Erano belli gli anni della golden age del cinema italiano, c'erano parecchi registi che hanno fatto la storia della settima arte a casa nostra, tra questi registi c'era anche Dino Risi, regista di cui ho apprezzato moltissimo Il Sorpasso, e grosso errore, non l'ho tenuto in considerazione, la cosa deve assolutamente cambiare.
Insieme a Mario Monicelli, e al mio amatissimo Pietro Germi (attenzione, a breve termina la rassegna) hanno creato la commedia all'italiana, perciò dargli spazio è quanto mai dovuto, a cominciare da stasera.
Saltuariamente proverò a mettere su qualche recensione, tanto per tastare il terreno.
Comunque, stasera parlo di Poveri ma Belli una riuscitissima commedia su due amici che si invaghiscono della stessa ragazza, quando la conoscono, e lei gioca con loro senza mai scegliere con chi stare.
Romolo e Salvatore sono due amici che praticamente sono cresciuti insieme, e corteggiano ogni bella ragazza su cui si imbattono, fino all'arrivo di Giovanna, che esce con tutti e due ma non vuole scegliere con quale dei due vuole stare.
Per lei l'amore è un gioco, un passatempo, ma mentre tutti e due si invaghiscono di lei, non capiscono che le rispettive sorelle sono innamorate di loro, Annamaria sorella di Salvatore è innamorata di Romolo, e Marisa è innamorata di Salvatore.
Riusciranno i due amici a capire che quello di Giovanna è solo un gioco inconcludente, e si accorgeranno delle ragazze che davvero li amano?
Una commedia fresca, leggera che racconta di una Italia che non c'è più, e ovviamente sono strafelicissima di averla scoperta e conosciuta.
Erano anni che sentivo parlare di questo film, e ora è arrivato il momento per rispolverarlo, guardarlo e conoscerlo, era ora direi.
Poveri, perché non sono miliardari, ma belli, perché sono due bellissimi ragazzi, interpretati da Maurizio Arena il bruno, e Renato Salvatori che impersonano due perfetti machi latini, e da un gruppo di ragazze bellissime su cui spiccano Marisa Allasio, Lorella De Luca, e Alessandra Panaro e scritto da Risi, insieme a Massimo Franciosa e Pasquale Festa Campanile è uno dei capisaldi della commedia all'italiana, tanto da essere inserito nella lista dei film 100 films italiani da Salvare e personalmente credo che ci sta tutta.
Era questa l'Italia del boom economico, quando ormai i ricordi della guerra erano solo un pallido ricordo, e si ricominciava a vivere con un altra spensieratezza e innocenza rispetto agli anni difficili, dove la bellezza femminile e maschile era autentica, come l'innocenza che ormai si è perduta, perché in fin dei conti saranno dei farfalloni i protagonisti, ma è impossibile non simpatizzare con loro.
Film bellissimo, da vedere e rivedere.
Pure io lo devo recuperare questo classicone...
RispondiEliminaTi divertirà
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