando in realtà non lo sono.
L'amico di Famiglia è anche il ritratto di una società in frantumi, dove chi chiede prestiti all'usuraio si ci ritrova coinvolto per sempre e non c'è modo di uscirne.
Geremia sa tutto di te, vita, morte e miracoli.
Geremia ti aiuta perché è una persona generosa.
Geremia è l'amico di famiglia.
Avete capito cosa intendo vero?
Sarà la tenera sposina di cui è invaghito a mettere in crisi la sua realtà, mai fidarsi di una bella donna.
Sarà proprio lei la sua debolezza, capace di mandare a puttane la sua vita nel vero senso della parola.
Come una femme fatale.
Paolo Sorrentino nel suo terzo film, parla agli spettatori mostrando fin dove si può arrivare per l'avidità umana.
E pensare che sua madre lo ha avvertito di lasciar perdere.
I figli non ascoltano mai i genitori, a volte hanno ragione, ma a volte sbagliano come in questo caso.
Sarà un grosso affare di un milione di euro a mandare a puttane la sua vita, letteralmente, perché la tenera sposina gli ha fatto credere di amarlo, per i suoi puri e semplici scopi.
Un film tutto da vedere, uno dei migliori diretti dal regista napoletano.
Buona Visione.
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